Filiera tecnologico-professionale: il testo del Ddl approda al Senato
Si confermano integralmente le preoccupazioni che la FLC ha contestato con la CGIL sin dall’inizio e che fanno parte della piattaforma dello sciopero del 17 novembre. In allegato la scheda di lettura della FLC CGIL.


Il 27 ottobre 2023 è stato presentato al Senato il disegno di legge, individuato con numero 924, sulla "Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e di revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti", già approvato dal Consiglio dei Ministri, nella seduta del 18 settembre 2023. Ricordiamo che nell’incontro di informativa svoltosi al Ministero dell’Istruzione il 5 settembre 2023, dopo ripetuti incontri interlocutori, non fu fornita alcuna bozza del Ddl per cui la delegazione della CGIL e della FLC, a fronte della indeterminatezza delle informazioni ricevute, decise di abbandonare il tavolo. Diciamo subito che, trattandosi di un disegno di legge, il provvedimento non entra immediatamente in vigore, ma deve percorrere l’ordinario iter parlamentare per cui si pone un evidente problema di tempistica: per l’approvazione del DDL, che deve avvenire prima in Senato e poi alla Camera, i tempi di approvazione non si conciliano affatto con la tempistica delle iscrizioni per l’anno scolastico 2024/25, che solitamente si aprono nella seconda parte del mese di gennaio.
Nel merito, anche la versione finale bollinata, non ha accolto i suggerimenti contenuti nelle memorie che CGIL ed FLC avevano presentato all’Amministrazione dopo l’incontro dell’8 giugno 2023, ciò ci induce a confermare il giudizio fortemente negativo sulla proposta visto che permangono integre tutte le obiezioni e le criticità su metodo e contenuti che avevamo già manifestato. Infatti, resta integra la pretesa di voler assicurare “più formazione con minor tempo scuola”, di avviare la destrutturazione del sistema nazionale di istruzione consegnandolo al governo delle Reti (Campus) che diventeranno il soggetto di riferimento delle regioni “in funzione delle esigenze specifiche dei territori”, di istituire relazioni stabili di coprogettazione dell’offerta formativa con le aziende e realtà produttive del territorio, la possibilità concessa ai percorsi quadriennali della IeFP regionale dell’iscrizione diretta agli ITS, la semplice valutazione INVALSI ai fini di un accesso diretto agli ITS Academy al termine dei percorsi quadriennali di IeFP, estesa anche per le istituzioni formative regionali che non aderiscono alla filiera, l’ammissione all’esame di Stato presso un istituto professionale senza il previo sostenimento dell’esame preliminare per il conseguimento del diploma ordinamentale quinquennale, l’utilizzo di contratti di prestazione d’opera, la mancanza di garanzie sulle dotazioni organiche di personale docente e ATA, l’utilizzo dei contratti di apprendistato per studentesse e studenti.
Si tratta di un provvedimento dalle ricadute estremamente importanti per l’intero impianto ordinamentale che è possibile approfondire nell’allegata Scheda di lettura del disegno di legge sulla "Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale”.
Non si scorgono i “benefici” per le istituzioni scolastiche tracciati dalla relazione tecnica di accompagnamento del DDL al Senato, prospettati per motivare l’adesione a un progetto che legittimamente le scuole percepiranno come un pericolo per organici e autonomia progettuale. Invece, è ben chiaro il vantaggio per enti privati e per l’ormai onnipresente Invalsi che interviene sempre più pesantemente nelle valutazioni non più solo di sistema, ma anche a supporto di un processo di privatizzazione sempre più evidente e spinto. Si tratta di un processo che minaccia il sistema nazionale di istruzione pubblico e che la FLC CGIL intende fermare con ogni mezzo a partire dallo sciopero del 17 novembre.
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