I problemi della dirigenza scolastica: l’analisi della struttura di comparto della FLC CGIL
I dirigenti scolastici della FLC CGIL invitano tutta la categoria a sostenere l’impegno del sindacato per rinnovare i contratti nazionali e per modificare gli aspetti delle recenti riforme che hanno peggiorato notevolmente le loro condizioni di lavoro.
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti scolastici della FLC ha approvato il 17 febbraio 2012 un ordine del giorno sulla situazione della dirigenza scolastica e delle scuole.
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Ordine del giorno della Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici FLC CGIL
17 febbraio 2012
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici FLC CGIL, riunita a Roma il 17 febbraio 2012, ha espresso forte preoccupazione sui recenti interventi legislativi e sulle scelte che le Regioni e l’Amministrazione stanno compiendo sull’organizzazione della rete scolastica in attuazione dell’art. 19 commi 4 e 5 della legge 111/2011 e dell’art. 4 della legge di stabilità per il 2012.
Le misure relative all’istruzione inserite nel decreto emanato dal governo il 9 febbraio 2012 e contenente le disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo non restituiscono alle scuole le risorse economiche e di personale tagliate nel corso degli ultimi anni aggravandole invece di ulteriori compiti che verranno definiti con successivi provvedimenti.
Per la scuola non ci sono semplificazioni e si introducono nuove responsabilità e maggiori carichi di lavoro per i dirigenti in un quadro caratterizzato negativamente dalla riduzione del loro reddito e dal mancato rinnovo del contratto di lavoro.
La dirigenza scolastica in questi anni non si è sottratta ad alcuna delle proprie responsabilità continuando ad assicurare impegno e disponibilità, anche quando le scelte effettuate producevano conseguenze pesanti sul servizio di istruzione e sui lavoratori. Gli interessi dell’utenza e della scuola sono stati sempre messi al primo posto nonostante il rifiuto pressoché totale del datore di lavoro pubblico di riconoscere la professionalità ed il lavoro dei dirigenti ed il loro diritto ad essere trattati economicamente come tutti gli altri dirigenti pubblici.
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici FLC CGIL invita i dirigenti, come tutti gli altri lavoratori pubblici, a sostenere la campagna di firme avviata dalla FLC per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro modificando la norma iniqua che lo blocca fino al 2014.
Senza il contratto di lavoro, per effetto di una inflazione in continua crescita e dell’aumento delle responsabilità, peggiorano insieme le condizioni di vita e quelle di lavoro.
In tema di semplificazioni, nell’interesse delle istituzioni scolastiche e dei loro utenti, è ora che si affrontino i tanti problemi che assillano i dirigenti: l’erogazione delle risorse finanziarie necessarie per garantire il funzionamento e la qualità dei servizi scolastici, il superamento della crisi di liquidità delle scuole e l’azzeramento dei debiti del MIUR nei loro confronti, una dotazione di personale corrispondente alle esigenze di funzionalità, la retribuzione di coloro che sostituiscono i dirigenti ed assicurano la continuità del funzionamento della scuola.
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici FLC CGIL denuncia in particolare l’irrazionalità e la contraddittorietà di una Amministrazione che da una parte vieta ai dirigenti di farsi sostituire durante le assenze e dall’altra impedisce ai docenti vicari di fare la domanda per gli esami di stato perché debbono sostituire i dirigenti (Circolare per la composizione delle commissioni degli esami di stato) o minaccia i dirigenti di contestargli la mancata fruizione delle ferie considerato che non ci sono attività per le quali non possano farsi sostituire dai vicari (Circolare USR Lazio sulla fruizione delle ferie dei dirigenti scolastici).
E’ di tutta evidenza che il Ministero dell’Economia, per praticare l’obiettivo di ridurre le spese, non arretra davanti alla mancanza di logica e provoca invece l’emanazione di disposizioni palesemente contraddittorie che ostacolano il regolare funzionamento delle scuole e producono contenziosi e aumento dei costi in conseguenza delle sentenze dei giudici.
Il dimensionamento realizzato, in molti casi a tavolino e sotto la spinta del risparmio, senza alcuna attenzione alla storia delle istituzioni scolastiche nei territori né ai flussi di iscrizioni storiche da un ordine all’altro di scuola, stravolge il profilo del dirigente scolastico e crea scuole-mostro e situazioni molto complicate che i Dirigenti scolastici dovranno affrontare e gestire come al solito da soli, senza alcuna formazione o supporto da parte dell’Amministrazione.
Si tratta infatti di scelte che non hanno tenuto in alcun conto il buon funzionamento e lo sviluppo delle scuole autonome e si sono disinteressate dei problemi che avrebbe determinato.
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici FLC CGIL ritiene che la nuova fase che si apre con l’attuazione delle misure di dimensionamento iniziate dal precedente governo e confermate da quello attuale provocherà pesanti conseguenze sui piani dell’offerta formativa delle scuole e sulla loro capacità di rispondere alle esigenze formative degli utenti e del territorio e sulla funzionalità delle scuole.
E’ indispensabile che l’amministrazione eserciti tutte le proprie responsabilità per verificare la fattibilità dei processi in atto e garantisca che quanto sta accadendo, già di per sé gravoso per le scuole, non ne determini la destrutturazione e l’impossibilita’ di garantire il diritto allo studio.
Roma, 17 febbraio 2012
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