Settimana Ata: il primo seminario di formazione ATA dedicato ai collaboratori scolastici
Grande successo di partecipazione. Un dibattito arricchito dai contributi di competenza e di esperienza diretta portata dei collaboratori scolastici.
Nel pomeriggio di ieri, 27 luglio 2020, si è svolto il primo dei seminari dedicati al lavoro ATA, promossi dalla FLC CGIL in collaborazione con Proteo Fare Sapere Nazionale: all’attenzione il profilo professionale del collaboratore scolastico, nel confronto tra esperienze vissute ed esame delle problematiche emergenti nei contesti di complessità delle scuole di oggi.
Il seminario, che si è svolto in modalità videoconferenza, ha registrato la presenza di 250 lavoratori Ata, ovvero il limite massimo di ingressi consentiti dalla piattaforma. Ma gli effettivi partecipanti sono stati molti di più, visto che alcune sedi FLC hanno organizzato la partecipazione in presenza per venire incontro alle richieste di quei lavoratori che non potevano disporre di connessione.
Gianni Carlini della presidenza di Proteo Fare Sapere, ha aperto la videoconferenza richiamando l’importanza dell’iniziativa che, da subito, ha registrato 250 partecipanti, ovvero il limite massimo di ingressi consentiti dalla piattaforma.
Come da programma, si sono succeduti gli interventi dei quali sono riportiamo le sintesi.
Stefania Chiodi – FLC CGIL centro nazionale
Il Collaboratore scolastico è un profilo professionale caratterizzato da un ruolo di crescente rilevanza nei servizi di assistenza e cura nel mondo della scuola, in particolar modo, nei riguardi di quelli rivolti agli alunni con disabilità. Si tratta di una figura centrale all’interno della scuola anche nell’applicazione delle principali misure di sicurezza, la cui osservanza puntuale sarà condizione imprescindibile per la ripresa delle attività in presenza.
Essere oggi Collaboratore scolastico significa sostanzialmente possedere una professionalità più qualificata, con competenze peculiari di forte supporto alla didattica. È una figura di cui la scuola di oggi ha un estremo bisogno, ma che va adeguatamente selezionata, formata e aggiornata per lo svolgimento di funzioni complesse e articolate, fortemente collegate alle specificità e alle esigenze del contesto in cui opera e che si stanno rivelando centrali per fronteggiare l’emergenza sanitaria e consentire la ripresa del funzionamento della scuola. Di conseguenza, il profilo di Collaboratore scolastico dovrà essere valorizzato e riconosciuto in modo appropriato in ambito contrattuale.
Renzo Cusin – Collaboratore scolastico
Il personale ATA è stato ignorato in questi anni e nei recenti progetti di riforma: il Collaboratore scolastico è ancora visto come “funzionale” alla scuola che non parte attiva della comunità educante, quindi risorsa con una specifica professionalità. Altrimenti non si spiegano i tagli continui agli organici. Ma non è così e già il CCNL 2016/2018 ha esteso notevolmente il ruolo del CS nelle decisioni organizzative della scuola, riconoscendogli di essere un “valore aggiunto” nell’offerta formativa e vero punto di riferimento per i bambini, soprattutto nel primo ciclo.
Pierluigi Mastrogiuseppe – ARAN
È avviata la commissione paritetica che ha il compito di lavorare sulla revisione dei profili: obiettivo è quello di analizzare i sistemi di classificazione e le criticità attuali e proporre modifiche. Ovviamente “classificare i mestieri” ha delle implicazioni, perché nel definire un ruolo, si identifica lo specifico di una professione, separandone una dall’altra. Dare identità influenza le percezioni, e questo vale anche per gli utenti: parliamo, quindi, di un’operazione tecnica e giuridica con forti ripercussioni in campo psicologico e sociale.
Il limite dell’attività classificatoria è che la descrizione analitica dei compiti rende statica la professione, mentre il dinamismo dei tempi che viviamo richiede di superare il mansionismo, destinato ad una veloce obsolescenza.
Occorre andare oltre l’elenco formale della descrizione dei compiti, spingendo le persone a vivere pienamente la realtà organizzativa del luogo di lavoro e mettendo in gioco le proprie competenze. C’è molta resistenza perché il lavoratore spesso teme una maggiore esposizione nel rapporto con l’autorità, mentre si sente tutelato solo se la descrizione dei suoi compiti è dettagliata, analitica e rigida.
Ma l’invito è quello di vedere le cose dall’altra parte e provare ad evitare rigorose determinazioni, arricchendo le potenzialità professionali anche attraverso maggiori responsabilità; ovviamente tutto ciò non può prescinedere da una formazione specifica e continua e da un incremento della posizione salariale.
Sono stati 12 gli interventi dei partecipanti la cui la diretta esperienza ha evidenziato dei nuclei comuni di problemi, perlopiù riconducibili all’insufficienza numerica dell’organico assegnato alle scuole, ai carichi di lavoro complessi, all’assistenza alla disabilità, ad un’organizzazione che richiede molto ma non prende in considerazione una età media sempre più alta e le problematiche sociali che implicano una forte vigilanza.
Si è sottolineato il bisogno di confronto e il comune apprezzamento per l’iniziativa messa in campo.
Anna Maria Santoro – FLC CGIL Nazionale Responsabile politiche contrattuali settore scuola
Il tema da cui partire per trattare la situazione generale del personale ATA e in particolare del Collaboratori scolastici, è quello che costituisce l’assoluta priorità, ovvero la lotta comune contro il coronavirus che è una questione di sicurezza ma anche di approccio culturale.
Nel ribadire la ferma intransigenza sulla tutela della salute dei lavoratori, si chiede a tutti la massima cooperazione, per far fronte all’esigenza assoluta di riprendere le attività scolastiche a settembre.
Solo un approccio di disponibilità a risolvere problemi consente di rivendicare questi diritti, che mai devono essere messi in ombra.
L’obiettivo è consegnare alla trattativa contrattuale che si aprirà, superata l’emergenza, una base plausibile per rivedere e adeguare i profili alla situazione di arricchimento professionale che si è determinata in questi dieci anni.
Una riqualificazione generalizzata del profilo richiede un finanziamento con risorse aggiuntive e dedicate che coincide anche con la rivendicazione storica della CGIL relativa all’innalzamento dei livelli retributivi più bassi.
Il collaboratore scolastico è cresciuto: da semplice addetto alla pulizia e alla sorveglianza a soggetto sempre più implicato anche nei momenti di progettazione delle specifiche modalità di realizzazione delle attività didattiche come supporto all’handicap, sicurezza, collaborazione con la didattica ecc.
Si riconosce al suo ruolo una funzione educativa, sancendo così la piena appartenenza alla comunità; un nuovo processo culturale che assegna al lavoratore una identità specifica senza la denominazione di ciò che non è, ovvero “personale non-docente”.
La ripresa di settembre non dovrà escludere un richiamo sulla questione della valorizzazione ATA, della cui importanza la politica e la società dovranno prendere atto, nella convinzione che il ruolo del servizio pubblico è fondamentale per superare i momenti di crisi. In particolare per i collaboratori scolastici questi sono gli obiettivi:
- organico stabile e consolidamento dei 10.000 posti in deroga dati sistematicamente ogni anno.
- un collaboratore scolastico per ogni plesso e per ogni piano
- ripristino dei posti tagliati
- organico funzionale
- card per la formazione
- scuole a 900 alunni
- sostituzione del personale per assenze anche dal 1° giorno
L’impegno della FLC non potrà venire meno se vogliamo un investimento per il futuro, provando a rimettere scuola, lavoro e contratti nell'agenda del Paese. Quindi, massimo coinvolgimento dei lavoratori e forte convinzione per una istruzione che sia il vero fulcro del domani.
Oggi pomeriggio il ciclo di seminari proseguirà con la giornata dedicata al personale assistente amministrativo.
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