Ordinamento del personale degli Enti pubblici di ricerca: un passo in avanti per il personale tecnico amministrativo nella nuova proposta dell’ARAN
Prosegue il confronto con i sindacati sulla sequenza contrattuale del contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021 anche se registriamo segnali negativi rispetto alla possibilità di apportare miglioramenti all'ordinamento del personale ricercatore e tecnologo.
Il 14 dicembre 2023, si è svolto il previsto incontro di contrattazione all’ARAN sulla sequenza contrattuale relativa alla riforma dell’ordinamento professionale negli Enti pubblici di ricerca (articolo 178, lettera f) dell’ipotesi di CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021.
La riunione ha riguardato la prosecuzione della trattativa sull’ordinamento professionale del personale tecnico e amministrativo e si è aperta con la presentazione di un nuovo documento dell’ARAN che accoglie alcune proposte qualificanti che avevamo avanzato nel corso dei precedenti incontri.
FILO DIRETTO SUL CONTRATTO
In particolare abbiamo chiesto ed ottenuto che nella trasposizione dal vecchio al nuovo ordinamento tutti i lavoratori conservino i medesimi livelli salariali in godimento senza dover ricorrere ad assegni ad personam riassorbibili e ciò anche nelle caso di progressioni verticali, compresa quelle della fase di prima applicazione, dove non si perderà nulla del maturato economico, compresi gli eventuali gradoni acquisiti tramite procedure ex articolo 53, anche nel caso di successivi passaggi economici all’interno della nuova area.
Nel corso della riunione sono state avanzate ulteriori proposte con l’obiettivo di rendere le condizioni relative al nuovo ordinamento maggiormente vantaggiose rispetto alle attuali e, dopo ampia discussione, la riunione è stata aggiornata al 9 gennaio 2024. Naturalmente continueremo la nostra azione affinché il risultato finale consenta una reale valorizzazione di tutto il personale sia attraverso le progressioni all’area superiore che attraverso le progressioni economiche all’interno dell’area, che dovranno garantire, in ogni caso, una prospettiva di crescita salariale superiore a quella attuale. Per quella data ci auguriamo anche che nella legge di bilancio, attualmente in discussione alle Camere, siano finalmente acquisite le risorse aggiuntive disponibili per l’intero settore e che queste siano utilizzabili anche per finanziare istituti contrattuali fissi e ricorrenti destinati alla generalità dei lavoratori.
È da evidenziare che nel corso della riunione è stata ventilata dall’ARAN la possibilità che in questa tornata contrattuale non si proceda alla modifica dell’ordinamento professione per i ricercatori e tecnologi: a riguardo ribadiamo un concetto che abbiamo espresso più volte nel corso di questa trattativa per il rinnovo del CCNL e ciò che firmeremo delle modifiche all’ordinamento professionale attuale solo ed esclusivamente se valutiamo che queste introducano dei miglioramenti e, ad oggi, in base alle proposte contenute nei documenti dell’’ARAN, ciò appare assai difficile che si possa realizzare rispetto al personale ricercatore e tecnologo.
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