Gravissima la situazione delle scuole a Milano
I sindacati chiedono risposte concrete. In assenza di queste si avvierà la mobilitazione.
Comunicato stampa FLC CGIL Milano
La scuola milanese non ha mai conosciuto una situazione di tale gravità come quella che stiamo attraversando in queste settimane.
Come se non bastasse la difficilissima situazione dettata dalla Pandemia che ha costretto dirigenti e personale scolastico a un lavoro più che straordinario per assicurare una ripartenza in sicurezza dell’attività didattica, la nostra scuola ha dovuto subire le conseguenze:
- delle sconsiderate scelte del ministro Azzolina nel voler far coincidere l’inizio dell’anno scolastico con l’avvio di quattro concorsi per circa 200 mila candidati;
- delle pretese dell’amministrazione scolastica locale di voler gestire centinaia di migliaia di domande di lavoratori precari attraverso la piattaforma SiGeCo il cui “algoritmo” avrebbe assicurato efficienza e tempestività nelle nomine;
- della gestione dell’Ufficio Scolastico Milanese che il 27 agosto scaricava la valutazione delle 112 mila domande di supplenza su 50 scuole milanesi già stravolte dalla gestione dei protocolli della sicurezza.
Prevedibili erano le difficoltà che avremmo incontrate, infatti Il 20 maggio scorso, la FLC CGIL di Milano, la UIL Scuola Milano e SNALS Milano con una lettera indirizzata al Prefetto di Milano, nel segnalare i pericoli per un inizio d’anno scolastico stravolto da precariato e pandemia, proclamavano lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola, stato d’agitazione tutt’ora in essere, “sui gravi problemi irrisolti che oramai da anni affliggono le scuole milanesi”.
Era prevedibile che la ripartenza di settembre avrebbe visto le scuole in grave sofferenza di organico per i ritardi nella copertura dei 10mila posti vacanti e per la mancanza totale di direttive e indicazioni puntuali ai dirigenti scolastici da parte della autorità scolastiche regionali e provinciali. Una missione quasi impossibile, come dimostrano anche le ripetute ripubblicazioni delle GPS, le continue rettifiche di punteggi e posizioni, le segnalazioni delle organizzazioni sindacali. e dei docenti precari di posti che sparivano e ricomparivano da un giorno all’altro, di nomine assegnate e poi ritirate per punteggi errati che mettevano a rischio la nominabilità di centinaia di docenti precari che,stremati per la difficoltà nel comunicare con l’UST di Milano,sisono prodotti in presidi davanti agli Uffici Scolastici, in denunce sui giornali e sui social, impegnando i sindacati per azioni di forte mobilitazione.
Nel funzionamento della piattaforma SiGeCo si sono verificati fin dall’inizio blocchi e malfunzionamenti che hanno creato disagi per le immissioni in ruolo e successivamente per la copertura dei posti vacanti a tempo determinato. Dal 2 ottobre in poi si è verificato il blocco totale di SiGeCo. E’ calato un buio totale. I sindacati sono ancora oggi estromessi da qualunque forma di controllo sulla legittimità delle nomine. SiGeCo ha abdicato al suo ruolo e scrive direttamente ai lavoratori precari “Le operazioni di nomina sono svolte in autonomia da funzionari UST, ciascuno coi propri metodi e tempi; noi non sappiamo quali siano”. Le responsabilità sono tutte su l’A.T. di Milano.
Ora più che mai è tempo che il dirigente dell’Ambito Territoriale milanese, Dott. Bussetti, risponda per i disservizi che hanno prodotto circa un mese di ritardo alla ripartenza delle scuole ancora oggi funzionanti con orari ridotti, presenze a giorni alterni, assenza di sostegno per studenti diversamente abili, oltre la mancata retribuzione per migliaia di lavoratori precari. Responsabilità, dalle quali vanno esentati tutti gli impiegati e i funzionari dell’UST di Milano che han lavorato giorno e notte per limitare i danni, esaminando i reclami pervenuti e cercando di regolarizzare la maggior parte delle 112mila domande ricevute.
Occorre che l’opinione pubblica prenda atto di quanto sia fragile l’intero sistema che governa la scuola ad ogni livello, e non solo per gli aspetti gestionali, ma soprattutto per l’insostenibile indifferenza della politica locale e nazionale agli allarmi che le organizzazioni sindacali hanno per tempo segnalato.
Non ultimo è l’allarme che si sta diffondendo tra tutto il personale della scuola per la totale insufficienza degli organici a cui si aggiunge una sorveglianza sanitaria per lavoratori fragili che attendono settimane per poter incontrare il medico competente, per l’attesa degli screening sierologici da effettuare per le migliaia di lavoratori precari, per la crescente quarantena per docenti e studenti in occasione di possibili presunti contagi, per la difficoltà a mettere in pratica quel progetto ministeriale di Didattica Digitale Integrata.
Allarme per quelle migliaia di lavoratori che senza ancora aver messo piede a scuola, dal 22 ottobre dovranno affrontare un concorso straordinario che con forza chiediamo che sia spostato.
Per tutto questo chiederemo risposte concrete il 9 ottobre al Prefetto di Milano senza le quali saranno avviate le mobilitazioni annunciate.
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