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Sul fantomatico Sistema Universitario Regionale del Friuli Venezia Giulia

Il comunicato congiunto CGIL – FLC CGIL Friuli Venezia Giulia

27/05/2016
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 FLC CGIL Friuli Venezia Giulia

Dopo i recenti scambi di richieste e commenti tra Rettori e autorevoli componenti della Giunta Regionale, come sindacato da sempre attento alle sorti del Sistema Universitario, abbiamo ritenuto nostro dovere attirare l'attenzione della cittadinanza su alcuni problemi che affliggono l'attuale gestione degli Atenei della Regione. È sicuramente una fase in cui la scarsità di risorse pesa moltissimo, ma non si possono ridurre le difficoltà solo a questa dimensione. Di seguito il comunicato congiunto CGIL – FLC CGIL del FVG.

Sul fantomatico Sistema Universitario Regionale del Friuli Venezia Giulia

La questione del rapporto fra Università e Regione è riapparsa all’improvviso nel dibattito locale. Da un lato i Rettori di Udine e Trieste chiedono alle finanze regionali un intervento per garantire un maggior afflusso di giovani meritevoli del FVG ai loro atenei, un sostegno economico alle relazioni con il sistema produttivo privato, un finanziamento per consolidare le sedi di Pordenone e Gorizia, un contributo monetario per sopperire alle carenze didattiche. Dall’altro la Regione – come Commissione consiliare e come Giunta - rivendica di “fare la propria parte” investendo svariati milioni in mense, case dello studente, progetti di integrazione fra ricerca e mondo produttivo, oltre ai fondi specifici previsti dalla legge per il Sistema Universitario regionale e promette nuovi interventi.

Le istanze e le azioni di entrambe le parti paiono (separatamente) tanto ragionevoli e condivisibili quanto stridenti nella loro distinzione, perché non c’è traccia di alcun progetto.

E di un progetto che riguardi il rapporto tra Università/Alta Formazione e territorio se ne sente il bisogno, dato che il Friuli Venezia Giulia non fa eccezione nel rapporto nazionale fra residenti e laureati, uno dei più bassi d’Europa. In una regione la cui popolazione è pari a quella di un quartiere di una grande città (o di una media provincia, ad esempio Brescia) c’è l’esigenza di un tangibile sistema universitario che interagisca con i vari campi del tessuto regionale: dalla formazione alla sanità, dalle attività produttive alla cultura, dalle politiche territoriali alle relazioni con l’esterno.

Invece le due università generaliste – la Sissa è un discorso a parte - continuano a proporsi distintamente e autonomamente e l’Amministrazione regionale prosegue nel fornire servizi e quattrini, senza neanche dotarsi del Regolamento previsto – cinque anni fa – dalla sua legge sul Sistema universitario, e si limita a dare sostegno alle sedi decentrate, in un’ottica che pare molto più attenta a interessi particolari che a scelte progettuali.

Come Cgil e FLC regionali pensiamo che l’autonomia offra possibilità e strumenti per dare migliori opportunità di crescita ai giovani del FVG, come affermava l’allora candidata Serracchiani, a un convegno nel marzo 2012. Oggi come allora i rettori chiedono soldi per portare avanti i propri progetti e l’Amministrazione regionale risponde che avvierà a breve un tavolo tecnico. Noi invece siamo convinti che ci sia spazio per qualcosa di più, di un progetto che attraverso un processo di collaborazione strutturata tra gli atenei, accompagnato dalla Regione, punti a incrementare la qualità e il livello di attrazione del Sistema regionale.

Pertanto, in forza di quanto non è avvenuto finora, chiediamo che si avvii un percorso di ampia partecipazione e ribadiamo la necessità che una stagione di confronto si apra anche alle forze sociali, perché l’Università è una istituzione al servizio della società e non uno strumento per favorire le singole fortune.

Trieste, 25 maggio 2016

Cgil Fvg - FLC CGIL Fvg