Sconcertanti dichiarazioni di un collaboratore dell'ANVUR
La FLC CGIL ne chiede le dimissioni e ribadisce l'urgenza di rivedere ruolo e funzioni di una agenzia dall'operato sempre più ideologico.
È di questi giorni l'ennesima sconcertante dichiarazione da parte di membri dell'ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) che giunge ad accrescere i malumori della comunità scientifica nazionale. Del 3 luglio scorso è la nomina da parte dell'ANVUR di un “Gruppo di lavoro per le procedure per la abilitazione scientifica nazionale nei settori non bibliometrici”, un gruppo che ha un ruolo decisivo per la buona riuscita di un processo di valutazione e “abilitativo” che poco si adatta ai settori non bibliometrici. Uno dei membri di questo gruppo, il prof. Giovanni Federico, commentando l'avvio delle procedure abilitative su un noto blog, ha affermato: “facciamo mobbing su quelli giovani ma mediocri o peggio per farli andare in pensione … Quando poi i nostri colleghi avranno imparato ed il clima sarà cambiato, allora i soldi saranno ben spesi. In questo processo ci saranno delle ingiustizie? Purtroppo si”.
Le affermazioni sono chiare e rappresentano in maniera netta ed inequivocabile pochezza culturale e scientifica, un auto-compiacimento che sfiora il ridicolo e una totale assenza di professionalità e misura. Ne emerge, peraltro, una logica selettiva che nulla ha a che vedere con la valutazione e che rischia di gettare ombre fosche su un organismo che pure nel suo codice etico dice di ispirarsi ai principi della collaborazione e della massima professionalità.
Delle due l'una, o quanto scritto nel nome di Giovanni Federico è falso - ed allora auspichiamo quanto prima una smentita e un relativo esposto alla magistratura competente - oppure è necessario che l'ANVUR termini la propria collaborazione con chi non ha la professionalità e la misura che si addicono ad un esperto in valutazione. Riteniamo che dopo dichiarazioni simili, che giustificano comportamenti e scelte arbitrarie e la ingiusta penalizzazione di studiosi validi, il vincolo di fiducia tra questo collaboratore dell'Anvur e la comunità scientifica nazionale si sia irrimediabilmente dissolto. Chiediamo che il presidente dell'Anvur e lo stesso ministro ne tengano debitamente conto e rimuovano il prof. Federico dall'incarico.
È evidente la necessità di rivedere il funzionamento e le funzioni dell'ANVUR anche in considerazione della deriva ideologica di una struttura che si allontana sempre più non solo dalle buone prassi, ma dall'ordinario buon funzionamento di istituti analoghi a livello internazionale.
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