La valutazione intesa come mobbing
La FLC CGIL chiede all’Anvur l’avvio delle procedure di violazione del codice etico per le dichiarazioni rese da un suo collaboratore.
Lo scorso 6 agosto avevamo dato notizia delle dichiarazioni di un collaboratore Anvur che plaudeva a pratiche di vero e proprio mobbing accademico e alla necessità di commettere qualche ingiustizia pur di “purificare” l’Università italiana.
Queste dichiarazioni hanno gettato scompiglio in un mondo universitario già duramente colpito in questi anni e che, se pure vede fenomeni di malcostume e procedure di reclutamento che non sempre garantiscono la scelta del candidato migliore possibile, ha assicurato fino ad oggi un livello di produttività scientifica di assoluto rilievo sul piano internazionale e un alto livello di qualificazione dei nostri studenti. Risultati attestati dal successo di quegli studenti e studiosi italiani che possono proseguire il loro percorso formativo e professionale al di fuori del nostro paese. Per contro, lo scarso risultato dei nostri atenei nei diversi, e discutibili, ranking internazionali è spesso da addursi alle condizioni strutturali disastrose di atenei i cui laboratori, le cui aule, le opportunità di studio, non possono competere con gli standard internazionali.
Ciò è avvenuto in un momento in cui le nuove procedure di reclutamento, che dovevano garantire “meritocrazia” ed efficienza, si rivelavano invece incerte, inutilmente complesse, e fortemente problematiche. Le opportunità di carriera sono nei fatti bloccate da anni, le retribuzioni bloccate da ormai due anni, i finanziamenti alla ricerca decrescenti, e il precariato dilaga assumendo tratti sempre più feroci che nei fatti selezionano per censo i nostri ricercatori più giovani. Insomma, affermazioni che confermo indirettamente quel furore ideologico che ispira la nuova governance degli atenei italiani: un governo che ha rivelato i suoi forti tratti fortemente anti-democratici, verticistici (qualcuno direbbe “baronali”) e burocratici. In questo contesto, certe dichiarazioni da ridicole diventano portatrici drammatiche di quel furore ideologico e di quel livore che sta devastando i nostri Atenei. Un furore che alimenta conflitti e divisioni in un sistema universitario che necessiterebbe, invece, di stabilità, di risorse e di tempi coerenti con i percorsi di trasformazione avviati in maniera così confusa e contraddittoria in questi ultimi anni.
L’Anvur doveva essere il perno di un nuovo modo di intendere l’università in Italia, nel quale la valutazione e la cultura della valutazione dovevano avere un ruolo centrale. In questi mesi, una gestione approssimativa dei percorsi di valutazione delle strutture (la VQR) e ora di abilitazione nazionale ha azzerato la credibilità di questa Agenzia. Mettendo a nostro parere a rischio quanto di buono era nel progetto iniziale di una agenzia, terza, di valutazione del sistema universitario italiano.
Anche per queste ragioni la FLC CGIL ha inviato al presidente Anvur, e per conoscenza al MIUR e al CUN, una richiesta di avvio delle procedure di violazione del codice etico per le dichiarazioni rese dal proprio collaboratore alla luce dei principi stabiliti agli articoli n. 2 comma 2, n.3 comma 3, n. 6 comma 1. Mai come oggi è necessaria chiarezza e serietà nelle scelte e nei comportamenti da parte di tutti coloro che hanno responsabilità e svolgono ruoli di rilievo nel sistema universitario italiano. Riteniamo quindi che certe dichiarazioni debbano indurre l’Anvur a terminare la propria collaborazione con chi ha dimostrato di non avere la professionalità e la misura che si addicono ad un esperto di valutazione.
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Roma, 28 agosto 2012
Al Presidente ANVUR
Prof. Stefano Fantoni
E p.c.
Al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Prof. Francesco Profumo
Al Presidente del CUN Prof. Andrea Lenzi
Dott. Luigi Fiorentino Capo Gabinetto Ministro
LORO SEDI
Oggetto: violazione del Codice etico ANVUR da parte di un collaboratore dell'Agenzia e richiesta di attivazione delle previste procedure.
Gentile prof. Fantoni,
la presente in riferimento alle sconcertanti dichiarazioni sul blog "Noise from America" rese dal prof. Giovanni Federico, membro del "Gruppo di lavoro per le procedure per la abilitazione scientifica nazionale nei settori non bibliometrici".
Come forse Lei saprà il prof. Federico, commentando l'avvio delle procedure abilitative, discutendo delle procedure di valutazione da adottarsi, ha pubblicamente affermato in riferimento ai propri colleghi quanto segue: è necessario fare "mobbing su quelli giovani ma mediocri o peggio per farli andare in pensione" aggiungendo che "Quando poi i nostri colleghi avranno imparato ed il clima sarà cambiato, allora i soldi saranno ben spesi. In questo processo ci saranno delle ingiustizie? Purtroppo si". Affermazioni, si noti bene, rese dopo la sua nomina nel Gruppo di lavoro da parte di ANVUR.
Come già abbiamo avuto modo di affermare in una nota pubblica, le affermazioni del prof. Federico rappresentano in maniera netta ed inequivocabile pochezza culturale e scientifica, un autocompiacimento che sfiora il ridicolo e una totale assenza di professionalità e misura. Non mettiamo certamente in discussione la produttività scientifica del prof. Federico nei suoi campi di ricerca o il suo valore come docente. Tuttavia, tali affermazioni adombrano una logica che nulla ha che vedere con le regole della valutazione e lasciano intendere che il prof. Federico non disponga della serenità d'animo necessaria ad assolvere il proprio compito.
Inoltre, Le ricordiamo che tali affermazioni sono in aperto e palese contrasto con il Codice Etico ANVUR, e in particolare con gli art. 2 comma 2, 3 comma 3, 6 comma 1.
In un momento così complesso per atenei ed enti di ricerca, è necessaria chiarezza e serietà nelle scelte e nei comportamenti.
Riteniamo che le dichiarazioni del prof. Federico debbano indurre ANVUR a terminare la propria collaborazione con chi ha dimostrato di non avere la professionalità e la misura che si addicono ad un esperto di valutazione.
Auspichiamo pertanto la rimozione del prof. Giovanni Federico dall'incarico assegnatogli e in ogni caso ai sensi dell'art. 8 comma 2 del codice etico ANVUR, chiediamo formalmente che l'Agenzia avvii senza indugio la procedura di accertamento di violazione del Codice Etico da parte del Collegio per il controllo.
La FLC CGIL confida nell'accoglimento della richiesta e Le porge distinti saluti.
Il Segretario Generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo
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