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Ancora Emergenza Epidemiologica da Covid-2019 e Dpcm del 26 aprile 2020: le ricadute nell’alta formazione artistica e musicale

Nota unitaria di FLC CGIL, Cisl FSUR, Uil Scuola RUA, Snals Consal e Gilda Unams.

05/05/2020
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Loghi unitari

Roma, 4 maggio 2020

Ai Direttori
Ai Presidenti
ISTITUZIONI ALTA FORMAZIONE ARTISTICA E MUSICALE

OGGETTO: DPCM 26 aprile 2020 - Emergenza Epidemiologica da Covid-2019 - Fase 2

Con l’emanazione del DPCM 26 aprile 2020 il nostro Paese entra ufficialmente nella Fase 2 della crisi generata dall’emergenza epidemiologica da Covid-2019. Non si tratta, naturalmente, dell’uscita dall’emergenza ma di un periodo di convivenza con il virus, controllata e protetta, sottoposto ad un monitoraggio giornaliero della situazione epidemiologica.

In questo periodo, tuttavia, è necessario il massimo rispetto di tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa vigente e dai protocolli per la sicurezza dei lavoratori per garantire il contenimento dell’epidemia e per evitare che la curva dei contagi torni a crescere.

La prudenza del Governo nelle aperture alla mobilità delle persone e alla ripresa delle attività contemplate dal decreto, riscontra anche le sollecitazioni poste da tutte le scriventi OO.SS. ad ogni livello, tese a garantire la massima tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori e, nel contempo, la ripresa del Paese.

In questo contesto la Pubblica Amministrazione non si è mai fermata grazie allo spirito di servizio delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori, a cui va anche il ringraziamento delle scriventi OO.SS. per il grande sforzo profuso e per quello che si continuerà a fare nei prossimi mesi.

In questo contesto le Istituzioni AFAM sono state protagoniste di un grande impegno che ha portato i suoi lavoratori a garantire l’erogazione di tutti i servizi sia amministrativi che didattici. Ogni istituzione è stata chiamata a sperimentare nuove forme di didattica e a definirne le modalità pur di garantire l’erogazione ai propri studenti. Nonostante il gap tecnologico e le difficoltà oggettive della didattica a distanza, il personale docente ha risposto con profuso impegno consapevole di dover convivere con questa modalità più del previsto.

Come per tutte le altre Pubbliche Amministrazioni anche nelle Istituzioni AFAM continuano a trovare applicazione, nelle modalità correnti e fino al termine dell’emergenza epidemiologica, le disposizioni dell’art.87 del DL n.18 del 17 marzo 2020 in materia di lavoro agile e l’art.101 del DL n.18 del 17 marzo 2020 che stabilisce che le attività formative e di servizio agli studenti, inclusi l’orientamento e il tutoraggio, nonché le attività di verifica svolte o erogate con modalità a distanza secondo le indicazioni delle singole istituzioni di appartenenza sono computate ai fini dell’assolvimento dei compiti didattici connesso alla funzione docente, nonchè la direttiva n. 2/2020 e la circolare n. 2/2020 del Ministro per la Pubblica Amministrazione, esplicative peraltro di molti adempimenti che le Amministrazioni sono chiamate a porre in essere.

Qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, anche nella forma semplificata, le Istituzioni AFAM, secondo le disposizoni vigenti, sono tenute ad utilizzre gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva. Esperite tali possibilità le Istituzioni AFAM possono motivatamente esentare il personale dipendente dal servizio. Il periodo di esenzione dal servizio costituisce servizio prestato a tutti gli effetti di legge. (art. 83 comma 3, Legge 24 aprile 2020, n. 27)

Pertanto, è in un’ottica di massima prudenza e di rispetto delle predette disposizioni normative, volte anche a garantire la conclusione dei percorsi di studio oggetto della proroga al 15 giugno, prevista dall’art. 101 comma 1 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020 che devono essere lette le previsioni di cui alla lettera n) dell’art. 1 del DPCM 26 aprile 2020 che prevedono la “possibilità” (non “l’obbligo”) alle Istituzioni dell’alta formazione artistica e musicale e coreutica di svolgereesami, tirocini, attività di ricerca e di laboratorio sperimentale e/o didattico ed esercitazioni” e consentono, altresì, l'utilizzo di biblioteche, a condizione che vi sia un'organizzazione degli spazi e del lavoro tale da ridurre al massimo il rischio di prossimità e di aggregazione e che vengano adottate misure organizzative di prevenzione e protezione, contestualizzate al settore della formazione superiore e della ricerca, anche avuto riguardo alle specifiche esigenze delle persone con disabilità, di cui al «Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione» pubblicato dall'INAIL.

Per le finalità di cui al precedente periodo, le Istituzioni dell’alta formazione artistica e musicale e coreutica.... assicurano, ai sensi dell'art. 87, comma 1, lettera a), del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, la presenza del personale necessario allo svolgimento delle suddette attività”.

Quanto sopra, tuttavia, comporta che le Amministrazioni adottino una serie di adempimenti formali (obbligo a redigere il DVR aggiornato all’emergenza da SARS CoV2) e di misure sostanziali che necessitano di un previo ampio confronto con gli RLS e le parti sociali; ma allo stato nulla risulta posto in essere, da cui l’impossibilità sostanziale di avvalersi delle possibilità̀ concesse dal DPCM.

Tuttavia, fermo restando i suddetti adempimenti, si sottolinea nuovamente che nelle Istituzioni AFAM continua a trovare applicazione l’art. 87 del DL n.18 del 17 marzo 2020 che prevede che, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, fissato attualmente al 31 luglio 2020, il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa in tutte le Pubbliche Amministrazioni. In particolare, per l’attuazione delle succitate previsioni del DPCM 26 aprile 2020 le Istituzioni AFAM assicurano la presenza del personale limitandola a quelle ritenute indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro ai sensi dell'art. 87, comma 1, lettera a), del DL n.18/2020.

Nella sostanza, il DPCM mantiene alta l’attenzione su tutte le forme di protezione individuale e delinea quelle collettive necessarie per consentire l’avvio dell’uscita progressiva dal lock down, nell’intesa che tutte le azioni poste in essere devono essere assolutamente coerenti e compatibili con il diritto alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori e degli studenti.

Si auspica, pertanto, che nelle scelte che le singole Amministrazioni saranno chiamate ad effettuare si valuti attentamente quanto sopra rappresentato anche al fine di evitare contrasti con i terminali associativi delle scriventi OO.SS. sui posti di lavoro e l’inevitabile contenzioso che ne deriverebbe, poichè si tratta di conciliare il valore supremo della persona e della sua dignità̀ con l’esigenza di garantire le attività delle Istituzioni.

Le due dimensioni non sono in contrapposizione e laddove non siano garantite le condizioni di salute anche l’attività delle Istituzioni AFAM non potrebbe sostenersi. Occorre puntare a dare continuità a quanto fatto fino ad oggi, perchè su questo sacrificio si fonda la nostra prospettiva, non solo per il Sistema della Formazione Superiore, ma per l’intero Paese.

Le segreterie nazionali

FLC CGIL
Francesco Sinopoli
CISL FSUR
Francesco De Simone Sorrentino
UIL Scuola RUA
Antonio Foccillo
SNALS Confsal
Dora Liguori
GILDA Unams
Demetrio Colaci