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AFAM: ripartite le risorse destinate agli ex istituti musicali pareggiati per 2018

Si tratta solamente delle risorse residue non destinate alla statizzazione. La FLC CGIL: senza risposte concrete sarà nuovamente mobilitazione.

11/05/2018
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Con Decreto Ministeriale 228 del 21 marzo 2018, ma reso noto il 9 maggio 2018, il MIUR  ha definito  i criteri di ripartizione delle risorse per l’anno 2018 destinate agli Istituti Superiori di studi musicali non statali (ex istituti musicali pareggiati).

La somma ripartita è pari a euro 3.720.452,00 ed è appostata sul capitolo 1781 del bilancio del MIUR. È bene precisare che lo stanziamento non riguarda i processi di statizzazioni per i quali sono previste le seguenti risorse

  • 2018: 22.000.000,00
  • 2019: 28.500.000,00
  • 2020: 55.000.000,00.

I criteri di ripartizione delle risorse del capitolo 1781, sono i seguenti

  • € 2.976.362 sono ripartiti attribuendo a ciascun istituto una quota proporzionale all’assegnazione disposta nell’anno 2017
  • € 744.090 sono ripartiti proporzionalmente:
  1. per il 50% in base al numero degli studenti iscritti nell’a.a. 2016/17
  2. per il 25% in misura inversamente proporzionale all’ammontare medio dell’avanzo di amministrazione disponibile nel triennio 2013- 2015
  3. per il 25% in base al numero di docenti  in servizio nell’a.a. 2016/17 e assunti secondo le disposizioni del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto AFAM.

In questa tabella la ripartizione per istituto

Istituto Contributo 2017
AOSTA 180.014
BERGAMO 235.676
CALTANISSETTA 262.995
CATANIA 385.709
CREMONA 144.221
GALLARATE (VA) 98.984
LIVORNO 190.959
LUCCA 205.188
MODENA e CARPI 243.251
NOCERA TIRINESE (CZ) 256.363
PAVIA 163.238
RAVENNA 128.859
REGGIO EMILIA e Castelnovo Ne' Monti 296.211
RIBERA (AG) 146.273
RIMINI 105.543
SIENA 204.991
TARANTO 285.483
TERNI 186.494
TOTALE 3.720.452

Si conferma come sui processi di statalizzazione fino ad oggi non vi sono state concrete azioni messe in campo da parte del MIUR. Al netto dell’attuale situazione politica, si tratta di una situazione di stallo inaccettabile, mentre più istituzioni non solo non riescono a garantire il pagamenti degli stipendi dei lavoratori che, peraltro, dovrebbero essere adeguati al nuovo CCNL “Istruzione e Ricerca”, ma che rischiano la chiusura. La FLC vuole risposte chiare e atti normativi conseguenti. È ora di dire basta a finti incontri e mere informative utili solo per operazioni propagandistiche e non certo ai lavoratori del settore.