Sospensione delle lezioni in presenza e prove Invalsi: il MI faccia chiarezza
Le prove Invalsi non devono essere svolte come attività laboratoriali se le scuole hanno sospeso le attività in presenza ed attivato la didattica digitale integrata.
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Nonostante i numerosi appelli, il MI e l’Invalsi hanno confermato il calendario di somministrazione delle prove, che inizieranno già la prossima settimana (si veda il calendario aggiornato).
Molte scuole in diverse regioni italiane hanno ricevuto già questa settimana, e stanno per ricevere ancora nei prossimi giorni, ordinanze di sospensione delle lezioni in presenza ed attivazione di didattica a distanza, legate al peggioramento dei dati di diffusione del contagio, attualmente in crescita: eppure alcuni istituti si stanno attrezzando per poter comunque ‘onorare il calendario’ delle prove configurando questa attività come laboratoriale (e si sa che con la DDI l’accesso ai laboratori è previsto) e dunque contravvenendo l’indicazione del MI che già a novembre chiariva che attività laboratoriali sono da intendersi solo quelle già “contemplate dai vigenti ordinamenti”.
Si pone a questo punto un problema che va oltre il merito della validità e dell’utilità delle prove Invalsi, ma che riguarda la coerenza sanitaria: il ricorso alla didattica a distanza a seguito di ordinanza di sospensione delle lezioni è una precauzione che serve a limitare gli spostamenti e gli assembramenti, non è dunque giustificabile mettere a repentaglio gli studenti in una situazione di emergenza da zona arancione e/o rossa tanto più che per la loro salute l’attività in presenza è sostituita con quella a distanza.
Abbiamo sollecitato per le vie brevi il MI affinché intervenga con una nota di buon senso, come quella sul rinvio delle procedure di rinnovo del CSPI, e faccia chiarezza fermando inutili ed ingiustificati “accanimenti da test”.
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