Nuovo modello di valutazione nella scuola primaria: firmata l’ordinanza che accompagna le linee guida
Giudizi descrittivi e livelli di apprendimento al posto del voto numerico. Per la FLC CGIL un impianto che afferma il valore formativo della valutazione.
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È stata firmata e inviata alle scuole, in data 4 novembre 2020, l’Ordinanza Ministeriale 172 del 4 dicembre 2020 che introduce il giudizio descrittivo al posto dei voti numerici nella valutazione periodica e finale della scuola primaria, secondo quanto stabilito dalla legge 41/20 e successive modifiche. L’Ordinanza è accompagnata da apposite Linee Guida e da una nota esplicativa.
Come FLC CGIL abbiamo fortemente sostenuto l’intero percorso in questa auspicata direzione, attraverso costanti interlocuzioni politiche che hanno consentito di portare a termine positivamente l’iter parlamentare e promuovendo specifiche iniziative sindacali. Ricordiamo a questo proposito il consenso espresso da migliaia di docenti alla nostra petizione per l’abolizione del voto numerico.
Presa visione del testo definitivo dell’ordinanza e delle Linee Guida, la FLC CGIL conferma quindi un giudizio complessivamente positivo sull’intero impianto che recupera la cultura pedagogica ispiratrice dei processi di innovazione della scuola italiana degli anni ’70, ’80, ’90, integrandoli con gli studi sottesi all’elaborazione di documenti più recenti e aggiornati, quali sono, per esempio, le Indicazioni Nazionale per il curricolo.
Il sistema di valutazione fino ad oggi vigente, infatti, che prevedeva un voto numerico riferito alle discipline, ne ha fortemente penalizzano la portata rispetto alla sua funzione riflessiva e autoregolativa che riguarda tanto i docenti quanto gli alunni e ha la forza di innescare un virtuoso circuito tra programmazione, valutazione, ri-progettazione
Il punto di forza di un modello basato sui giudizi descrittivi, articolati per obiettivi, consiste nell’attenzione rivolta non solo e non tanto agli esiti e alle prestazioni degli alunni, bensì all’intero processo di insegnamento/apprendimento. Si tratta di un cambiamento di prospettiva che fa della valutazione uno strumento per costruire nuove strategie didattiche ai fini del miglioramento, per rimodulare l’insegnamento sui bisogni concreti degli alunni e favorire il raggiungimento dei traguardi formativi. È il presupposto di una scuola autenticamente inclusiva, che non lascia indietro nessuno.
Anche la declinazione dei livelli, così contestualizzata ed esplicitata in riferimento alle principali dimensioni che caratterizzano i processi cognitivi, evita il rischio di un’estrapolazione che ne banalizzerebbe la portata, ritraducendola in voti. Riteniamo quindi fuorviante e svilente dell’intera impostazione qualsiasi forzatura che voglia ristabilire un’improponibile trasposizione dei giudizi e dei livelli in termini numerici.
Nel documento appare un importante riferimento all’autovalutazione dell’alunno che, intesa come riflessione sul proprio processo di apprendimento, può legittimamente far parte del giudizio descrittivo.
Trovano adeguato riconoscimento l’autonomia scolastica, la collegialità, la libertà di insegnamento. Ogni singola istituzione scolastica elabora il “suo” documento, definisce criteri e modalità di valutazione, individua gli obiettivi di apprendimento in relazione al PTOF e alla progettazione della classe oltre che in riferimento alle Indicazioni Nazionali; le forme della valutazione in itinere sono in capo al docente, secondo i principi di coerenza, efficacia e trasparenza nella restituzione alle famiglie e agli alunni.
Risultano opportuni, a nostro parere, il principio della progressività nella ricerca di modalità via via sempre più coerenti con le indicazioni delle Linee guida e l’istituzione di un piano di formazione dedicato alla valutazione, al fine di mettere le scuole, i docenti, le comunità educanti nelle condizioni di dare piena e produttiva attuazione all’adozione dei nuovi dispositivi e alle modifiche introdotte, tanto innovative e straordinarie sul piano normativo.
Partire dalla scuola primaria ha significato far leva su un patrimonio culturale-pedagogico preesistente, che richiede di essere recuperato e valorizzato. Ma siamo convinti che in tutti gli ordini e gradi ci sia bisogno di valutazione e di valutazione ben fatta e auspichiamo che da oggi si apra in tutto il mondo della scuola un dibattito ampio e articolato su questi temi per avviare un più generale processo di autentico rinnovamento del sistema nazionale di istruzione.
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