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La Direttiva del Ministro sull’insegnamento dell’italiano e di matematica nella scuola secondaria di primo grado

La Direttiva n. 113 del 19 dicembre 2007 è finalizzata a far sì che nelle scuole medie si avviino corsi di sostegno e recupero nell’insegnamento delle due discipline.

20/12/2007
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Non si è ancora spenta l’eco suscitato dai provvedimenti per il recupero dei debiti formativi nella scuola secondaria superiore, che si apre la questione emergenza formativa nella scuola secondaria di primo grado.
E’ la Direttiva stessa ad indicare la ragione di tale attenzione: le carenze formative degli alunni frequentanti la scuola secondaria superiore vengono da lontano, essi hanno spesso origine nella scuola media di provenienza, dunque il ministro mette a disposizione 5 milioni di euro per finanziare progetti di sostegno e recupero finalizzate a migliorare il livello degli apprendimenti nelle discipline che fanno registrare carenze più diffuse, a partire dalla lingua italiana e dalla matematica.

I progetti dovranno essere inviati alle Direzioni regionali che attribuiranno i finanziamenti sulla base di criteri che verranno emanati con successiva disposizione, tenendo prioritariamente in considerazione le scuole che registrano situazioni di particolare difficoltà.

Le iniziative di sostegno e recupero devono riguardare in particolare gli alunni che frequentano il primo anno.
Per favorire la partecipazione degli alunni si dà indicazioni alle scuole di informare tempestivamente le famiglie.
Le iniziative costituiscono attività aggiuntiva di insegnamento sia che si collochino dentro il calendario scolastico che fuori di esso, a meno che non siano effettuate ricorrendo alla quota del 20% della flessibilità oraria.

La FLC Cgil considera cosa positiva la messa a disposizione di un finanziamento, oltre quelli ordinari, per sostenere l’attività delle scuole medie che, purtroppo, segnano ancora molte criticità nel livello di apprendimento degli alunni confermate dai dati sui giudizi finali.
Condivide le indicazioni strategiche contenute nel capitolo Strategie a livello di scuola fondate sull’azione quotidiana dei docenti e una costante attenzione alla qualità dell’apprendimento che significa anche colmare per tempo le lacune presenti nella preparazione di base, e ritiene che è proprio nel processo di apprendimento che vada posta grande attenzione per prevenire fenomeni di insuccesso, anche rivedendo la relazione educativa e ponendo attenzione all’apprendimento e alle efficaci modalità per favorirlo, in modo serio e rigoroso, affidandosi al sostegno della ricerca e della valutazione.

Invece, ancora una volta l’intervento del Ministro si rivolge principalmente a valle del processo educativo, sull’azione di recupero e sostegno da collocare in orario aggiuntivo, facendo addirittura riferimento ai modelli organizzativi proposti a suo tempo con la legge 517/77 (prescuola, doposcuola, 160 ore, LAC).
La legge 517/77 che per gli insegnanti delle scuole medie costituisce un pilastro importante nell’evoluzione di questo grado di scuola, individuava alcuni strumenti importanti di accompagnamento e sostegno nelle difficoltà, fra l’altro proprio il sostegno ai portatori di handicap, ma nel tempo essa è stata superata da altri modelli di scuola, come quello del tempo prolungato, ritenuto più idoneo a raccogliere tutte le esigenze formative in un modello di scuola unitario e integrato.
Nel ’99 poi l’introduzione del regolamento sull’autonomia scolastica ha delegato tutte le flessibilità possibili all’autonomia didattica e organizzativa delle scuole, investendo sulle capacità professionali dei docenti per rispondere nel modo più efficace ai bisogni formativi.

La scuola non può semplicemente tornare al doposcuola o agli esami di riparazione per mostrare rigore e serietà, questo significa semplificare i problemi, il carattere del rigore e della serietà è da applicare invece ad una ricerca seria di un modello di scuola più adeguato ai problemi che essa pone, questa è una sfida alta che mette in gioco la professionalità dei docenti.

Inoltre, l’indicazione di rivolgere le iniziative di sostegno agli alunni che frequentano il primo anno della scuola media non può che essere finalizzata a prevenire per tempo i ritardi, perché il gioco dello scarico delle responsabilità sulla scuola che precede non troverebbe giustificazione dal momento che l’indagine internazionale IEA ha invece promosso a pieni voti la scuola elementare collocandola ai primi posti della classifica.

In allegato la Direttiva n. 113 del 19 dicembre 2007 e una scheda con i dati generali riferiti alla scuola media, comprensiva di una elaborazione Invalsi su dati Ocse - Pisa.

Roma, 20 dicembre 2007

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