Istruzione tecnica e istruzione professionale: al CNPI si discute su nuove bozze
Proseguono i lavori istruttori del Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione: al vaglio modifiche rilevanti.


Il CNPI, che sta elaborando il parere in merito alle norme di riordino degli istituti tecnici e professionali, ha ricevuto in questi giorni delle nuove bozze. È evidente la difficoltà, il pressappochismo con cui il MIUR sta elaborando il riordino di questo settore. Se per l’istruzione tecnica era già avvenuto un primo passaggio nel Consiglio dei Ministri e con le Regioni, la bozza presentata per l’istruzione professionale non risulta ad oggi supportata da nessun altro passaggio.
Le due bozze non presentano molte modifiche rispetto a quelle che già circolavano in modo informale da alcuni mesi negli ambienti dell’Amministrazione e che abbiamo già commentato.
Istituti Tecnici
In particolare, le novità che emergono dalla lettura della bozza di Regolamento sono:
Riduzione oraria
Per l’anno scolastico 2010/2011, le prime e le seconde classi partiranno con un orario complessivo di 32 ore settimanali secondo le norme presenti nel nuovo regolamento; le terze classi, pur proseguendo il piano di studio previgente, subiranno un taglio riportando anche queste a 32 ore settimanali. Solo le quarte e le quinte proseguono secondo piani di studio e gli orari previsti dall’ordinamento previgente.
Organizzazione dei percorsi
È chiarito che nella quota di flessibilità la quota di autonomia del 20%, riservata alle regioni, è intesa quale spazio di flessibilità per corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi richiesti dal mondo del lavoro e delle professioni.
Monitoraggio, valutazione del sistema e aggiornamento dei percorsi
Il comitato nazionale per l’istruzione tecnica e professionale assume anche le funzioni che oggi ha il comitato nazionale per l’istruzione e la formazione tecnica superiore, che viene soppresso.
Istituti Professionali
La bozza di Regolamento presentata, che non si discosta di molto da quella da noi pubblicata in precedenza, evidenzia in particolare:
Riduzione oraria
Nel 2010/2011 le prime classi funzioneranno, secondo le norme del nuovo regolamento, con un orario complessivo di 32 ore settimanali; le seconde e le terze proseguiranno secondo i piani previgenti con un orario complessivo pari a 34 ore settimanali; le quarte e le quinte classi proseguono con un orario complessivo settimanale di 32 ore comprensive dell’area professionalizzante.
Organizzazione dei percorsi
anche in questo caso è chiarito che nella quota di flessibilità la quota di autonomia del 20%, riservata alle regioni, è intesa quale spazio di flessibilità per corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi richiesti dal mondo del lavoro e delle professioni.
Osservazioni
Le modifiche apportate alle bozze rafforzano la nostra contrarietà al metodo utilizzato per il riordino degli istituti tecnici e professionali. Emerge sempre di più il tentativo, mal celato, di interventi finalizzati esclusivamente al risparmio. L'applicazione del nuovo ordinamento anche alle classi seconde, il taglio delle ore per le classi terze, il taglio per le quinte dei professionali creeranno notevoli difficoltà nell'applicazione ma principalmente evidenziano che non c'è nessun rispetto delle scelte degli allievi e delle famiglie, c'è semplicemente una necessità di “fare cassa”.
La soppressione del comitato nazionale degli IFTS e la sua sostituzione con il comitato nazionale per l’istruzione tecnica e professionale, può apparire in linea con la finalità di costruire un’unica filiera formativa tecnica e professionale. C'è solo un piccolo particolare: non è più prevista la presenza delle parti sociali. Dobbiamo riconoscere che le azioni messe in atto da parte del ministro Brunetta per imbavagliare il sindacato trova nuovi adepti, con buona pace del confronto e del dialogo sociale che a da tempo anche Unione Europea indica come strada maestra ai Paesi membri.
Roma, 12 maggio 2009
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