Incontro con il Ministro Fioramonti: emergenza precariato, contratto con stipendi europei, nessuna autonomia differenziata e stop ai controlli biometrici
Il Ministro si impegna a portare avanti il decreto precari e a investire nei settori dell’istruzione. Nei prossimi giorni il primo banco di prova sarà la bozza del decreto.
Nell’incontro di martedì pomeriggio 17 settembre 2019 con il Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, Lorenzo Fioramonti, la FLC CGIL, con la sua delegazione guidata dal segretario generale Francesco Sinopoli, ha avuto modo di presentare al nuovo ministro le urgenze e le priorità che vanno da subito affrontate per garantire la qualità del servizio di istruzione, coniugato alla tutela e valorizzazione del personale.
L’introduzione del Ministro Fioramonti
Il Ministro Fioramonti ha esordito ricordando che la scuola, con tutte le sue componenti, svolge la missione costituzionale più importante, quella di garantire a tutti un’istruzione e gli strumenti del sapere civile. Per questo intende dare al suo mandato un’impronta di discontinuità rispetto al passato, recente e più remoto: la scuola è fra le priorità strategiche del Paese, pertanto merita investimenti adeguati. Bisogna pensare ad una strategia a lunghissimo termine che dia però degli effetti concreti immediati. Per innovare e per fare una didattica innovativa, oggi la scuola non ha a disposizione risorse sufficienti. Nel suo mandato il ministro ha intenzione di ridare importanza al lavoro collegiale ed alla didattica cooperativa, ma intende anche rilanciare la figura degli insegnanti che oggi come oggi sono degli eroi civili. Inoltre ha sottolineato che della dimensione cooperativa fa parte anche il personale ATA, che svolge un servizio essenziale all’interno della comunità scolastica. Per questo è necessario risolvere al più presto questioni concrete perché la scuola ed i docenti possano svolgere al meglio la loro missione istituzionale. Il ministro ha richiesto 2 miliardi di investimento sulla scuola ed 1 miliardo per l’Università, coinvolgendo in questa operazione anche il Capo dello Stato.
Le nostre proposte
Il segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli, dopo aver ringraziato il Ministro per la sollecita risposta alla nostra richiesta di incontro, nell’auspicio che tale inizio possa costituire una prassi ordinaria di confronto con le forze sindacali della scuola e dell’istruzione ha toccato tutti i punti che si presentano oggi con i caratteri della necessità e dell’urgenza, nonché le questioni più scottanti che hanno bisogno di essere affrontate con sollecitudine ed impegno. Leggi il comunicato stampa.
Consegnati due dossier preceduti da una premessa:
Superamento del precariato.
È l’urgenza fra le urgenze, sia per il personale docente sia per il personale ATA. È nostra consapevolezza e vogliamo diventi quella del Ministro e dell’intera politica che la persistenza del precariato è il primo ostacolo che va rimosso e sradicato dalla scuola italiana. Questo è necessario per un miglioramento della didattica che ha il suo primo motore nella continuità dell’insegnamento, oggi non garantito per una vasta platea di scolari e studenti in tutte le aree del Paese. Quest’anno il ricorso alle supplenze toccherà cifre da record. Oltretutto in un contesto che vede l’Italia nel mirino dell’Europa per l’abuso dei contratti a termine. Ormai 1 docente su 7 è precario e nel sostegno lo è 1 su 3. Bisogna ripartire dal decreto precari che prevedeva misure straordinarie per formare e stabilizzare i docenti che da anni lavorano nella scuola e dare risposta a idonei e vincitori del concorso 2016. Occorre dare un segnale forte anche per il personale ATA, le cui graduatorie provinciali sono esaurite in molte regioni. Ci sono oltre 3.000 posti vuoti di DSGA, tanto che molti facenti funzioni sono chiamati da fuori regione. In questo quadro occorre un decreto d’urgenza per un concorso riservato per i facenti funzione dei DSGA.
Un contratto per la dignità del personale con stipendi di livello europeo.
Rinnovare il contratto della scuola e dell’Istruzione è la strada maestra per valorizzare il personale docente, ATA e dirigente. Non basta recuperare l’inflazione per restituire prestigio e dignità sociale al lavoro docente e della scuola tutta. Occorre traguardare agli stipendi di livello europeo come da impegni sottoscritti dal presidente del consiglio Conte nell’Intesa con i Sindacati il 24 aprile 2019. Gli aumenti di 100 euro proposti dal Ministro sono una buona base di partenza, anche se ancora molto lontani per avvicinarci alla media europea.
Nessuna autonomia differenziata è possibile per la scuola e l’istruzione.
È un altro degli impegni del Presidente del Consiglio. Occorre sgombrare definitivamente il campo da qualsiasi ipotesi di differenziazione regionale perché lesiva della dimensione universale del diritto all’istruzione e perché anticostituzionale. In nessuna forma tale ipotesi è declinabile per la scuola, perché crea divisioni e differenze.
No alla videosorveglianza, no ai controlli biometrici.
Vanno cancellate le misure che sono state introdotte con inaccettabili forzature nella legislazione recente. Non è scuola libera e non è pedagogicamente accettabile una didattica che si presta sotto sorveglianza. Come è contraria ad ogni logica e alla stessa dignità del lavoro scolastico prevedere controlli biometrici per le presenze di Dirigenti e Collaboratori scolastici. Nessun episodio, nessuna statistica, nessuna ragione ha potuto dimostrare che nella scuola vi sia assenteismo o evasione dagli obblighi di servizio. Anche per questa strada passa la restituzione di prestigio e di considerazione che quelle misure concorrono invece a determinare. Tale esclusione va estesa a tutto il personale del comparto Istruzione e Ricerca.
Alla fine del suo intervento il segretario generale ha richiamato l’importanza dell’appuntamento del 27 settembre, che vedrà scendere in piazza soprattutto le nuove generazioni per chiedere un impegno concreto sull’ambiente e un futuro sostenibile. Da qui l’importanza di una scuola che faccia della cooperazione educativa uno dei suoi cardini fondamentali.
Dopo aver illustrato tali proposte relative alle urgenze del momento, il segretario generale della FLC CGIL ha elencato rapidamente le altre questioni che per la loro numerosità e complessità sono state raccolte in un due specifici dossier che sono stati consegnati al Ministro.
Il Ministro ha ascoltato e recepito le nostre proposte e quelle delle altre organizzazioni sindacali impegnandosi a convocare le organizzazioni sindacali stesse per un confronto concreto sul testo del decreto legge che poi porterà in discussione in Consiglio dei Ministri: il testo conterrà sicuramente degli interventi relativi ai precari, ma anche altre materie emerse dalla discussione di oggi.
Per il prossimo 24 settembre il Ministro ha convocato anche le delegazioni di università e ricerca e AFAM.
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