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Inclusione scolastica alunni con disabilità: molti i provvedimenti ministeriali necessari ad applicare le norme, dal V ciclo TFA all’attuazione del DLgs 96/2019

Ci aspettiamo risposte efficaci e coerenti per dare risposta ai bisogni delle scuole e garantire il diritto allo studio di tutti gli alunni.

02/12/2019
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Ad anno scolastico abbondantemente avviato, le scuole si interrogano sulle novità introdotte dal decreto legislativo 96/2019 e sull’avvio del V ciclo TFA sostegno.

Le modifiche, entrate formalmente in vigore il 12 settembre 2019, richiedono, per diventare operative, ulteriori passaggi: la norma prevede infatti specifici decreti attuativi, di competenza principalmente del MIUR, relativi all’elaborazione del PEI secondo i nuovi parametri, alla formazione del personale, alla rivisitazione dei GIT e al funzionamento del Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica; altre misure coinvolgono il ministero della salute per  la definizione di criteri, contenuti, procedure di redazione delle certificazioni e del Profilo di Funzionamento.

Le modalità attuative degli interventi, gli standard qualitativi e l’omogeneità dei servizi in capo alle Regioni e agli Enti Territoriali, quali l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, i trasporti, l’accessibilità e la fruibilità degli spazi, saranno invece oggetto di accordo in sede di Conferenza Unificata

In attesa e in mancanza di tali provvedimenti, alcuni dei quali avrebbero già dovuto vedere la luce entro la metà di novembre, rischiano di rimanere sulla carta alcune delle misure più significative previste dal decreto.

Già nella fasi precedenti l’approvazione e in sede di audizione, abbiamo evidenziato nella norma alcuni punti di avanzamento, in particolare nella ridefinizione delle funzioni e degli equilibri tra i gruppi di lavoro per l’inclusione da costituirsi ai diversi livelli, nel richiamo al principio di accomodamento ragionevole e alla prospettiva ICF, nel coinvolgimento di tutti i soggetti attori e responsabili dei processi di inclusione.

Ribadiamo, invece, la nostra netta contrarietà alla possibilità di proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato ai docenti specializzati, a prescindere dalla posizione in graduatoria e in deroga al regolamento sulle supplenze.

Rileviamo criticità in merito all’attribuzione esclusiva ai collaboratori scolastici dei compiti di assistenza igienica e di base, in assenza di una concreta implementazione degli organici e di un coerente piano di formazione e riqualificazione.

Soprattutto riteniamo che le scelte politiche del governo, pesantemente vincolate alle esigenze di bilancio, risentano della mancanza di visione di prospettiva e previsione di interventi strutturali.

Senza la trasformazione in organico di diritto degli oltre 60 mila posti in deroga su sostegno, senza la definizione di un piano straordinario di formazione specialistica e di assunzioni, la continuità didattica e la qualità dell’inclusione degli alunni con disabilità restano obiettivi irraggiungibili.

Garantire a tutti gli alunni, senza eccezioni, il diritto allo studio e alle pari opportunità, significa stanziare le risorse per creare ambienti favorevoli all’apprendimento, dal punto di vista dell’accessibilità e della sicurezza degli edifici, dei materiali e degli ausili didattici, del numero di alunni per classe, delle figure professionali interne ed esterne alla comunità scolastica.

Chiediamo al Governo in carica e al Parlamento un impegno per risolvere i tanti problemi aperti, a partire dalla stabilizzazione dei posti in deroga e dall’avvio urgente di nuovi percorsi di specializzazione, valorizzando l’esperienza dei docenti che da anni operano sul sostegno, per garantire già dal prossimo anno l’assunzione di personale stabile e adeguatamente formato.

Siamo in attesa di riscontro alla richiesta inoltrata al MIUR dalla FLC CGIL e dalle altre Organizzazioni di categoria per avviare il confronto in merito all’avvio del V ciclo del TFA sostegno, per il quale chiederemo l’ampliamento della platea, l’ammissione di tutti gli idonei del IV ciclo, il riconoscimento, tra i requisiti di accesso, dell’esperienza maturata nel settore.

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