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Il pasticcio del TFA: le "toppe a colore" non rendono il vestito più bello

Prosegue l'impegno della FLC per la correttezza e la trasparenza delle selezioni.

22/08/2012
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L’accesso al Tirocinio Formativo Attivo avrebbe potuto essere la grande opportunità professionale per quanti volevano dare uno sbocco al loro percorso di laurea o al servizio maturato nella scuola senza il requisito dell’abilitazione: si è trasformato in una caotica ricerca della risposta giusta a quiz che rispondevano solo a un nozionismo esasperato.

Come l’approssimazione è stata cattiva consigliera dei presunti esperti del Ministero nel predisporre i quiz, la fretta ha guidato gli esperti che dovevano rimediare agli innumerevoli errori presenti nelle domande e negli item delle risposte.

Poiché permangono ancora molti dubbi sulla trasparenza della operazione di revisione, la FLC CGIL ha chiesto ufficialmente al Ministro Profumo di esplicitare i criteri con cui tale revisione è stata effettuata al fine di verificare che non siano stati lesi i diritti di nessun aspirante, a partire da chi aveva superato la prova già dalla prima pubblicazione dei risultati da parte delle Università.

La FLC CGIL continuerà a vigilare sulla correttezza delle operazioni e se del caso seguirà la strada della vertenzialità per restituire i meriti sottratti.

In tal senso sta affidando al proprio ufficio legale lo studio dei casi più controversi.

____________________________

Onorevole Ministro Profumo,

La FLC CGIL ha accolto favorevolmente le scuse che Ella ha voluto produrre agli aspiranti che sono stati danneggiati dalla cattiva formulazione dei test delle prove di preselezione per l’accesso ai TFA.

La FLC CGIL ha sperato che il lavoro di revisione della commissione appositamente insediata restituisse certezza di diritto a quanti hanno affidato in questi mesi le loro speranze di lavoro nella scuola al conseguimento della necessaria abilitazione.

Il risultato ottenuto non ha prodotto l’esito delle speranze ed ha alimentato se possibile ancora più sfiducia nei concorrenti, a cominciare da coloro che avevano superato le prove nella prima istanza.

Poiché non è pensabile che si possa passare alla fase successiva, cioè le prove di accesso, senza che siano chiari i procedimenti che la commissione ha adoperato per la revisione delle domande, la FLC CGIL chiede che vengano pubblicati i criteri utilizzati per la revisione stessa e per l’assegnazione dei punteggi.

La FLC CGIL in assenza di tali doverose informazioni avvierà il contenzioso necessario a ripristinare trasparenza e diritti, senza i quali è molto difficile che si possa procedere sulla strada del riconoscimento del merito.

La FLC CGIL confida nell’accoglimento della richiesta e Le porge distinti saluti.

Domenico Pantaleo

Segretario Generale FLC CGIL

 

 

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