Il MIUR "presenta" il format di autovalutazione delle scuole
Informativa del MIUR. Ma il confronto dov'è?
Si svolta è presso la Direzione degli ordinamenti l'informativa alle organizzazioni sindacali sul format di autovalutazione. All'incontro hanno preso parte sia rappresentanti del MIUR che dell'INVALSI.
Come è noto in base al cronoprogramma allegato alla Direttiva 11 del 18 settembre 2014 sul sistema nazionale di valutazione per il triennio 2014-2017, tale format doveva essere noto entro il mese di ottobre.
Il MIUR non ha fornito alcuna documentazione, ma ha illustrato verbalmente e con l'utilizzo di una LIM i contenuti generali del format elaborato.
Il format avrà le caratteristiche di una diagnosi.
Saranno presi in considerazioni undici aspetti, di cui uno sarà rappresentato dalle prove standardizzate predisposte dall'INVALSI.
Le aree di intervento sono fondamentalmente due. Una relativa alla descrizione delle scuole. A tal proposito ricordiamo che con nota 3159 del 21 novembre 2014 della Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica, è stato dato l'avvio alle procedure di aggiornamento dei dati delle singole scuole presenti nel portale Suola in Chiaro.
La seconda utilizzerà un "questionario scuola", con domande guidate. Le domande fanno riferimento ad alcuni progetti sperimentali di valutazione. Non stati indicati quali i criteri di scelta dei quesiti. In tale questionario le scuole dovranno dichiarare i punti di forza e di debolezza e individuare piste di lavoro in relazione alle prospettive di miglioramento. Il risultato di questa procedura insieme alla pubblicazione del Rapporto di Autovalutazione, indicherà il "posizionamento" delle scuole rispetto alle altre istituzioni scolastiche
Il commento
La FLC, in premessa, ha contestato le modalità di effettuazione dell'informativa. Nessun documento è stato consegnato ma vi è stata solo una descrizione verbale con utilizzo di una LIM del format. Segnaliamo che la Ministra Giannini illustrerà il 27 novembre ai dirigenti dell'amministrazione centrale e periferica il documento predisposto. Si tratta di un modo di procedere che evita il confronto con le organizzazione sindacali e privilegia un approccio propagandistico rispetto alla discussione concreta delle proposte operative.
Nel merito la FLC CGIL ha chiesto:
- quali sarebbero le evidenze scientifiche ed empiriche che avvalorerebbero la funzionalità del meccanismo che si intende mettere in atto. Il Ministero su questo punto non è stato in grado di dare alcuna indicazione, se non quella di affermare genericamente che si tratta di un mix di progetti sperimentali quali VaLES e Valutazione e Miglioramento.
- quale peso avranno i processi di autovalutazione già effettuati, o in itinere o programmati, da parte delle scuole.
La FLC CGIL ha evidenziato come anche la realizzazione del format sia stata effettuata senza alcuna condivisione con il mondo della scuola, a partire dai Dirigenti Scolastici, accentuando ulteriormente il carattere burocratico e impositivo di tutta la procedura.
Infine, al di la di generiche rassicurazione, il MIUR ha eluso la questione di fondo: quale sarà l'uso dei dati immessi nel format? E' chiaro che se questo sarà la base informativa per operazioni relative a distribuzione delle risorse alle scuole e/o processi di valutazione del personale, la reazione della FLC CGIL sarà adeguata alla gravità di questa scelta. Da questo punto vista la pubblicazione del Rapporto di Autovalutazione finalizzata all'individuazione della "posizione" delle scuole con le altre rappresenta un elemento assai pericoloso. A tal proposito nel documento sulla valutazione di sistema nel'ambito del dossier consegnato alla Ministra Giannini il 12 novembre scorso abbiamo ribadito che va decisamente esclusa la pubblicizzazione delle classifiche delle scuole perché essa innescherà una deriva, di tipo anglosassone – e non a caso quel sistema classificatorio è oggi fortemente contestato - che inevitabilmente porterà alla desertificazione di alcune zone dei presìdi scolastici
La FLC CGIL ha riproposto la necessità di uno specifico approfondimento, anche in termini scientifici, sulla funzione delle prove INVALSI all’interno di un sistema complesso e articolato di valutazione. Per questo si potrebbe ipotizzare di sospenderli per un arco di tempo necessario a definire un sistema di valutazione più efficace e trasparente.
La FLC ha ribadito, infine, la richiesta di eliminazione della prova nazionale nell’ambito dell’Esame di Stato al termine del primo ciclo di istruzione.
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