Un incontro con la Ministra Giannini che non ascolta
La Ministra incontra i sindacati su “La Buona Scuola” e conclude con un “prendere o lasciare”. Le proposte della FLC CGIL a 360 gradi in un dossier consegnato alla Ministra. Il 5 dicembre sciopero generale nazionale.


I Sindacati scuola si sono incontrati il 12 novembre 2014, al MIUR con la Ministra Stefania Giannini. L’incontro ha avuto ad oggetto il Piano governativo “La Buona Scuola”.
Leggi il dossier che abbiamo consegnato
Le note introduttive della Ministra
La finalità dell’incontro è l’ascolto delle parti sociali. Questo è quanto ha chiarito in premessa la Ministra prima di passare all’illustrazione dei contenuti del Piano. Esso si basa su una visione della scuola che trova i suoi fondamenti in due settori: l’apprendimento e l’insegnamento. In quanto ai contenuti i pilastri cui si fonda il Piano sono:
- Superamento del precariato (piaga nazionale) per dare alle scuole certezza della progettazione didattica
- Nuovo sistema di reclutamento
- Formazione obbligatoria dei docenti per innalzare la qualità degli apprendimenti
- Premialità dei docenti come strumento per offrire a gli studenti una rivisitazione di competenze
- Ridisegno di un sistema educativo basato sui nuovi saperi.
Alla fine del suo discorso introduttivo la Ministra ha sottolineato come il governo abbia previsto uno stanziamento di 3 miliardi di euro per l'attuazione del Piano.
Le richieste della FLC CGIL
Il segretario generale Domenico Pantaleo, nel suo intervento, ha affrontato a 360 gradi gli argomenti che sono sul tappeto partendo dall’impoverimento salariale del personale della scuola a causa del mancato rinnovo del Ccnl, bloccato da cinque anni. Una vera e propria emergenza a cui si aggiunge la pesantezza del lavoro e la difficile gestione quotidiana delle scuole alle prese con problemi vecchi e nuovi. Vedi ad esempio la mancanza dei fondi per pagare i supplenti o il blocco delle posizioni economiche Ata. Positivo invece l’impegno del governo di stabilizzare i precari inseriti nelle graduatorie a esaurimento (un atto dovuto vista l’imminente condanna della Corte di Giustizia Europea) e l’avvio di un nuovo sistema di reclutamento. Restano le tante criticità e la mancanza di alcuni argomenti che, pur importanti per la qualità del sistema formativo, sono stati invece “dimenticati”. E’ il caso ad esempio del diritto allo studio, dell’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni e della mancata attenzione alle zone più svantaggiate del Paese. Il Segretario Generale nel denunciare le principali criticità ha avanzato le seguenti richieste:
- idonee soluzioni per la stabilizzazione degli abilitati non inseriti nelle graduatorie permanenti (Gae)
- istituzione dell’organico funzionale e conseguente piano di stabilizzazione anche per gli Ata
- stanziamento di risorse aggiuntive
- interventi mirati sulla dispersione scolastica, il diritto allo studio, la riduzione degli alunni per classe, sui laboratori.
Tranchant invece è stato il giudizio sull’istituzione per legge di un tetto (66%) di docenti bravi e la cancellazione dell’anzianità di servizio. Una proposta fatta a costo zero con l’utilizzo di poste contrattuali già esistenti.
La visione del lavoro della dirigenza che emerge dal piano governativo versata soprattutto alle questioni gestionali e amministrative non è coerente con l'ambiente lavorativo scolastico organizzato a rete, dove prevale la collaborazione, perché solo così si può rispondere a bisogni complessi, come quelli che esprimono oggi i bambini e i ragazzi. La FLC CGIL ha una visione di questa figura come figura proveniente dalla scuola e “versata” sulle competenze di scuola.
La scuola necessita di investimenti e cambiamenti profondi partecipati con il mondo della scuola. Al contrario assistiamo ancora una volta a scelte calate dall’alto. Le riforme si condividono. Sarebbe stato opportuno ascoltare prima il mondo della scuola e le parti sociali e solo dopo confezionare il Piano di riforma.
Temi come l’orario, la valorizzazione del personale, la responsabilità delle funzioni, hanno bisogno di una sede negoziale e non di un semplice ascolto a giochi fatti.
Le considerazioni conclusive della Ministra
La Giannini, dopo aver ascoltato gli interventi dei sindacati scuola, ha concluso brevemente dicendo che non mancheranno altri momenti di confronto a dimostrazione del ruolo specifico, diverso dalle altre associazioni, di rappresentanza svolto dalle parti sociali. La Ministra ha dichiarato di avere preso nota di tutti gli spunti emersi durante il confronto. A gennaio gli argomenti trattati dal Piano scuola saranno oggetto di uno specifico provvedimento legislativo non potendo dare corso al rinnovo dei contratti, bloccati per tutto il pubblico impiego. La Giannini ha chiesto ai sindacati di far pervenire per iscritto il loro contributo. A questo proposito la FLC ha consegnato, alla fine dell'incontro, un dossier di analisi e di proposte sia sul Piano scuola sia sulle emergenze. Veri e propri fardelli legati sulle spalle di lavoratori e studenti ai quali per la colpevole disattenzione del Miur e per la politica dei tagli lineari (vedi legge di stabilità 2015) operata anche dall'attuale governo, spesso viene messo in discussione il diritto allo studio.
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