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Pantaleo: deludente l’incontro con la Ministra Giannini

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

12/11/2014
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Nessuna apertura concreta da parte della Ministra Giannini sui temi indicati dal sindacato. In realtà l'incontro (tardivo) di oggi è stato una pura formalità, senza la possibilità di affrontare nel merito sia i contenuti del Piano buona scuola che le tante criticità che la scuola vive quotidianamente.

Abbiamo indicato come priorità il rinnovo del contratto nazionale per dare una risposta all'emergenza salariale e per valorizzare le professionalità di docenti, ATA e dirigenti. Abbiamo ribadito la nostra radicale contrarietà all'abolizione degli scatti di anzianità e al meccanismo degli scatti di competenza riservati dal 2018 solo al 66% del personale.

Non è accettabile che il piano governativo proponga un modello di scuola subordinato alle domande dell'impresa e del mercato smarrendo la sua funzione culturale e democratica. Non vi è alcun impegno per l'elevamento dell'obbligo scolastico a 18 anni, il finanziamento del diritto allo studio, l'effettiva gratuità dei percorsi di studio, la generalizzazione della scuola dell'infanzia, la promozione dell'apprendimento per tutto l'arco della vita.

È assente un piano di investimenti per migliorare la qualità dell'offerta formativa e dotare le scuole dei necessari supporti informatici. Anzi si dice che la scuola pubblica si deve rassegnare al finanziamento dei privati. Mancano risposte per i precari che hanno frequentato i corsi di TFA e PAS e per il personale ATA, il grande escluso dal Piano.

Si tagliano salari e risorse per la formazione dei docenti. Ma alla Ministra tutto ciò non interessa e, come evidenziato dall'incontro di stasera (12 novembre, ndr), intende andare avanti a prescindere delle opinioni delle organizzazioni sindacali.

Per queste ragioni andremo allo sciopero generale del 5 dicembre proclamato dalla CGIL e siamo disponibili a ulteriori iniziative di mobilitazione unitaria in assenza di soluzioni concrete.