Il ministro Gelmini sulle modifiche apportate allo Statuto delle studentesse e degli studenti
A distanza di 8 mesi dalla pubblicazione del DPR n. 235 del 21 novembre 2007 in GU (n. 293 del 18 dicembre 2007) i Ministro interviene con una nota sulle modifiche apportate allo Statuto delle studentesse e degli studenti.
La nota prot.n. 3602 fa presente le modifiche che sono state apportate allo Statuto delle studentesse e degli studenti e gli impegni che le scuole dovranno assolvere per la piena attuazione di esse.
Le modifiche furono presentate dal ministro Fioroni l’anno scorso e dopo il parere del CNPI sono parte integrante dello Statuto dal 21 novembre 2007.
In particolare si ricorda alle scuole secondarie di primo e secondo grado che per poter adottare le nuove misure è necessario adeguare il regolamento d’istituto in materia di disciplina, in particolare si fa riferimento alle infrazioni disciplinari e alle consequenziali sanzioni applicabili.
Sono quindi individuati i punti da dover disciplinare nel regolamento: le mancanze disciplinari, le sanzioni, gli organi competenti a disporre le sanzioni,il procedimento di erogazione delle sanzioni disciplinari, le procedure di elaborazione, sottoscrizione del patto educativo di corresponsabilità con le famiglie.
Nel riconoscere la necessità d’intervento rispetto a fatti di cronaca che hanno interessato la scuola negli ultimi anni e che hanno suscitato allarme sociale, ribadiamo il ruolo educativo della scuola.
Resta dominante la necessità di far acquisire agli studenti la consapevolezza che il processo di formazione della persona passa attraverso l’individuazione e il rispetto dei diritti, doveri e regole certe da parte di tutti.
La scuola non deve rinunciare al suo ruolo educativo anche in presenza di atteggiamenti estremi, in nessun modo si può rischiare di non riuscire a stabilire un rapporto fiduciario tra docenti ed allievi.
Ricorrere a forme di punizioni disciplinari dovrebbe essere l’ultima ratio e anche queste devono essere intese come fase educativa e non solo punitiva.
C’è la necessità di stabilire non solo un patto di corresponsabilità con le famiglie ma principalmente un nuovo patto formativo che coinvolga con un ruolo attivo gli studenti, le famiglie e la scuola.
Roma, 6 agosto 2008
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