Filiera tecnologico professionale: approvato in VII Commissione Senato il disegno di legge 924-A
L’analisi comparativa con il testo in ingresso mostra che non sono stati accolti emendamenti migliorativi, che andavano anche in direzione delle indicazioni prodotte dal CSPI. Si confermano tutte le preoccupazioni della FLC CGIL per il futuro del sistema di istruzione
Il 21 dicembre 2023 il Senato ha approvato il testo emendato del ddl. AS 924-A concernente l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale che era stato presentato al Senato il 27 ottobre 2023 e assegnato alla VII Commissione permanente (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica). Dopo l’approvazione nel primo ramo del Parlamento il provvedimento passerà al vaglio della VII Commissione della Camera.
Rispetto al testo originario gli interventi emendativi accolti, quasi tutti di relatori di maggioranza, hanno lasciato inalterato l’impianto complessivo (vedi testo con emendamenti approvati) del ddl. AS 924-A per cui permangono le argomentazioni e le criticità che abbiamo evidenziato nelle FAQ e nella diretta streaming di approfondimento della FLC CGIL. Ricordiamo, tra l’altro che in relazione alla sperimentazione quadriennale il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) aveva avanzato significativi e pesanti rilievi, che erano stati completamente ignorati.
Tra gli emendamenti accolti da segnalare, in particolare, l’emendamento della maggioranza 1.59 secondo cui “le disposizioni di cui ai commi 4 e 5 dell’articolo 25-bis del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144 (……) possono essere applicate ai percorsi quadriennali di cui all’articolo 17, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, già attivati nell’ambito del progetto nazionale di sperimentazione relativo all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale attivato per l’anno scolastico 2024/2025 dal Ministero dell’istruzione e del merito”. In sostanza, con questo emendamento si estendono anche ai percorsi IeFP attivati in base al DM 240/23, quindi già a partire dall’anno scolastico 2024/2025, i benefici previsti ai commi 4 e 5 dell’articolo 25-bis. Pertanto le studentesse e gli studenti che si iscrivono per l’anno formativo 2024/2025 a un percorso IeFP, una volta diplomati, avranno accesso diretto agli ITS Academy, potranno sostenere l’esame di Stato presso un istituto professionale, statale o paritario, in deroga non solo al previo sostenimento dell’esame preliminare, ma anche alla prevista frequenza dell’apposito corso annuale di cui all’articolo 15, comma 6, del DLgs 226/2005. Ciò avviene, quindi, ancor prima che il ddl. AS 924 abbia concluso il suo iter parlamentare.
Allo stato attuale, dunque, alle studentesse e agli studenti che intendano iscriversi ai percorsi IeFP inseriti nella sperimentazione del DM 240/23, viene prospettato un percorso formativo che, al momento dell’iscrizione, non può affatto essere garantito, semplicemente perché ancora inesistente, almeno fino a quando il ddl A.S. 924 non sarà convertito in legge. E infatti, anche se solo in via teorica, nulla vieta di pensare che la Camera dei deputati possa modificare il testo già approvato in Senato proprio relativamente ai commi 4 e 5 dell’articolo 25-bis del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144.
Lo stato di confusione si aggrava se pensiamo che, nonostante gli sforzi del Ministro, per le Regioni non sussiste alcun profilo di obbligatorietà di adesione alla filiera anche perché, diversamente, sarebbero compromesse le competenze regionali in materia di istruzione e formazione professionale
Infine, allo stato attuale, sono demandati ad un ulteriore decreto: - criteri di stipula degli accordi, - modalità di adesione alle reti, - modalità di integrazione e di ampliamento dell’offerta formativa, - individuazione del numero massimo di istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado e istituzioni formative accreditate dalle regioni. Il decreto, del Ministro dell’istruzione e del merito e del Ministro dell’economia e delle finanze, potrà essere emanato solo previa intesa in sede di Conferenza unificata. Pertanto, l’adesione alla sperimentazione prevista dal DM 240 da parte delle scuole (poche, per quanto ci risulta,) è gravata da numerose incognite e, a nostro avviso, fortemente sconsigliabile per i rischi di regionalizzazione del sistema di istruzione che tutto il progetto di riforma comporta.
Per la filiera formativa tecnologico-professionale si ribadisce l’appello già lanciato a proposito del Liceo del made in Italy rivolto a tutte le istituzioni scolastiche interessate dagli effetti del DM 240/23.
Per la FLC CGIL è necessario evitare l’adesione a una sperimentazione che apre le porte all’impoverimento e alla regionalizzazione del sistema pubblico di istruzione e che, tra l’altro, costituirebbe per il prossimo anno scolastico un pericoloso salto nel buio per la successiva stabilità degli organici del personale scolastico.
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