
Elezioni CSPI: le liste “CGIL-VALORE SCUOLA” in pole position
I dati in corso di elaborazione confermano i consensi ai sindacati rappresentativi e soprattutto alla FLC. Sconfitto il tentativo del Miur di sminuire l’importanza di questa votazione. La scuola si è ripresa la parola.


Tutte le scuole d’Italia (interessati quasi un milione di addetti) hanno votato il 28 aprile per eleggere il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (Cspi), il loro organo istituzionale rappresentativo.
I risultati definitivi della votazione non sono ancora disponibili. Il Miur ha annunciato che saranno resi noti a fine maggio. E tuttavia stanno già arrivando un po’ alla spicciolata da diverse scuole di varie regioni. Da una prima ricognizione i sindacati rappresentativi si confermano i più forti, con il primato della FLC CGIL (con le liste “CGIL-VALORE SCUOLA”). Finora i risultati premiano la FLC in tutti i gradi di scuola e tra le diverse professioni, con punte più alte tra il personale Ata. Questo dato è confermato in realtà piccole e medie come Biella, Mantova, Ancona, Agrigento, Frosinone, Catania…, ma anche a Roma, dove da un campione significativo di scuole risulta che le liste “CGIL-VALORE SCUOLA” sono state le più votate. Ad Aosta, dove il dato è definitivo, il seggio è andato alla nostra lista.
Unica nota stonata il colpevole comportamento del Miur che non ha favorito l’informazione sulle votazioni, tanto che in alcune scuole, come l’istituto “Elsa Morante” di Firenze, non sono stati aperti i seggi. A Genova la commissione elettorale, costituita con grave ritardo, non aveva comunicato alle scuole le modalità per l’invio dei risultati. Questo spiega una partecipazione più bassa rispetto a quella altissima per le Rsu.
Anche se i dati in nostro possesso sono ancora parziali, l’affermazione delle liste della FLC CGIL appare come il giusto riconoscimento a chi si batte per promuovere la cultura e la pratica della partecipazione democratica nelle scuole. Infatti questo voto è stato possibile grazie a un nostro ricorso in seguito al quale il Consiglio di Stato ha imposto al Miur di ripristinare questo organismo di rappresentanza professionale che dà pareri obbligatori su tutto ciò che riguarda la scuola anche sul piano legislativo e che il ministro e il governo hanno il dovere di consultare. È la voce della scuola reale che ora dovrà esprimersi sul Ddl in discussione in Parlamento.
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