Valorizzazione del merito dei docenti: il MIUR manda alle scuole l’80% del bonus
Le sollecitazioni del sindacato inducono il Ministero dell’Istruzione ad un ripensamento, ma così non basta. I docenti percepiranno per il momento il 20% in meno di quanto loro spetta e le segreterie lavoreranno due volte invece di una.


Con una e-mail massiva inviata nella serata del 18 novembre 2016 a tutte le scuole, la Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie ha comunicato l’assegnazione dell’80% delle risorse spettanti per la valorizzazione del merito del personale docente, invitando le scuole a “voler procedere con la liquidazione delle spettanze in misura eguale per tutti i beneficiari, nella misura pari all’80%”.
Senza darne preventiva comunicazione alle organizzazioni sindacali, anzi con un repentino dietro front rispetto a quanto dichiarato nell’incontro di informativa sindacale svoltosi il 2 novembre scorso il MIUR dunque ci ripensa e, in risposta alle legittime aspettative dei docenti da mesi in attesa del bonus, decide di non aspettare l’esito dei ricorsi pendenti al TAR Lazio e di assegnare una prima tranche di fondi, sollecitando le scuole a liquidare solo l’80% delle spettanze a ciascun beneficiario.
Il forte ritardo con cui il MIUR ha comunicato alle scuole il budget spettante per il bonus, la volontà di non riconoscerne la natura di salario accessorio, l’indisponibilità a confrontarsi sulle modalità di calcolo, la scelta di parametrare il bonus sul numero dei docenti a tempo indeterminato e non sull’organico di diritto, hanno fatto del fondo per la valorizzazione del merito dei docenti la più pesante criticità prodotta nelle scuole e fra le diverse componenti scolastiche dalla legge 107/15.
E i risultati si vedono: i docenti dovranno ancora aspettare per avere tutta la retribuzione a cui hanno diritto, il personale di segreteria, escluso come il resto degli ATA e dei precari da questa partita, dovrà procedere alla definizione di nuovi calcoli mentre ancora sono in atto le procedure per la copertura dei posti vacanti e si sta lavorando alla predisposizione del programma annuale entro il 31 dicembre, i dirigenti scolastici dovranno trovare il tempo di coordinare tutte queste attività indifferibili, tutelando i diritti di tutti e procedendo a liquidare tempestivamente il bonus, per non rischiare di vedersi attribuite responsabilità dovute esclusivamente al MIUR.
Ma si vede anche che quello che stiamo denunciando da tempo riceve una ennesima conferma: il bonus, per essere ben gestito, deve essere trattato come salario accessorio, quale esso è, e deve ritornare in contrattazione di istituto, tenuto anche conto che nella maggior parte dei casi esso è stato utilizzato per lo svolgimento di incarichi aggiuntivi per i quali la retribuzione a carico del FIS avviene invece entro il 31 agosto.
Un salario accessorio gestito in modo unilaterale non può che produrre i pasticci che sono gli occhi di tutti. E a rimetterci, alla fine, sono sempre e solo il personale e il servizio.
In occasione del prossimo incontro di informativa sindacale che si terrà lunedì 21 novembre solleciteremo l’invio dell’ulteriore 20% del bonus.
La FLC CGIL andrà avanti su ogni terreno nella sua opera di contrasto a questo iniquo istituto fino al suo definitivo superamento.
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