
Docenti inidonei: intollerabile situazione di stallo
Il Miur deve dare certezze, superando l’attuale situazione di precarietà.


Nonostante le reiterate richieste da parte della FLC CGIL di avviare rapidamente un tavolo di confronto su tutte le complesse questioni che attengono a questo personale, da oltre un mese e mezzo il Miur è totalmente latitante.
Come noto la legge n. 111 del 15 luglio 2011 (art. 19 c. 12) ha previsto il passaggio dei docenti inidonei nei ruoli del personale Ata. Tale passaggio, inizialmente previsto come obbligatorio, è diventato poi nel testo definitivo della legge (e per forti pressioni da parte della FLC ) solo a domanda volontaria.
Il Miur, con decreto n. 79 del 12 settembre 2011, ha regolato tempi e procedure per la presentazione delle domande per tale passaggio nell’ambito del comparto scuola. Allo stato attuale, dai dati forniti dallo stesso ministero, solo 842 docenti inidonei hanno presentato domanda indicando la provincia mentre i posti accantonati per i passaggi nei ruoli Ata nel triennio sono ben 3900. Il Miur ha accantonato per il 2011-2012 un terzo di questi posti e cioè 1300 di cui 458 sono già stati scongelati per le assunzioni del personale ATA inserito nelle graduatorie permanenti dei 24 mesi. Si veda in proposito la nota Miur del 7 novembre 2011.
Entro 90 giorni dall’emanazione della legge (quindi entro il 15 ottobre 2011), il Ministero della funzione pubblica, di concerto con il Ministero dell'Economia e Miur, avrebbero dovuto emanare un decreto per individuare i posti e le modalità per dare avvio alle domande per la mobilità verso altri comparti pubblici.
Ad oggi nulla è stato fatto in questa direzione.
Si è trattato solo dell’ennesimo atto per fare cassa nella scuola attraverso il tentativo di inquadrare forzatamente questi docenti nei ruoli Ata e tagliare altri posti nell’organico del personale amministrativo e tecnico della scuola.
Una situazione inaccettabile.
La FLC CGIL si batterà, a fianco e a tutela di questi docenti, perché sia riconosciuto in questo contesto il diritto a conservare l’attuale situazione di utilizzo, cosi come prevede l’art. 17 c. 5 del CCNL/07 e il CCNI del 25 giugno 2008.
Nessuna ricollocazione forzata potrà essere mai accettata.
La FLC CGIL, sin da questa estate, ha chiesto l’attivazione di un tavolo di confronto su tutte le problematiche connesse ed ha chiesto che tutte le possibili opzioni siano attivate contestualmente e siano nelle disponibilità di scelta volontaria di questo personale, ivi compreso l’accesso alla pensione per dispensa sulla base della certificazione già in possesso e senza ulteriori vessazioni.
Al tavolo in corso per definire il nuovo contratto integrativo sulla mobilità per il 2012/2013 abbiamo ribadito tale richiesta e dichiarato la nostra indisponibilità ad affrontare il solo tema dell’assegnazione della sede definitiva a chi ha presentato domanda volontaria di passaggio. Nessuna mobilità sarà possibile, se prima non sono stati definiti anche tutti gli altri aspetti, ivi compreso l’inquadramento ed il trattamento economico spettante.
Ribadiamo ancora una volta al nuovo Ministro la nostra richiesta urgente di apertura di un tavolo di confronto che affronti contestualmente tutte le problematiche.
Ribadiamo che:
- è necessario rinviare tutta l’operazione di passaggio per coloro che ne hanno fatto domanda al prossimo anno scolastico, tenendo conto che siamo ormai al mese di dicembre, sbloccando per le immissioni in ruolo tutti i posti ATA accantonati per il 2011-2012;
- devono essere definite per via contrattuale le procedure di passaggio sia ai ruoli ATA che ad altre amministrazioni;
- la mobilità intercompartimentale deve essere volontaria;
- si deve garantire la possibilità di accedere alla pensione per dispensa;
- inoltre, per quanto riguarda la mobilità, per la FLC CGIL deve essere assolutamente chiaro che questi docenti che hanno presentato domanda di passaggio nei ruoli Ata dovranno avere diritto a scegliere a domanda una delle sedi disponibili e che nessuna assegnazione di sede d’ufficio potrà essere possibile.
- qualora le domande non dovessero essere soddisfatte o non vi fosse la volontà di passaggio ad altre amministrazioni vigono le disposizioni dell’art. 17 c. 5 del CCNL/07 e del CCNI del 25 giugno 2008 che prevedono la possibilità di conservare l'attuale situazione di utilizzo.
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