Bozza DL Scuola: i possibili scenari
Scadenze anno scolastico, esami di stato e valutazione. Nessuna soluzione su stabilizzazioni e investimenti nel tempo scuola. Esautorato il CSPI.
Apprendiamo dalle indiscrezioni di stampa che starebbe per essere approvato dal Consiglio dei Ministri uno specifico provvedimento sulla scuola che prevede diverse misure in materia di valutazione degli alunni, esami di stato, conclusione dell’anno scolastico, ruolo del CSPI limitate alla situazione di emergenza determinata dall’epidemia da COVID-19.
Si tratta di alcune delle questioni su cui la FLC CGIL ha ripetutamente chiesto un intervento normativo specifico, avanzando proposte di merito e offrendo la propria disponibilità al confronto e alla collaborazione, al fine di individuare soluzioni idonee al periodo di emergenza, tenendo soprattutto conto dell’interesse e dei diritti degli studenti.
Ma ancora una volta la Ministra ha scelto la strada del non confronto, assumendo unilateralmente decisioni che riguardano milioni di studenti, di famiglie, di lavoratori.
Tale impostazione è rafforzata dal proposito di congelare il ruolo del CSPI per tutta la durata dell’emergenza. Ciò comporterà che la Ministra potrà varare i provvedimenti sulla scuola senza dover chiedere il previsto parere obbligatorio del CSPI, facendo venir meno così il ruolo partecipativo del massimo organismo di rappresentanza della scuola.
Le bozze di decreto trapelate dalle sale ministeriali prospettano soluzioni diversificate a seconda di quella che sarà l’evoluzione epidemiologica e la necessità di prorogare le misure di contenimento del virus, ma nulla contengono in merito all’impegno del governo sullo stanziamento di fondi e risorse per una riqualificazione del sistema scolastico e un avvio del prossimo anno con le condizioni necessarie a restituire agli alunni di tutti gli ordini di scuola quanto loro sottratto nella fase dell’emergenza.
L’idea che sembra emergere, infatti, è che per la Ministra l’anno scolastico prossimo si possa aprire non apprestando provvedimenti eccezionali che mettano le scuole del Paese, così duramente provate dalla sospensione delle attività didattiche in presenza, in una condizione di forza per recuperare il tempo perduto.
Occorre che dal primo giorno della ripresa ogni classe abbia tutti gli insegnanti al loro posto, non vi siano balletti di supplenti, si immettano in ruolo docenti e ATA con procedure semplificate, ogni scuola abbia un suo dirigente scolastico e un suo DGSA, si assumano tutti i docenti di sostegno che sono necessari, si confermi l’organico dell’anno in corso anche in presenza di calo di alunni, si riconducano ad organico di diritto i posti ormai consolidati da tre anni in organico di fatto, si proceda speditamente all’aggiornamento delle graduatorie di terza fascia.
Auspichiamo un ripensamento che induca la ministra ad attivare immediatamente i tavoli di confronto che pure si è impegnata ad avviare sui numerosi temi affrontati, a preservare le prerogative del CSPI e soprattutto a non agire sul piano generale, senza prima aver consultato le forze sociali che hanno bene voce in capitolo su questioni vitali quali quelle che stiamo discutendo.
Ci riserviamo di tornare dell’argomento appena ci sarà un testo ufficiale.
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