Anche Legautonomie protesta contro i tagli del Governo
Comunicato stampa della Lega Autonomie Locali fortemente critica nei confronti dei provvedimenti del ministro Gelmini.
Legautonomie esprime contrarietà per il modo con cui il Governo sta intervenendo nell’organizzazione della scuola con la riduzione del corpo docente di oltre 87.000 unità, del personale non docente di circa 48.000 addetti e con la revisione dei criteri di formazione delle classi.
I sindaci dei piccoli comuni sono giustamente preoccupati di assistere all’accorpamento di molte scuole elementare nei territori collinari e montani, con gravi disagi per gli studenti che già a 6 anni si troveranno nella condizione del pendolare. A questo si aggiungeranno i costi che ricadranno sulle famiglie e sulle casse degli enti che dovranno attivare i servizi di scuola bus. Un ulteriore provvedimento che aggrava l’abbandono di queste realtà territoriali e che incide pesantemente sulla loro qualità di vita.
Il ministro Gelmini con il decreto legge che introduce il maestro unico sta intervenendo nel comparto più delicato ed essenziale per il futuro del paese e delle nuove generazioni, e forse il migliore della nostra struttura scolastica. Questo provvedimento comporterà un evidente abbassamento della qualità dell’insegnamento nelle scuole elementari italiane, oltre a ridurre l’attuale orario di lezione ridimensionando in sostanza l’attuale tempo pieno.
Legautonomie sottolinea la propria contrarietà al metodo con cui il governo ha limitato al minimo o eluso completamente un confronto sostanziale con le rappresentanza degli operatori della scuola e degli utenti. Le stesse norme costituzionali e la prospettiva del federalismo avrebbero richiesto ben altra qualità del confronto con le Regioni e gli Enti Locali.
Certamente la scuola italiana patisce un degrado e soffre di criticità che impongono una seria strategia di riforme. Ma non sembra che i provvedimenti varati dal Governo e gli interventi enunciati dal ministro Gelmini si muovano in tale direzione. L’approccio del Governo, almeno fino ad ora, consiste in una serie di annunci e interventi disorganici al di fuori di un preciso disegno d’insieme che riusciranno a mettere in forte difficoltà la scuola pubblica, tagliando posti di lavoro e non riuscendo in ogni caso a risanare i conti.
5 settembre 2008
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