Contratto “Istruzione e Ricerca”: confronto sulle relazioni sindacali. Passi avanti, ma obiettivi ancora distanti
L’ARAN ha presentato un nuovo testo con alcune aperture alle richieste dei sindacati, anche se resta forte la distanza sulle materie oggetto di contrattazione integrativa. Di prossima discussione la sezione sulle sanzioni disciplinari.
Il dott. Gasparrini, presidente dell’ARAN, ha aperto l’incontro odierno affrontando l’argomento del giorno delle relazioni sindacali, cuore dell’intera contrattazione. L’ARAN ha dunque presentato un nuovo testo che appare migliorativo rispetto alla prima ipotesi perché recepisce molte delle osservazioni avanzate dalle organizzazioni sindacali e restituisce quindi alle relazioni sindacali una serie di materie che nelle precedenti versioni restavano totalmente escluse.
Il testo, pur rappresentando un passo avanti rispetto alla prima stesura, non è soddisfacente perché limita ancora le materie da contrattare e mira a inserire nel Ccnl dei paletti definiti dalla legge 107/2015 sull’uso del salario accessorio e sull’organizzazione del lavoro.
L’ARAN ha proposto una nuova sistemazione dei livelli delle relazioni sindacali, inserendo opportunamente l’istituto del confronto a seguito di informativa sindacale, con seguente verbale di sintesi fra le parti. Questo obbliga la parte datoriale a confrontarsi sulle materie di informativa e ad arrivare ad un verbale di sintesi. Di contro è confermata la chiusura sulla disponibilità di inserire nella contrattazione i criteri per l’organizzazione del lavoro (orario, turnazioni, conciliazione tempo vita – tempo lavoro, partecipazione alle attività previste dal PTOF …).
La nostra posizione
Francesco Sinopoli, nel suo intervento, ha sottolineato come l’impostazione complessiva inizi finalmente ad avvicinarsi all’idea di confronto sindacale, ma è ancora presente una notevole distanza fra la nuova formulazione delle relazioni sindacali rispetto alle nostre richieste. Questo nuovo testo dà un senso all’azione della contrattazione, perché è finalmente possibile entrare nel merito, tuttavia le distanze vanno ridotte attraverso un confronto serrato e senza pregiudiziali. In particolare materie che sono già state acquisite attraverso accordi precedenti, come quello sulla mobilità, non possono essere rimesse in alcun modo in discussione. Proprio sulla mobilità il testo consegnato rappresenta un arretramento perché contempla la possibilità dei docenti di presentare domanda di trasferimento su base triennale e non più annuale: tutto ciò per noi è inaccettabile!
Dall’altra parte è apprezzabile un primo segnale d’apertura alla contrattazione nazionale dei criteri di distribuzione dei compensi della valorizzazione derivante dal cosiddetto “bonus” della legge 107/2015, ma la formulazione proposta è ancora lontana dalle nostre richieste. Noi continuiamo a rivendicare la contrattualizzazione di tutte le risorse disponibili già erogate per legge ed erogate da altri enti: non ci si può fermare ai 200 milioni della “premialità”! Sinopoli ha ribadito che rivendichiamo la contrattualizzazione dell’organizzazione di lavoro e dell’alternanza scuola-lavoro, che non possono essere derubricate a materie di confronto. Inoltre bisogna ripristinare materie che al momento sono scomparse anche dall’informativa: è il caso degli “organici”.
Su tutto il testo la FLC CGIL farà pervenire osservazioni puntuali in linea con la propria piattaforma.
Prossimi impegni
In chiusura di incontro, Il dott. Gasparrini ha annunciato che la materia di discussione della prossima convocazione riguarderà il problema delle sanzioni disciplinari. La FLC CGIL fin da subito ha chiarito di non avere alcun pregiudizio a trattare simili materie, tuttavia sulle sanzioni disciplinari la proposta ARAN presentata nel secondo incontro ha numerosi aspetti critici e problematicità, laddove il meccanismo confligge con i principi costituzionali della libertà d’insegnamento, tema per noi non negoziabile in alcun modo. Sul tema specifico, presenteremo richieste per profonde modifiche con riferimento alle garanzie già declinate dal Testo Unico sulla scuola (DLgs 297/94). Riteniamo inaccettabile che, unico caso nel pubblico impiego, il dirigente scolastico possa sanzionare con la sospensione fino a 10 giorni il personale scolastico. Chiediamo invece la costituzione di un organismo di garanzia al quale i docenti possono appellarsi ogni volta che ritengono che i comportamenti censurati impattano la libertà di insegnamento.
Le rivendicazioni che stiamo portando avanti nel confronto con l’ARAN hanno l’obiettivo principale di affermare attraverso il contratto la specificità dei lavori prestati nella scuola, caratterizzata dalla collegialità del lavoro e dall’integrazione fra didattica e servizi, e la valorizzazione delle professionalità che operano in essa.
Non è stata fissata una data precisa per il prossimo incontro, che avverrà all’inizio della prossima settimana.
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