Lavoratori fragili: nuova proroga dello smart working fino al 30 giugno 2023
L’emendamento è stato approvato all’esame del decreto legge Milleproroghe presso le Commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato. Il precedente termine era fissato al 31 marzo 2023.
Nel DL 198/2022 (Milleproroghe) è stata approvata all’unanimità la proroga al 30 giugno 2023 delle tutele per i lavoratori fragili, già previste dalla Legge di Bilancio fino al 31 marzo 2023. Si tratta del diritto esigibile da tutti i dipendenti pubblici e privati, esposti a maggior rischio-contagio a causa di determinate patologie, di svolgere la prestazione in modalità agile, “anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione”.
Requisito di accesso è la certificazione medica attestante le patologie e le condizioni già individuate nel Decreto legge 24 dicembre 2021, n. 221 all’art. 17, comma 2 e, nello specifico, dal decreto 4 febbraio 2022. Una volta concluso l’iter di approvazione dell’emendamento, è prevista la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro la fine di febbraio.
Non sono state poche le criticità a causa della copertura finanziaria necessaria al trimestre di rinvio, ora quantificata in circa 16 milioni di euro, di cui non possono privarsi alcune professioni del comparto pubblico, come i docenti e i medici, il cui servizio in presenza richiede di essere sostituito.
Da parte del governo un punto di attenzione c’è, ma è debole per quanto riguarda il mondo della scuola perché il provvedimento generale non tiene conto della specificità della funzione docente. Fare lo smart working in diversa mansione è un’altra cosa dall’insegnare, e servirebbe uno sforzo maggiore per tutelare l’attinenza al ruolo anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie.
Le nostre proposte non hanno avuto, fin qui, possibilità d’ascolto ma con l’occasione della proroga sarebbe auspicabile prendere in considerazione tutte le potenzialità che si aprono per l’utilizzo dei docenti nelle varie attività, ai fini di un efficace funzionamento della norma applicata e per dare una risposta ai tanti interessati.
L’emendamento approvato sposta fino al 30 giugno l’accesso alla modalità in remoto per i genitori con figli sotto i 14 anni, ma non include i lavoratori del settore pubblico.
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