Piano straordinario RtdB Decreto Rilancio, il MUR agisca subito!
A distanza di mesi dall'approvazione del DL gli atenei non possono ancora partire con i bandi di concorso
Il Decreto "Rilancio" è entrato formalmente in vigore il 17 Luglio 2020: nel testo, il Governo si è impegnato a stanziare 200 milioni di euro finalizzati all’apertura di 3.333 posizioni da ricercatori a tempo determinato di tipo B che si aggiungono alle 1.600 unità previste già nel Decreto Mille Proroghe, per un totale di quasi 5.000 posti.
Questa misura ha rappresentato un primo passo verso un reclutamento adeguato che la FLC CGIL in questi anni ha più volte rivendicato all’interno di battaglie e mobilitazioni nel quadro della campagna “Ricercatori Determinati”, denunciando l'impoverimento e l'aumento di contratti precari nella ricerca e nella docenza universitaria.
Il piano straordinario previsto non è tuttavia sufficiente a risolvere la situazione del precariato diffuso, che necessita di numeri quattro volte maggiori, oltre che ad una revisione complessiva in senso redistributivo delle quote di riparto territoriali e per settori scientifico disciplinari.
Dal 2010 ad oggi, abbiamo perso 15.000 docenti e abbiamo assistito ad una distribuzione delle risorse basata sulla premialità, creando così forti squilibri all'interno del sistema universitario.
Questo impianto, incarnato dalla Legge 240/2010, dimostra chiaramente il proprio fallimento: la creazione costante di precarietà nella docenza e nella ricerca universitaria che porta sempre più negli anni a complesse disfunzioni organizzative proprio perchè incapace di assorbire il patrimonio di conoscenza sviluppatosi negli anni e riconosciuto spesso molto più all’estero che non nel nostro Paese.
A distanza di mesi dall'approvazione del DL il MUR, nonostante numerosi annunci del Ministro Manfredi, non ha ancora elaborato il piano di distribuzione dei 3.333 RtdB per consentire agli atenei di partire con i bandi di concorso, attesi dalle precarie e precari dell’università che, in questi giorni, stanno portando avanti con professionalità la didattica dell’emergenza e importanti filoni di ricerca in assenza delle gran parte delle tutele strutturali.
L’FLC CGIL in queste settimane di avvio dell’anno accademico nel pieno dell’evolversi della pandemia ritiene fondamentale il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali per l’elaborazione di politiche serie di investimento e di intervento nel quadro normativo, per sbloccare i processi di reclutamento sulla base del fabbisogno reale che insiste negli atenei e per dare impulso alla ricerca universitaria, fattore fondamentale per un vero rilancio del Paese nel solco del cambiamento dei paradigmi dell’innovazione e di sviluppo.
I precari dell’università non possono più aspettare, bisogna dare subito seguito al piano di reclutamento straordinario e prevedere in Legge di Bilancio 1 miliardo e mezzo di euro strutturale per dare stabilità e dignità al lavoro negli atenei.
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