FLC CGIL
Elezioni CSPI, si vota il 7 maggio 2024

https://www.flcgil.it/@3888752
Home » Università » Lettori, Collaboratori ed Esperti Linguistici » Lettori e Cel dell'Università di Siena vincono ancora. Condannato l'ateneo

Lettori e Cel dell'Università di Siena vincono ancora. Condannato l'ateneo

Ha violato il contratto integrativo e ha tagliato senza ragione la retribuzione del 60%, così la Corte di Appello ha condannato l'università di Siena. Riconosciuta l'ultrattività dei contratti. Le norme Brunetta sono inapplicabili.

23/01/2012
Decrease text size Increase  text size
Vai agli allegati

I lettori e i Cel dell'Università di Siena hanno diritto all'intera retribuzione. Il Tribunale di Siena (sezione Lavoro) per ben due volte e la Corte d'Appello di Firenze, con sentenza in corso di pubblicazione, hanno condannato l'ateneo che aveva tagliato illegittimamente del 60% il loro trattamento economico.

Ancora una volta un'università, un'istituzione pubblica, paga i frutti avvelenati delle norme dell'ex ministro Brunetta. E invece con queste sentenze si chiarisce una volta di più che tali norme si potranno applicare solo dopo la stipula dei nuovi contratti collettivi dai quali i contratti integrativi derivano, quindi si chiarisce l'ultrattività degli attuali contratti integrativi di ateneo.

Da maggio 2010 i lettori e i Cel avevano subito la decurtazione della parte di retribuzione derivante dal contratto integrativo, perché l'ateneo aveva applicato pedissequamente e illegittimamente il DLgs 150/09. Ma, come ha sempre sostenuto la FLC CGIL, le norme Brunetta non possono essere applicate fino a quando restano in vigore i contratti collettivi (che il precedente Governo ha bloccato fino al 2014), perché la contrattazione integrativa si sviluppa dentro le regole da essi stabilite. Per dirla in breve: il contratto nazionale è l'unico strumento in grado di regolare le questioni retributive e l'organizzazione del lavoro.

Sostenuti e assistiti dalla FLC CGIL, i lavoratori interessati hanno promosso una serie di ricorsi, tutti vinti, a cui l'ateneo si è opposto fino all'ultima sentenza del Tribunale di Siena del 13 gennaio scorso.