Legge di bilancio 2017: la bocciatura dell’intersindacale universitaria
Tutte le componenti universitarie bocciano il testo del governo. Nessun vero investimento e un profondo attacco all’autonomia degli Atenei.
Pubblichiamo il testo del documento approvato unitariamente lo scorso 15 novembre dalle organizzazioni aderenti al tavolo intersindacale, e relativo alla bozza di legge di stabilità in discussione alle Camere. Il giudizio unanime è largamente negativo e il testo riprende molte delle osservazioni già fatte dalla nostra organizzazione sindacale.
Il governo non segna un cambio di passo sui settori della conoscenza e gli investimenti operati secondo una malintesa logica “meritocratica” rappresentano lo strumento per l’ulteriore indebolimento e la progressiva frammentazione del sistema universitario italiano.
Le manifestazioni degli studenti dello scorso 17 novembre, le tante iniziative negli atenei – anche in occasione dei dibattiti sul prossimo referendum costituzionale – mostrano come torni a farsi sentire il disagio e il malessere nel nostro comparto.
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ADI, ANDU, ARTeD, CIPUR, CISL Università, CNRU, CNU, CONFSAL CISAPUNI-SNALS, CoNPAss, CRNSU, Federazione UGL Università, FLC CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS Docenti, UDU, UIL RUA
NO ALL'ECCELLENZA ACCADEMICO-GOVERNATIVA
NO ALL'ESPROPRIAZIONE DELL'AUTONOMIA E DELLE FUNZIONI DELL'UNIVERSITA'
NO AL COMMISSARIAMENTO DELL'UNIVERSITA'
Le “Cattedre Natta”
Nonostante la crescente contrarietà della stragrande maggioranza del mondo universitario al DPCM sulle “Cattedre Natta” e nonostante il recente parere del Consiglio di Stato che ne demolisce punto per punto i contenuti e anche l'assetto generale, il Governo e chi ne determina le decisioni continuano a difenderlo a ogni costo e con tutti mezzi, compreso quello dell'annunciato coinvolgimento di Organismi nazionali, una “foglia di fico” per fingere il rispetto dell'autonomia universitaria.
L'ostinata determinazione di chi vuole imporre e 'gestire' i 500 nuovi posti di “eccellenti professori” conferma la fondatezza della dura critica che Organizzazioni rappresentative di tutte le componenti universitarie (professori, ricercatori, lettori/CEL, ricercatori e docenti precari, dottorandi, personale tecnico-amministrativo, studenti) hanno espresso già in occasione della discussione della Legge di Bilancio 2016. Ora, anche alla luce delle considerazioni del Consiglio di Stato, risulta ancora più necessario eliminare il problema alla radice con l'abrogazione di quella norma di legge che con le “Cattedre Natta” ha voluto introdurre una figura di professore che per procedure di reclutamento, trattamento economico, mobilità, ecc. è distinto e parallelo ai professori attuali. Non è certamente con queste procedure autoritarie che si combatte la corruzione dei concorsi, ma si passa da una baronia universitaria ad una di tipo politico.
Con l'introduzione di questa nuova figura si va nella direzione opposta alla richiesta del docente unico, con uguali mansioni e uguali diritti e doveri, nel quadro di un'organica riforma della formazione, del reclutamento, degli avanzamenti e del trattamento economico dei docenti universitari.
Ancora peggio con la Legge di Bilancio 2017
1. IIT- Human Technopole
Mentre si è ridotta alla fame l'Università e in particolar modo gli Atenei meridionali, si sono dirottati notevoli fondi pubblici per inventare la “ricerca eccellente” attraverso enti privi di vincoli come l'IIT, alla cui gestione hanno partecipato alti esponenti del Mef e della Confindustria e che ha già ricevuto dal 2003 quasi un miliardo (non spendendone quasi la metà).
Un ruolo quello dell'IIT che crescerà ancora più per la parte centrale che avrà nella “Fondazione Human Technopole” prevista nella Legge di Bilancio 2017 alla quale è destinato un finanziamento di oltre 700 milioni.
2. I dipartimenti eccellenti
L'istituzione di un fondo speciale “di eccellenza” destinato a un parte minoritaria dei dipartimenti universitari accrescerà ancora di più la differenziazione degli Atenei (soprattutto a discapito di quelli del Sud), accentuando la logica della competizione invece che della collaborazione, mentre è sempre più urgente prevedere notevoli finanziamenti per rilanciare l'insieme degli Atenei, garantendo a tutti loro livelli alti nella ricerca e nella didattica. Finanziamenti particolarmente necessari e urgenti per dare sbocchi agli attuali precari attraverso un bando straordinario di almeno 20.000 posti di ruolo per i prossimi 5 anni, come da tempo richiesto dalle Organizzazioni universitarie.
La commissione per la valutazione dei dipartimenti è di nomina governativa (2 designati dal Miur, 4 desisgnati dal Miur su rose ANVUR e CNGR, 1 dalla Presidenza del Consiglio), secondo una logica ormai ricorrente di controllo diretto dell'Università da parte di coloro che determinano le scelte governativo-ministeriali.
3. Le super-borse di studio per super-studenti
Si prevede il bando di 400 “Borse di studio nazionali per il merito e la mobilità” per studenti iper-meritevoli, riproponendo anche in questo caso la 'logica' del premio dell'eccellenza invece di garantire la borsa di studio a tutti gli studenti italiani che ne hanno diritto.
Il commissariamento dell'Università
E' sempre più evidente come l'operazione “Cattedre Natta” e quanto previsto nella Legge di Bilancio 2017 costituiscano dei tasselli di un più che decennale progetto di smantellamento del Sistema nazionale di atenei che svolgano qualificata attività di formazione e di ricerca, perchè si vogliono ridurre a poche unità gli Atenei 'veri', costringendo alla chiusura o all'emarginazione tutti gli altri. Un obiettivo che si sta raggiungendo anche attraverso il blocco del turn over, l'espansione di un precariato senza sbocchi e il taglio dei finanziamenti. A questo si accompagna l'attacco alla libertà didattica e di ricerca portato avanti soprattutto attraverso l'ANVUR, un organismo voluto proprio per commissariare l'Università.
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