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DDL Gelmini, il 21 dicembre giornata nazionale di mobilitazione in tutti gli Atenei

Il documento delle organizzazioni e associazioni universitarie in vista della votazione al Senato del Disegno di Legge sull'università.

17/12/2010
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ADI, ADU, AND, ANDU, AURI, CISL Università, CNU, ConPAss,
CPU, CSA CISAL Università, FLC CGIL, LINK Coordinamento Universitario, Rete 29 Aprile, SNALS Docenti Università, SUN, UDU, UGL Università e Ricerca, UILPA UR, USB Pubblico Impiego

Martedì 21 dicembre 2010
Giornata nazionale di mobilitazione in tutti gli Atenei

Il 21 dicembre al Senato si vuole approvare definitivamente il DDL sull'Università, nonostante il grande movimento di protesta che coinvolge tutti gli Atenei.

Le nostre Organizzazioni, inascoltate, hanno espresso da tempo precise critiche e precise proposte e hanno chiesto al Governo e al Parlamento di aprire finalmente un vero confronto con il mondo universitario (v. l'ultimo documento unitario qui sotto riportato).

I contenuti del DDL e il metodo con il quale lo si vuole imporre ci inducono a chiedere, ancora una volta, a tutte le componenti universitarie di intensificare la protesta e di partecipare il 21 dicembre ad una GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE in tutti gli Atenei.

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ADI, ADU, AND, ANDU, AURI, CISL Università, CNU, ConPAss,
CPU, CSA CISAL Università, FLC CGIL, LINK Coordinamento Universitario, Rete 29 Aprile, SNALS Docenti Università, SUN, UDU, UGL Università e Ricerca, UILPA UR, USB Pubblico Impiego

Il DDL sull'Università è stato approvato alla Camera nonostante la grande mobilitazione degli Atenei e delle Scuole dell'intero Paese, con la partecipazione di tutte le componenti: studenti, professori, ricercatori, precari, dottorandi, lettori-CEL, tecnico-amministrativi.

Il DDL è stato approvato in un contesto politico di estrema incertezza, con una Maggioranza divisa e un Governo debole, che ha scelto di impedire che si potesse liberamente manifestare davanti alla Camera, nonostante l'autorizzazione già concessa alle Organizzazioni in intestazione, e di creare, ingiustificatamente, un'ampia zona interdetta ai manifestanti.      

Il Disegno di Legge approvato alla Camera, e che deve ora tornare al Senato, farraginoso e sostanzialmente inapplicabile, non risolve in alcun modo nessuno dei gravi problemi che affliggono l'Università italiana. Infatti esso rafforza i gruppi di potere baronali, aumenta a dismisura e istituzionalizza il precariato, peggiora ulteriormente i meccanismi di reclutamento e di avanzamento di carriera accentuando il localismo. In particolare, introduce un sistema di governo degli Atenei e del Sistema universitario che riduce ulteriormente l'autonomia e la democrazia nell'Università.

Il DDL:

  • riduce l'accesso all'Università degli studenti e dei docenti-ricercatori necessari alle esigenze di crescita culturale, sociale ed economica del Paese;
  • vanifica di fatto il diritto allo studio;
  • espelle dall'Università intere generazioni di studiosi precari che hanno dedicato, spesso senza alcun riconoscimento dei risultati raggiunti, tanti anni alla ricerca e all'insegnamento;
  • non assicura gli strumenti necessari all'indispensabile ricambio generazionale.

Per tutti questi motivi, nell'interesse dell'Università e del Paese, si chiede al Senato di non approvare un DDL rifiutato dall'intero mondo universitario e al Governo di aprire, come più volte e da tempo richiesto, una discussione pubblica sull'Università italiana e sulle sue reali necessità.