Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: avviata la trattativa per il personale dell’università
L’Aran ha presentato una prima proposta sul nuovo ordinamento professionale. La FLC CGIL ha ribadito i punti qualificanti del rinnovo contrattuale: progressione economiche esigibili, un adeguato numero di passaggi verticali alla categoria/area superiore, una soluzione giusta per il lettori-CEL e per il personale della sanità universitaria, una distinta disciplina per la nuova figura del tecnologo dell’università.
Si è tenuto martedì 12 luglio 2022 all’ARAN il primo incontro specifico per il settore dell’università nell’ambito della trattativa per il rinnovo del CCNL “Istruzione e Ricerca”. A partire da una prima bozza proposta dall’Agenzia, seppur generica e incompleta, è finalmente cominciata la discussione sull’ordinamento professionale del settore.
Abbiamo registrato in questa bozza che vi è la volontà di superare la divisione per categorie per passare a un ordinamento per aree nel cui interno saranno definiti i vari profili professionali che si vogliono comunque implementare (per esempio introducendo quello informatico). Le aree proposte, che andrebbero a sostituire le attuali categorie B, C, D, ed EP, sarebbero quelle degli operatori, degli assistenti, dei funzionari e l’area delle elevate professionalità. Nel nostro intervento abbiamo evidenziato alcuni elementi positivi della proposta avanzata dall’ARAN (in particolare il fatto che i differenziali economici all’interno della stessa categoria hanno tutti lo stesso importo a differenza delle attuali posizioni economiche che invece sono anche notevolmente diverse) riservandoci però di approfondire nei prossimi incontri alcuni aspetti che invece non appaiono chiari e in tal senso di avanzare proposte di modifica in merito. Prima di intervenire sull’ordinamento professionale, tema all’odg della riunione, abbiamo comunque ribadito la necessità di prevedere modifiche sulla parte generale del CCNL, in particolare sulla necessità di avere una sede di confronto nazionale con il ministero su alcuni temi (innovazione organizzativa ma anche salute e sicurezza, formazione, lavoro agile, ecc.), sulla necessità di eliminare quanto previsto dall’attuale art.20 del contratto relativo alla valutazione individuale con differenziazione dei premi e su alcune specificità del settore legate al lavoro agile e al lavoro da remoto.
Rispetto all’ordinamento professionale abbiamo messo in evidenza la necessità che vengano affrontati quanto prima anche i seguenti temi che non sono stati riportati nel testo consegnato dall’ARAN, ma che sono già stati oggetto del lavoro fatto nella commissione paritetica che si è riunita nel corso del 2020 e 2021:
- Regole per poter generalizzare e rendere esigibili le progressioni economiche all’interno delle categorie (aree);
- Sviluppo professionale legato alla progressione verticale tra le aree;
- Lettori/Cel: definire il profilo dell’insegnante universitario di madrelingua con la retribuzione del ricercatore confermato a tempo definito
- Personale AOU: definizione di norme precise e puntuali per valorizzare anche le lavoratrici e i lavoratori che svolgono attività di supporto alla formazione e alla ricerca oltre che all’assistenza.
- Regolamentazione contrattuale della nuova figura del tecnologo dell’università.
Questa prima fase del confronto all’ARAN sull’università è servita soprattutto a fare il punto sulle problematiche da affrontare e anche le prime risposte ai problemi posti sono apparse ancora di carattere preliminare, seppur non certo incoraggianti soprattutto rispetto alla considerazione positiva del lavoro svolto nella commissione paritetica. La strada per arrivare ad un buon contratto è certamente lunga e in salita, ma ribadiamo la nostra determinazione a perseguire gli obiettivi che ci siamo dati per un significativo miglioramento delle condizioni del personale dell’università. Naturalmente valuteremo nel prosieguo della trattativa la necessità di sostenere le nostre richieste con iniziative di mobilitazione.
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