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AFAM: chi mette in discussione i titoli di studio?

Una Circolare del Ministero “inquietante” e servile

20/04/2007
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Con nota prot. 2910 del 19 aprile 2007 la Direzione Generale AFAM ha sentito la necessità di dare una “corretta informazione per non arrecare turbative tra gli interessati” sulla validità dei diplomi accademici di I° e II° livello e per rispondere ad affermazioni di una innominata organizzazione sindacale (!).
Ma chi mai ha messo in discussione la validità dei titoli di studio con una potenza tale da creare, addirittura, turbativa? Forse perché se n’è parlato in un’assemblea sindacale da una qualche parte in Italia? Suvvia!
E non desta interrogativi l’emanazione di una Circolare in così breve tempo fra “il fatto” e la denuncia, un autentico scatto felino da parte di una Direzione nota nel globo terracqueo per riuscire a risolvere i problemi non prima che essi siano abbondantemente marciti, come bene sanno, pagandolo sulla loro pelle, coloro che operano nelle Accademie e dei Conservatori?

Nelle Leggi dello Stato si dice che il ruolo dell’Amministrazione deve essere quello di un arbitro imparziale che risolve in problemi.
Ora conosciamo il volto servile di un’Amministrazione che fa da arbitro fra Organizzazioni sindacali che così non sono riconosciute in quanto portatrici di esigenze (quante centinaia di volte noi lo abbiamo fatto!) ma in quanto sigle.

Ovviamente, l’imminenza delle elezioni per il rinnovo delle RSU non ha alcun legame con l’uscita della Circolare, come ognuno di noi capisce bene.
Inutile quindi richiamare il fatto che sempre, ma soprattutto in prossimità di scadenze elettorali, chi ha funzioni di indirizzo e di governo a livello centrale deve orientare la propria attività all’imparzialità ed alla correttezza dei rapporti.

L’amministrazione è un arbitro non uno dei giocatori nel campo sindacale, altrimenti perde di autorevolezza e di affidabilità.
Proprio quello che è successo con questa Circolare.
Abbiamo chiesto un chiarimento urgente e definitivo al Ministro.
Fino a quel momento le relazioni sindacali per quanto ci riguarda sono interrotte.

Roma, 20 aprile 2007