Stipendi ai supplenti: il MEF non paga. Il Governo stanzi subito le risorse necessarie
Il pagamento diretto delle supplenze da parte del MEF fa emergere la cronica insufficienza delle risorse. E la legge di stabilità 2016 prevede altri 60 milioni di euro di tagli.
E’ iniziato da due mesi l’anno scolastico e nella scuola si ripete l’emergenza salariale nei confronti dei supplenti che non possono contare sul pagamento regolare dello stipendio, poiché l’Amministrazione continua a non voler programmare per tempo il fabbisogno occorrente per assicurare la regolarità delle liquidazioni spettanti in base ai contratti stipulati. La conseguenza è che questa reiterata anomalia lede fortemente i diritti del personale più debole, quello precario, privandolo della sua principale fonte di sostentamento.
Abbiamo sollevato ripetutamente il problema della totale carenza di stanziamenti, determinata dal fatto che il MEF non stanzia risorse sufficienti per questa voce di spesa. Ogni anno la responsabilità veniva scaricata alle scuole ma, dal momento che ora il pagamento avviene direttamente da parte del MEF, come per il personale a tempo indeterminato, non ci sono più scuse perché il problema è del Governo che non effettua stanziamenti stabili e adeguati per le supplenze.
La battaglia condotta in questi anni dalla FLC CGIL è stata quella d’imporre al MEF il pagamento diretto delle supplenze, senza che le scuole dovessero attendere il finanziamento specifico e sufficiente sui propri POS (Punti ordinanti di spesa).
Ora che le scuole si devono solo limitare a trasmettere correttamente i contratti, la questione emerge con tutta evidenza e la responsabilità, che finora era stata scaricata sulle istituzioni scolastiche, è dell’Amministrazione centrale.
Una riflessione s’impone sul fatto che nella previsione della nuova finanziaria 2016, i 60 milioni di euro giacenti dagli anni passati nei bilanci delle scuole per la liquidazione delle supplenze brevi, dovranno essere versati dalle stesse all’erario, invece di destinarli direttamente a ristorare questo capitolo di spesa che risulta sempre carente.
Il MEF vuole incassare queste risorse quando è impellente il pagamento degli stipendi al personale precario, che da settembre non ha ricevuto ancora un euro a fronte del lavoro svolto.
In realtà l’intervento che urge è quello d’incrementare questo capitolo di spesa dal momento che da anni, come accertato dalla serie storica delle spese, esso risulta, come abbiamo sempre denunciato, molto al di sotto del necessario.
La FLC CGIL non tralascerà nessuna iniziativa a tutela dei lavoratori e, in assenza di riscontri immediati da parte dell’Amministrazione, interverrà anche con denunce pubbliche, diffide e decreti ingiuntivi, giacché è inaccettabile bloccare la corresponsione di quanto dovuto a fronte di un lavoro da tempo prestato.
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