
Sicurezza nella scuola. Ripartono i finanziamenti per l’edilizia scolastica
Con il DM 16 luglio 2007, il Ministro dell’Istruzione da attuazione, per quanto di sua competenza, a quanto disposto dalla legge finanziaria 2007. Dopo due anni di vuoto si ricomincia a parlare di messa a norma degli edifici scolastici


In applicazione di quanto previsto dal comma 625, dell’art. 1 della legge 296/2006 - finanziaria 2007 - il Ministro della Pubblica Istruzione ha emanato il D.M 16 luglio 2007 relativo alle risorse e alla loro ripartizione alle Regioni destinate all’edilizia scolastica, con particolare riferimento agli interventi di completamento della messa a norma degli edifici scolastici da parte delle Province e dei Comuni.
Come noto il Governo, nella consapevolezza che la messa a norma delle scuole rappresenta una vera e propria emergenza, ha rilanciato la legge 23/96 o legge Masini, ampiamente disattesa dal centro destra, prevedendo autorizzazioni di spesa di 50 milioni di euro per il 2007, di 100 milioni di euro per il 2008 e di 100 milioni di euro per il 2009. Il piano triennale di intervento dovrebbe, secondo quanto indicato nella finanziaria, essere implementato con ulteriori interventi, di pari importi, posti a carico delle Regioni e degli Enti Locali per un totale di 750 milioni di euro.
Tali risorse aggiuntive ad oggi devono ancora essere acquisite e rese disponibili.
Sicuramente le misure sopra menzionate a sostegno dell’edilizia scolastica e per la messa a norma degli edifici rappresentano un’inversione di tendenza rispetto ai “vuoti” lasciati dal passato Governo di centro destra laddove, nei due ultimi anni, il problema era stato scaricato direttamente agli Enti Locali non prevedendo finanziamenti sia nella finanziaria 2005 (legge 30/12/04 n. 311) che in quella 2006 (legge 23 dicembre 2005, n. 266).
Pur apprezzando questa nuova tendenza da parte del Governo di centrosinistra riteniamo che per avere una “scuola veramente sicura” siano necessari investimenti più significativi per far fronte ad un’emergenza ormai diventata cronica.
Se infatti diamo uno sguardo alla serie storica degli stanziamenti a sostegno dell’edilizia scolastica dall’entrata in vigore della legge quadro - ovvero della legge 23/96 - non possiamo non sottolineare la progressiva riduzione dei finanziamenti a carico dello Stato a fronte di un crescente bisogno di interventi. Infatti da quel lontano 1996 sono state stanziate le seguenti risorse:
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Primo triennio 1996 -1998 complessivi 1.569 milioni di vecchie lire di cui 456 miliardi per la prima annualità, 522 miliardi per la seconda annualità; 591 miliardi per la terza annualità.
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Secondo triennio 1999/2001 complessivi 1.395 miliardi di vecchie lire di cui 385 miliardi per la prima annualità, 398 miliardi per la seconda annualità e 612 miliardi per la terza annualità.
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Nel 2002 non sono state stanziate risorse.
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Nel Terzo triennio 2003/2005 sono stati stanziati complessivi 461.916.248 euro di cui per 112.600.641 euro per il 2003 e 348.915.607 euro per il 2004; per l’anno 2005 non c’è stato alcun finanziamento.
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Nel 2006 non sono state stanziate risorse.
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Quarto triennio 2007 – 2009 vengono stanziate risorse complessive di 250 milioni di euro di cui 50 milioni di euro nel 2007, 100 milioni di euro per il 2008 e 100 milioni di euro per il 2009.
Risorse risultate essere insufficienti che non hanno affatto coperto l’intero fabbisogno tant’è che ad oggi la situazione di gran parte degli edifici scolastici desta seria preoccupazione. Per recuperare i vuoti del passato e rilanciare un piano pluriennale di interventi sarebbero necessarie risorse più consistenti e interventi più incisivi per mettere a norma i 41.000 edifici adibiti ad uso scolastico. Regioni ed enti locali debbono essere messi rapidamente in grado di intervenire in maniera radicale soprattutto in quelle realtà di estremo disagio.
Riteniamo, pertanto, indispensabile se si vuole effettivamente rilanciare la legge Masini la predisposizione da parte del Governo, a partire dalla prossima finanziaria, di un piano straordinario di interventi economici in grado di assolvere, nell’arco in un periodo di tempo ragionale, alla definitiva messa a norma degli edifici scolastici e a dotare, contestualmente, le scuole dell’autonomia di quelle risorse necessarie per consentire la completa applicazione di tutte le norme relative alla sicurezza.
Roma, 26 luglio 2007
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