Sezioni primavera. Leggendo i dati sui progetti finanziati
Le domande pervenute sono 2802; i progetti ammissibili 2024, quelli finanziati 1158. Il MPI si impegna a reperire ulteriori risorse
Nei giorni scorsi il MPI ha reso noti i dati circa la presentazione e l’accoglimento delle domande di finanziamento presentate per l’apertura delle sezioni primavera decise dalla Finanziaria per l’anno corrente e concordate con l’accordo in Conferenza Unificata del 14 giugno scorso. Ne abbiamo dato conto in una precedente nota con un nostro commento; vediamo ora di analizzare i dati più nel dettaglio.
Nonostante i tempi ristrettissimi, sono state ben 2082 le domande presentate dai soggetti gestori legittimati: scuole statali, comuni, scuole private paritarie, nidi convenzionati. Provengono da tutte le regioni e da tutte le province del Paese, sia dai grossi centri urbani che dai piccoli centri delle province, a indicare senza ombra di dubbio, come già abbiamo avuto modo di sottolineare, la presenza di un diffuso bisogno educativo da parte dei bambini più piccoli e delle loro famiglie.
Più della metà delle domande (1557 sul totale, 55,6%) proviene dalle regioni del sud e dalle isole, da quei territori che è risaputo essere al di sotto della media nazionale per quanto riguarda i servizi educativi per la primissima infanzia. Tra le regioni del nord, ad esprimere la maggiore richiesta troviamo la Lombardia.
Considerando i gestori che hanno presentato i progetti, sono le scuole paritarie che hanno avanzato il maggior numero di richieste (59,1%) mentre le scuole statali e le scuole comunali si sono attestate rispettivamente sul 13,7% e sul 12,6%. Sono dati che si possono spiegare sia in considerazione di prassi consolidate presso le scuole paritarie (frequentemente attuate senza il rigoroso rispetto delle norme), sia in considerazione dei tempi (si era alla fine di giugno e le scuole stavano chiudendo) e della più rigida applicazione delle procedure da parte delle scuole statali e comunali (convocazione degli organi collegiali e delibere democratiche), sia ancora con la carenza di strutture, se è vero che nell’anno scolastico 2006/2007 alcune centinaia di sezioni ordinarie miranti alla generalizzazione non hanno potuto aprire i battenti per mancanza di aule.
I tavoli regionali interistituzionali, stabiliti dall’Accordo siglato in Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie, hanno proceduto a graduare le richieste sulla base dei suggerimenti forniti dal MPI e sulla base di criteri stabiliti territorialmente nel rispetto delle normative regionali e comunali vigenti. Successivamente la cabina di regia nazionale, coadiuvata da un gruppo tecnico, ha istruito la fase di valutazione e selezione dei progetti presentati.
Sono stati giudicati ammissibili 2024 progetti, rispondenti ai seguenti requisiti: essere presentati dai gestori individuati dall’Accordo di giugno (esclusi, quindi, i privati non convenzionati), essere servizi aggiuntivi, essere adeguati dal punto di vista logistico, avere un rapporto tra personale educativo/insegnante e bambini inferiore o pari a 1:10. È stato inoltre giudicato ammissibile al contributo un solo servizio per sede.
In base ai fondi disponibili ( 29.783.656 di euro messi a disposizione dai Ministeri della Pubblica Istruzione, delle Politiche della Famiglia, della Solidarietà Sociale), i progetti ammessi al finanziamento sono 1158. I criteri adottati per la distribuzione hanno tenuto conto della consistenza della popolazione infantile di questa fascia di età (90% dei finanziamenti pari a 26.364.635), mentre una quota pari a circa il 10% dei finanziamenti (esattamente 2.978.366 euro) è stata destinata a quelle regioni in cui la presenza di servizi educativi per la fascia zerotre è inferiore al 6% della potenziale domanda. Dall’incrocio di questi criteri è risultato che alcune regioni vedranno finanziati fino all’80-90% dei progetti ammessi, mentre altre sono al di sotto del 30%. È stata perciò utilizzata un’ulteriore quota pari a 430.655 euro per incrementare i progetti di queste ultime regioni, con l’impegno da parte del MPI di reperire altri finanziamenti pari a circa 5 milioni di euro, per raggiungere un maggiore equilibrio tra le diverse regioni.
Attualmente risulta finanziato in media il 57% dei progetti ammessi al finanziamento. Sardegna, Umbria, Liguria, Abruzzo e Molise, avendo ottenuto finanziamenti tra il 21 e il 33% dei progetti ammessi, sono le regioni che maggiormente dovrebbero beneficiare degli ulteriori finanziamenti.
Se si tiene in considerazione il soggetto gestore, la maggior parte dei finanziamenti è destinato alle scuole paritarie (57,4%), alle scuole statali tocca il 18,5%, ai comuni il 18%, ai nidi convenzionati con l’Ente Locale il 6,1%. Se si bada invece al rapporto tra domande presentate e domande finanziate, risulta che le paritarie hanno avuto il riconoscimento al finanziamento per il 40% dei progetti avanzati, mentre le scuole statali per il 56% e i comuni per il 59%. Si potrebbe da ciò desumere che il pubblico che fa riferimento alle istituzioni ha presentato maggiori garanzie sotto il profilo della fattibilità e del rispetto dei requisiti richiesti; per supportare questa ipotesi bisognerebbe però disporre anche dei dati relativi alle domande giudicate ammissibili per ente gestore, dati che il Ministero non ha fornito.
Resta il fatto che a fare la parte del leone nella spartizione dei finanziamenti sono le paritarie che pure, nel panorama dell’offerta formativa, coinvolgono una parte non maggioritaria della popolazione scolastica di questa fascia di età. I bambini che frequentano le scuole dell’infanzia paritarie sono circa mezzo milione, mentre quelli che frequentano le statali sono il doppio.
Ad ogni singolo progetto sarà erogato un finanziamento tra i 25 e i 30 mila euro in ragione dell’orario giornaliero di apertura; esso potrà essere inferiore in rapporto al numero di bambini frequentanti. Verrà attribuito in due tranches: il 40% ad inizio d’anno scolastico e la restante quota entro marzo 2008, a seguito della verifica del positivo funzionamento e dell’effettiva frequenza dei bambini.
Preliminarmente, tuttavia, le domande dovranno essere perfezionate con la comunicazione formale di autorizzazione al funzionamento, rilasciata dai Comuni di competenza. I comuni, inoltre, essendo stati individuati dall’Accordo quale soggetto regolatore, dovranno accertare le dichiarazioni rese riguardo il possesso dei requisiti richiesti e l’effettiva fattibilità del progetto.
Tutto è dunque pronto a partire sin dai primi mesi dell’anno scolastico. Il MPI ha provveduto ad informare direttamente i soggetti beneficiari dei finanziamenti e i comuni interessati e ne ha dato notizia anche alle organizzazioni sindacali con una lettera indirizzata ai segretari generali.
Le prossime mosse dovranno riguardare i piani di formazione per il personale interessato dalla sperimentazione, le condizioni contrattuali per le nuove assunzioni, le modalità di supporto e monitoraggio delle esperienze che saranno attuate. Sarà inoltre di vitale importanza che si dia seguito agli impegni contenuti nella Finanziaria riguardo la predisposizione di un progetto di sperimentazione promosso dall’Amministrazione scolastica ai sensi dell’articolo 11 del Regolamento dell’Autonomia scolastica.
Per tale tramite potrebbe crescere nel prossimo futuro il protagonismo delle scuole statali che, allo stato attuale, risulta mortificato.
Roma, 23 agosto 2007
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