Scuola: onda su onda...
Semplicemente "straordinaria" la partecipazione alla manifestazione nazionale a Roma. La città invasa e cortei in tutta Italia. Oltre il 70% l'adesione allo sciopero.
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È stata una vera marea montante quella che ha invaso le strade di Roma giovedì 30 ottobre, nonostante la pioggia che nelle prime ore del mattino è caduta abbondantemente sulla gente, sulle bandiere, sui palloni con le insegne della FLC e degli altri sindacati.
Colonne di pullman hanno percorso le autostrade per trasportare una folla di persone che ha voluto partecipare alla grande manifestazione che si è tenuta il 30, per testimoniare il proprio dissenso per queste politiche che vogliono colpire il grande patrimonio pubblico della scuola. Una immensa folla che voleva rappresentare la comune preoccupazione per il futuro proprio e dei propri figli davanti alla prospettiva che la scuola di tutti venga messa in discussione con progressivi attacchi alla sua qualità, alla sua funzione, alla sua esistenza stessa come sistema pubblico.
Nessuna manipolazione politica o sindacale avrebbe convinto una tale massa di persone ad attraversare il Paese per venire a Roma a manifestare, sottoponendosi alla fatica, in qualche caso, di una notte di viaggio in pullman.
Al contrario, quella folla testimoniava l'inutilità delle manipolazioni che Gelmini e Berlusconi diffondono a piene mani per far digerire tagli e privatizzazioni, dalle patetiche banalità pseudo pedagogiche della Gelmini alla bugie propagandistiche del presidente Berlusconi, buone per vendere prodotti taroccati.
Il popolo che ha sfilato il 30 per le vie di Roma ha mostrato invece il vero volto della scuola, ha mostrato la passione e gli ideali di quelli che ci lavorano e di quanti non vogliono rinunciare alla funzione di garante dell'uguaglianza e dei diritti di tutti che solo la scuola pubblica può avere.
A partire da questo straordinario movimento degli studenti che sta prendendo coscienza della grave crisi sociale, politica ed economica che stiamo attraversando e si ribella all'idea di doverne subire gli effetti negativi, pagando per le colpe degli altri.
Avevamo qualche timore che potessero infiltrarsi nel corteo provocatori violenti, dopo le aggressioni subite dagli studenti medi ad opera di un gruppo di picchiatori fascisti, il giorno prima a piazza Navona. Non è accaduto per fortuna e la piazza composta da lavoratori della scuola e di altre categorie, studenti, genitori, tante associazioni e coordinamenti, ma anche rappresentanti delle amministrazioni locali, ha mostrato tutta la sua capacità creativa, la sua carica passionale, il suo carattere civile, pacifico e festoso, tipico del mondo della scuola e dei giovani.
Dall'altra parte un Governo che ha voluto dare una prova di forza imponendo una legge approvata in tutta fretta in pieno mese di agosto e un decreto, il 137, in disprezzo di qualunque confronto, sia parlamentare, con l'uso del voto di fiducia o con il contingentamento dei tempi, sia sociale, che con il mondo della scuola.
La vita democratica si esprime soltanto attraverso il confronto e la partecipazione e la piazza del 30 ha dato una bella lezione di forza democratica.
Ripartiamo da qui, chiedendo l'apertura di una fase di ampia consultazione sulla scuola e il riesame dei provvedimenti necessari alla sua qualificazione.Se da questa operazione dovessero derivare dei risparmi, è nella scuola che vanno reinvestiti.
La bellissima piazza del 30 ci ha consegnato questo mandato che noi continueremo a voler rappresentare.
Roma, 31 ottobre 2008
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