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Schema di Regolamento sul sistema nazionale di valutazione: il parere del Consiglio di Stato

Pesanti critiche da parte dell’organo consultivo.

18/01/2013
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Il 16 gennaio scorso è stato reso noto il parere del Consiglio di Stato sullo Schema di Regolamento sul sistema nazionale di valutazione previsto dall’articolo 2, comma 4-undevicies della legge 26 febbraio 2011, n. 10.

Il Consiglio di Stato chiede sostanzialmente una riscrittura complessiva dello Schema per mancanza di coerenza con la legge di riferimento.

Le osservazioni si concentrano sui seguenti punti:

  • la norma legislativa è indirizzata essenzialmente alla disciplina dell’apparato del sistema di valutazione e della sua articolazione (“struttura soggettiva”) e non alla precisa organizzazione delle attività, delle funzioni e dei procedimenti di valutazione;
  • non vi è alcun riferimento alla riorganizzazione della funzione ispettiva, prevista dalla medesima legge, in un comma successivo. Tale funzione è caratterizzata da autonomia e indipendenza ed è finalizzata alla valutazione esterna della scuola;
  • non è chiaro “il rapporto tra il potere di indirizzo assegnato al Ministro e il ruolo dell’Invalsi e del sistema nel suo complesso, anche tenendo conto della posizione di autonomia riservata dalla legge al corpo ispettivo”;
  • occorre introdurre regole più trasparenti che consentano di delineare l’ambito entro cui l’autonomia scientifica dell’Invalsi potrà legittimamente dispiegarsi.

Inoltre lo Schema di Regolamento introduce una serie di norme non previste dalla legge di riferimento:

  • l’istituzione presso l’Invalsi, senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, della conferenza per il coordinamento funzionale del sistema nazionale di valutazione;
  • l’istituzione di “nuclei per la valutazione esterna”, composti anche da soggetti esterni all’amministrazione scolastica, iscritti in apposito elenco, che, peraltro, confligge con la funzione ispettiva;
  • la ridefinizione delle competenze dell’Indire.

Infine, riguardo alla procedura di valutazione che, come già detto, non dovrebbe far parte dello schema di regolamento, non è delineata in modo preciso la sequenza temporale delle diverse fasi.

Il parere del Consiglio di Stato conferma l’assoluta necessità di fermare l’iter di approvazione del Regolamento. La FLC CGIL ribadisce come un provvedimento di tale rilevanza non possa che essere adottato, dopo un’ampia consultazione, da un governo nella pienezza delle sue funzioni, e vigilerà affinché in queste settimane non vi siano perniciose fughe in avanti.

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