Ripartenza dell’anno scolastico in presenza: firmato il Protocollo sulla sicurezza
La FLC CGIL ha posto inoltre l’accento sulla necessità di certezza sull’organico, sulle risorse, sugli spazi, sulla contrattazione in caso di lavoro agile e di didattica a distanza, sulla legittimità della eventuale riduzione del tempo scuola.
Si è svolto giovedì 6 agosto 2020 l’incontro già rinviato e convocato presso il Ministero alla presenza della Ministra Azzolina, nel corso del quale è stato firmato il Protocollo d’Intesa nazionale sulla sicurezza.
Leggi il Protocollo d’Intesa
Scheda sul Protocollo d’intesa
Comunicato unitario
L’intervento della Ministra Azzolina
L’incontro, che si è svolto alla presenza dei segretari generali delle organizzazioni sindacali del comparto FLC CGIL, CISL, UIL, SNALS e ANIEF e dei responsabili di tutte le organizzazioni sindacali rappresentative della dirigenza scolastica, del Capo di Gabinetto Luigi Fiorentino, del Capo Dipartimento delle Risorse umane e finanziarie Giovanna Boda che ha coordinato i lavori finalizzati alla stesura del Protocollo, di Maddalena Novelli in qualità di consigliere del Ministro, è stato introdotto dalla Ministra Azzolina che, nel ringraziare le organizzazioni sindacali per la collaborazione data, ha sottolineato come la firma del Protocollo sia un momento importante perché segna l’avvio della ripartenza a settembre sulla quale tutti si stanno impegnando, dai dirigenti scolastici ai docenti, a tutto il personale della scuola. La ministra ha espresso la sua personale soddisfazione per le risorse che sono state stanziate per la scuola che potrà contare nell’immediato su 2,9 miliardi, sulle altre risorse che saranno individuate nel dpcm di agosto per le ulteriori necessità delle scuole, per il commissario straordinario Arcuri e per gli enti locali e sulle risorse del recovery fund che potranno essere destinate alle priorità della scuola.
Nello specifico del Protocollo, oltre agli aspetti tecnici, la ministra ha evidenziato altri aspetti significativi, come ad esempio l’istituzione dell’Help Desk nazionale, che collegherà direttamente il ministero ai bisogni delle scuole, il percorso avviato per la diminuzione del numero di alunni per classe e per il superamento del divieto di sostituzione del personale assente dal primo giorno. Il Protocollo, ha concluso la ministra, rappresenta dunque il primo tassello di una sfida che intende affrontare insieme alle organizzazioni sindacali per l’obiettivo comune di una scuola migliore di quella del passato.
La nostra posizione
Il Segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli nel suo intervento ha sottolineato come il Protocollo Nazionale della Sicurezza rappresenti un passaggio importante che i dirigenti scolastici e le scuole attendono e sul quale il sindacato si è intensamente impegnato per garantire la riapertura delle scuole a settembre.
A tale proposito Francesco Sinopoli ha rivendicato la forte determinazione della FLC CGIL nel sostenere la necessità di un ritorno a scuola in presenza, ricordando che la stessa ferma posizione è stata assunta dal sindacato anche in occasione dell’esame di stato, come attesta anche il ruolo importante svolto all’interno del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione dalla delegazione della FLC CGIL favorevole allo svolgimento degli esami di stato in presenza.
Tale determinazione, per Sinopoli, si concretizza ora con la sottoscrizione di un Protocollo che darà alle scuole un riferimento nazionale certo su tutti i temi già portati all’attenzione del CTS, garantendo un concreto supporto al lavoro che si sta facendo per organizzare la piena ripresa in sicurezza dell’attività didattica in presenza.
La pandemia ha gettato il Paese in una crisi senza precedenti che ci impone una rivoluzione delle priorità attraverso un nuovo protagonismo dello Stato e indicazioni strategiche che tutti sono impegnati a perseguire. La FLC CGIL, ha proseguito Francesco Sinopoli, ritiene che il miglioramento del sistema di istruzione, l’investimento e la cura della scuola siano parte preponderante di questa rivoluzione. Per questo gli impegni che la FLC CGIL condivide con la firma del Protocollo dovranno tradursi in fatti concreti, per avviare una battaglia comune su cui lavorare a partire da settembre con tutte le risorse necessarie, da quelle già disponibili ricordate dalla ministra, a quelle del recovery fund che si dovranno assicurare alla scuola.
Occorre perciò individuare un provvedimento legislativo specifico per la scuola che concretizzi questo rinnovato impegno per il miglioramento con la stabilizzazione del personale docente e ATA, con una rinnovata attenzione alle scuole dell’infanzia e primarie, con l’ampliamento del tempo scuola e la stabile riduzione del numero di alunni per classe.
Occorre inoltre, ha concluso Francesco Sinopoli:
- che nell’immediato venga effettuata l’esatta ricognizione e risoluzione delle situazioni di criticità ancora presenti nei diversi territori che non garantiscono la ripresa delle attività didattiche, a causa delle difficoltà a riorganizzare mense, trasporto pubblico e trasporto scolastico, e delle difficoltà degli enti locali, non sempre in grado di fornire alle scuole gli spazi aggiuntivi, la manutenzione e gli interventi di edilizia leggera richiesti;
- che vengano fornite alle scuole indicazioni nazionali per la regolazione della didattica a distanza come risorsa estrema per l’emergenza con l’identificazione di una piattaforma software unica e la garanzia di accesso per tutti gli studenti
- che entro l’inizio del prossimo anno scolastico sia avviata la contrattazione nazionale presso il Ministero dell’Istruzione al fine di regolare il rapporto di lavoro svolto in modalità agile da parte del personale amministrativo tecnico e ausiliario e il regolare il rapporto di lavoro svolto dai docenti nella modalità della didattica a distanza.
Dopo gli interventi di tutte le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto e dell’area dirigenziale Istruzione e Ricerca, le parti hanno dichiarato la volontà di firmare congiuntamente il testo del Protocollo che ripercorre, arricchendolo e adeguandolo alla complessità dei problemi connessi alla ripartenza della didattica in tutte le scuole italiane, quello già utilizzato per lo svolgimento degli esami conclusivi di Stato.
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