
Provvedimento assunzioni e continuità didattica
A seguito del telegramma inviato al Ministro dai sindacati confederali, è stata convocata una riunione di confronto alla presenza del Sottosegretario Manzini e del Capo di Gabinetto Batini.


A seguito del telegramma inviato al Ministro dai sindacati confederali, è stata convocata una riunione di confronto alla presenza del Sottosegretario Manzini e del Capo di Gabinetto Batini. Il Governo ha presentato l’ipotesi di un decreto legge finalizzato a salvaguardare la continuità didattica attraverso la conferma di tutti i precari in servizio negli attuali posti di insegnamento, l’attribuzione del riconoscimento giuridico agli aventi diritto alla nomina (ruolo o supplenza annuale) attualmente non in servizio, lo spostamento del termine per la validità delle graduatorie dal 31 marzo al 30 giugno.
La CGIL Scuola si è dichiarata contraria ad un decreto di questo tipo, perché si limita a garantire il giusto diritto degli studenti alla continuità didattica, ma nega il diritto al lavoro dei precari sulla base della posizione di graduatoria.
Per la CGIL Scuola il decreto è accettabile solo se tutti in precari aventi diritto sono effettivamente assunti e retribuiti. In questa direzione abbiamo proposto, per evitare la sostituzione dei docenti a metà anno scolastico, di assumere comunque i docenti non in servizio e di metterli a disposizione per coprire tutti i posti di supplenza disponibili, riducendo così fortemente gli oneri di spesa dell’operazione.
E’ stata inoltre sottolineata l’urgenza di una decisione in merito, visto che in molte provincie sono state bloccate le convocazioni per le assunzioni, e la forte preoccupazione per i ritardi che l’amministrazione scolastica, centrale e periferica, continua ad accumulare in ordine alle operazioni necessarie a garantire il regolare inizio del prossimo anno scolastico (regolamenti supplenze di istituto docenti e ATA, nuove sessioni riservate di abilitazione, aggiornamento delle graduatorie permanenti). In questo quadro lo spostamento del termine per la validità delle graduatorie al 30 giugno, senza un forte impulso centrale nei confronti dei Provveditori, rischia di fornire ulteriori alibi di rallentamento dei tempi ad un’amministrazione periferica che ha già dato più di una prova di demotivazione ed incapacità.
Abbiamo infine sollecitato una soluzione (graduatoria mista) per il personale educativo precario per evitare i licenziamenti.
14 febbraio 2001
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