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Proteo verso la Conferenza di programma 2021

L’Associazione Proteo Fare Sapere ha deciso di avviare il percorso per una Conferenza di programma da tenersi entro i prossimi mesi del 2021.

07/12/2020
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L’Associazione Proteo Fare Sapere ha deciso, nel giugno 2020, di avviare il percorso per una Conferenza di programma da tenersi entro i prossimi mesi del 2021.

L’obiettivo, dopo un percorso che vedrà il coinvolgimento attivo di tutta la rete territoriale dell’Associazione, è quello di giungere a una Conferenza nazionale, in grado di definire:

  • Una piattaforma politica che legga e ridefinisca, anche alla luce della pandemia e del suo carattere culturalmente dirompente, il programma di lavoro e contenuti di merito relativi ai diversi aspetti che verranno affrontati nel corso dello svolgimento della Conferenza;
  • Un programma per il radicamento territoriale e per la diffusione in tutto il territorio nazionale della rete di Proteo, in grado di costruire le condizioni politico organizzative per motivare tutta la rete associativa, per attrarre nuove risorse e assicurare maggior partecipazione alle attività dell’Associazione.

La ricerca, la riflessione, l’elaborazione per un pensiero nuovo sui processi di cambiamento nel mondo della scuola e della società

Quando il gruppo dirigente nazionale di Proteo ha deciso di dare vita a una Conferenza di programma, era consapevole di aver preso un impegno importante: ridefinire, attraverso un processo partecipativo di tutta l’Associazione, il quadro di riferimento politico, culturale e professionale anche alla luce della rottura profonda determinata dalla pandemia nella condizione storica presente.

Elaborando il “Protocollo pedagogico per il ritorno a scuola” abbiamo cercato di sollecitare una riflessione intorno ai profondi mutamenti che la pandemia ci sembra aver prodotto nel mondo dell’educazione e dell’istruzione: il senso delle relazioni educative, le finalità dell’insegnamento, i contenuti, i metodi, i modelli di organizzazione del lavoro, di cultura professionale delle diverse figure che operano nella scuola.

Abbiamo pensato che la pandemia, proprio a partire da una lettura del suo impatto nel nostro mondo professionale, imponesse a noi tutti un ripensamento profondo: sul rapporto tra uomo e natura, tra scienza e ricerca, sul concetto di sviluppo/progresso, sul lavoro e processi produttivi, sul senso e  le finalità dell’educazione e dell’insegnamento, sul significato delle relazioni sociali e legami di comunità, sul valore della politica, sui valori della laicità, dei beni comuni, della democrazia partecipativa e le sue forme possibili.

Siamo ovviamente consapevoli di essere solo parte di un processo ben più vasto e complesso che percepiamo diffondersi tra tante contraddizioni e spinte di diverso tipo; resistenze, chiusure,  nostalgie del passato, esplosione di individualismi ed egoismi ma anche bisogno di un nuovo approccio culturale ed etico, di ridare senso ai valori e ai luoghi di prossimità, di diventare protagonisti, come testimoniano milioni di giovani nelle piazze di tutto il mondo, della responsabilità della sopravvivenza del pianeta.

Pensiamo dunque a una Conferenza come opportunità di crescita culturale e politica, attraverso un percorso di ricerca e approfondimento collettivo, in cui le diverse strutture, anche associandosi a livello territoriale, possano essere protagoniste di un itinerario da portare poi a sintesi nella Conferenza nazionale.

È importante che nella realizzazione di questo percorso di ricerca siano coinvolti tutti i quadri dirigenti e gli iscritti di Proteo, con invito alla partecipazione delle strutture FLC presenti sul territorio e aprendo le iniziative alla più ampia partecipazione del personale della scuola e, ove possibile, di genitori e studenti, associazioni del territorio.

Noi ci limitiamo qui a indicare alcune tematiche, non esaustive ma certamente rilevanti ai fini degli obiettivi che intendiamo realizzare:

  • Come realizzare nella scuola e con quali contenuti di massima, ai diversi livelli, una “educazione ecologica” come valore fondamentale per la formazione delle nuove generazioni;
  • Riflettere sul declino demografico del nostro Paese: l’idea di genitorialità oggi, di infanzia, gli effetti, in particolare, sul territorio, sulla scuola per l’infanzia e servizi educativi;
  • Per un rilancio della pedagogia della Resistenza: dalla memoria come testimonianza alla memoria come cultura e pratica didattica; una ricerca che si colloca a fianco del nostro impegno sulla cultura della Costituzione come presupposto delle competenze di cittadinanza attiva;
  • Le criticità nei processi di inclusione e integrazione del sistema scolastico nel pieno della società dell’esclusione;
  • Autonomia scolastica e territorio: quali prospettive alla luce della crisi dell’autonomia scolastica come leva per il cambiamento; la crisi del modello del Titolo V e del sistema delle autonomie.
  • La valutazione formativa nella scuola primaria e nel più generale contesto del sistema di istruzione;
  • Scuola di base e concetto di obbligo nei processi di istruzione;
  • Il mondo digitale come ambiente di apprendimento e i suoi effetti sulle professionalità della scuola e i processi di apprendimento;
  • Il rapporto tra scuola e lavoro, alla luce dei processi di trasformazione in atto;
  • Educazione e istruzione degli adulti in un sistema di formazione permanente;
  • Lo spazio europeo dell’istruzione e della formazione;
  • Il dirigente scolastico a vent’anni dal decreto legislativo 165/2001: riflessioni sul futuro della professione nel contesto dei processi di cambiamento;
  • La formazione iniziale, continua e in servizio per la valorizzazione delle professionalità: ipotesi di lavoro;
  • L’associazionismo professionale nella scuola: una riflessione sulla evoluzione di un processo che ha di fronte nuovi scenari;
  • Scuola e famiglie: la possibilità di costruire le ragioni di un nuovo dialogo e di un confronto propositivo, dopo l’esperienza del covid19;
  • Approfondimento del pensiero e dell’opera dei protagonisti del pensiero pedagogico/civile: Bruno Ciari, Gianni Rodari, Don Lorenzo Milani, Aldo Capitini, Ernesto Codignola, Maria Montessori, le sorelle Agazzi, Sergio Neri e tanti altri.

Ogni Conferenza di programma potrà scegliere uno (o più di uno) di questi temi, impegnandosi a realizzare un’opera (video, testo, rappresentazione, ecc.) da portare alla Conferenza nazionale. Le strutture, se lo vorranno, potranno anche consorziarsi a livello territoriale, regionale o interregionale, condividendo programma e obiettivi.

Anche la struttura nazionale potrà autonomamente sviluppare uno o più di uno dei punti indicati, valorizzando anche le competenze del Cts nazionale.

Linee di indirizzo sul modello organizzativo: analisi e proposte

La struttura giuridico/istituzionale e amministrativa della nostra Associazione è quella definita, nei suoi tratti fondamentali, dallo statuto e dal regolamento dell’Associazione, approvati, come mandato congressuale, dal Consiglio nazionale insediatosi con il Congresso nazionale del 2019.

Proteo, ispirandosi ai valori fondativi della CGIL, si conferma come soggetto promotore di ricerca, di formazione iniziale e continua, per tutte le professioni del sistema educativo di istruzione e formazione e di elaborazione di cultura professionale, nonché come soggetto riconosciuto dal Ministero per la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola.

Con questa sua fisionomia, Proteo si distingue da altri soggetti che, con diverso profilo, agiscono nel mondo della scuola: MCE, Cidi, Aimc, Uciim, Andis, CGD. Un mondo associativo, con il quale Proteo interloquisce in diverse circostanze e a diversi livelli, che appare profondamente mutato nel corso di questi ultimi decenni. Un processo che richiede a nostro parere una riflessione, anche per comprendere meglio come una parte di questo associazionismo storico e altri soggetti di più recente costituzione, tendano a dislocarsi sulla nuova frontiera delle associazioni del terzo settore.

Noi non imboccheremo questa strada e riconfermiamo il nostro modello politico e culturale. Un modello che sul piano organizzativo si presenta oggi come una struttura a rete in cui ciascun nodo della rete esercita la propria autonomia di iniziativa, di ricerca e di sviluppo; le strutture regionali, come da statuto e regolamento, svolgono talvolta una funzione di coordinamento operativo e di amministrazione finanziaria; in altre realtà l’autonomia finanziaria è assicurata dallo stesso nodo territoriale.

Noi riteniamo che questo modello possa essere riconfermato con alcune indicazioni di lavoro:

  • La trasparenza sulla situazione finanziaria di ciascuna struttura e la circolarità delle informazioni in merito devono essere una condizione fondamentale per dare senso e appartenenza alla Associazione;
  • La comunicazione da e per la struttura nazionale deve essere tempestiva, costante e qualificata in modo da assicurare un servizio importante per tutte le strutture attive e per presentare all’esterno la qualità di una Associazione che comunica con il mondo della scuola, della politica, della cultura, in un rapporto di condivisione dei fini con la FLC CGIL. Una rilevante importanza acquisisce in tal senso il sito nazionale, il cui potenziamento e miglioramento verrà avviato e implementato nel corso della Conferenza di programma.
  • L’obiettivo della diffusione e insediamento territoriale della Associazione in tutto il territorio nazionale andrà conseguito attraverso un positivo rapporto, politico e organizzativo, con le strutture territoriali della FLC CGIL. L’Ufficio di Presidenza nazionale incrementerà il suo impegno per promuovere la crescita di nuovi gruppi dirigenti territoriali, per favorire il superamento delle eventuali situazioni di crisi, per valorizzare tutte le esperienze finalizzate a far crescere l’Associazione nei diversi contesti.

La Conferenza di programma è chiamata a definire le azioni concrete da attivare a ogni livello della Associazione, per lo sviluppo e il potenziamento della Associazione.

Si tratta dunque di aprire l’Associazione all’impegno di compagne e compagni che sono interessati alle nostre attività o che sono stati impegnati nei territori nell’attività sindacale e nella ricerca professionale, per coinvolgerli, promuovendo e valorizzando il loro protagonismo nella progettazione e realizzazione di iniziative culturali e formative.

Per indirizzare impegno e risorse dell’Associazione, a livello nazionale e territoriale, è indispensabile avere un quadro delle situazioni e individuare le criticità e le possibilità di miglioramento.

Per partire da dati oggettivi (bilanci e rendiconti economici del 2019 e attività svolte nei primi 11 mesi del 2020) sono state analizzate la situazione nazionale e le schede  di rilevazione che sono state restituite dai territori.

L’analisi dell’evoluzione della situazione finanziaria di Proteo Fare Sapere Nazionale mostra una continua crescita della consistenza delle entrate e delle uscite con una rimanenza di risorse ogni anno destinate al fondo per le attività relative a progetti associazionistici.  Attualmente la stima delle entrate dai corsi sulla piattaforma nazionale, che registra al 30 novembre 7.961 nuovi iscritti che si aggiungono ai precedenti 9.141, consente di prevedere entrate maggiori di quelle previste in fase di definizione del preventivo finanziario e conferma anche per il 2020 un avanzo di competenza. Il monitoraggio effettuato sulla base dei resoconti finanziari 2019, al quale hanno risposto entro la fine di novembre 2020 l’89% delle strutture con autonomia finanziaria nel 2019, mostra che un terzo delle strutture ha chiuso il 2019 utilizzando in parte l’avanzo cumulato al 2018 senza però alcuna difficoltà e conservando un avanzo, mentre i due terzi hanno cumulato un ulteriore avanzo di competenza e complessivo.

Tale situazione può consentire di finanziare la realizzazione di risposte di qualità ai bisogni formativi che riguardano i lavoratori della conoscenza in tutto il territorio nazionale. È bene evidenziare che risulta al monitoraggio che solo in rare occasioni le entrate non hanno coperto completamente le spese per le attività realizzate. La situazione finanziaria del livello nazionale e dei territori permette quindi di progettare senza particolari preoccupazioni le attività necessarie. L’indirizzo assunto dal Consiglio nazionale di supportare finanziariamente le strutture che dovessero trovarsi in difficoltà, consente inoltre a tutti i livelli l’attività di formazione e le iniziative di carattere culturale e di sviluppo delle professionalità che i piani territoriali annuali intendono programmare.

Il monitoraggio evidenzia che va migliorata e rafforzata la comunicazione dei territori con i livelli regionali e nazionale relativamente alle attività programmate e svolte dell’Associazione. Tale comunicazione è essenziale per favorire la diffusione delle attività e, se necessario, il supporto finanziario, culturale e organizzativo.

Attualmente non hanno autonomia finanziaria 4 regioni (su 18), una provincia autonoma (su 2) e 67 province (su 105). I rendiconti finanziari mostrano che nelle regioni
più piccole, al possesso dell’autonomia finanziaria corrisponde una maggior quantità di attività mentre in alcune delle regioni più grandi, nelle quali la struttura regionale svolge le funzioni amministrative anche per i territori, si evidenzia una omogeneità della diffusione delle attività. Proteo Fare Sapere non è costituito in 20 province e in alcune altre province Proteo Fare Sapere non ha una vera e propria struttura autonoma e le attività sono promosse o gestite dalla FLC CGIL.

Sulla piattaforma nazionale risultano attivi 15 corsi che hanno registrato alla data del 30 novembre 2020 un totale di 8.520 partecipanti. Il resoconto dei corsi è stato inviato dall’80% delle strutture con autonomia amministrativa. Dai resoconti risultano svolti 173 corsi con 9.664 partecipanti e 3.782 ore di formazione in presenza e a distanza. Molti dei corsisti a livello territoriale hanno seguito anche quelli della piattaforma (circa 4.000). Fra corsi territoriali, sulla base di una proiezione che tiene conto della percentuale di risposte, e gli iscritti alla piattaforma si può stimare in circa 14.000 i partecipanti alle nostre attività formative nei primi 11 mesi del 2020. Si tratta di un risultato importante che è certamente possibile migliorare e da questo punto di vista oltre all’attivismo delle strutture è fondamentale estendere e rafforzare l’insediamento territoriale dell’Associazione.

Il quadro delle conferenze territoriali/regionali o di ambito sarà reso pubblico e aggiornato progressivamente, sulla base della programmazione che sarà definita dalle strutture territoriali in raccordo con l’Ufficio nazionale di Presidenza.

L’Ufficio di Presidenza è disponibile a partecipare alle iniziative che verranno organizzate.

La previsione è di poter realizzare una conferenza nazionale prima dell’estate, in presenza, con un evento significativo per valorizzare il percorso svolto. Il Consiglio nazionale, al termine delle conferenze territoriali, definirà la data, le modalità e il numero dei delegati per la partecipazione all’assise nazionale.

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