
Programma annuale delle scuole 2019: il MIUR fissa le scadenze per la sua approvazione
Ribadiamo la necessità dell’applicazione del Nuovo Regolamento dal 1° gennaio 2020. Vergognoso lo scarico di responsabilità sulle scuole in materia di manutenzione. Il MIUR sta lavorando ancora ai nuovi schemi e il personale non è stato formato sulle novità.


Con la circolare 23410 del 22 novembre 2018 la Direzione generale risorse umane e finanziarie del MIUR fissa le scadenze – provvisoriamente per questo anno diverse da quelle contenute nel Nuovo Regolamento - per l’approvazione del Programma Annuale 2019: la predisposizione della Giunta esecutiva entro il 28 febbraio 2019, la resa del parere dei revisori e l’approvazione del Consiglio di istituto entro il 15 marzo, l’avvio delle procedure per la nomina del commissario ad acta in caso di mancata approvazione entro la suddetta data del 15 marzo.
Dal 1° gennaio 2019 al 15 marzo si procederà con l’esercizio provvisorio della spesa in dodicesimi.
Le scuole che avessero approvato di già il Programma Annuale secondo i modelli del D.I. 44/2001 dovranno rifare il Programma secondo la nuova tempistica e i nuovi modelli.
Nel frattempo il MIUR lavora alla predisposizione di nuovi schemi di bilancio, evidentemente ancora non pronti, che saranno resi noti da dicembre, ma messi a disposizione dal 15 gennaio 2019.
Tuttavia rimangono in piedi tutte le motivazioni per cui è necessario rinviare l’applicazione del Programma Annuale al 1° gennaio 2020, come abbiamo sostenuto nell’incontro al MIUR del 21 novembre: sopra a tutte la necessità di eliminare la vergognosa intestazione di responsabilità ai Dirigenti scolastici in materia di manutenzione. È evidente a tutti che, come è avvenuto per le pensioni e per altre incombenze che non hanno nulla di scolastico, anche in questa occasione le scuole non sono state ascoltate, allontanando dagli enti proprietari le responsabilità che la legge prevede per essi scaricandole sulle istituzioni scolastiche.
Da sanare inoltre è la ferita che si apre a danno dell’autonomia scolastica con il potere dei revisori dei conti di sindacare sulla coerenza della spesa in relazione al PTOF.
Già queste due questioni meritano il differimento, ai fini di un cambiamento, per l’enormità dell’errore che si sta perpetrando.
Ma – cosa di non secondaria importanza – le scuole devono essere preventivamente preparate prima di poter applicare il Nuovo Regolamento. Perché se il MIUR è pronto, non sono pronte le scuole: nuovi schemi, nuovi passaggi, nuovi applicativi, nuovi regolamenti gestionali, i regolamenti di istituto da adeguare.
E tutto ciò in situazioni in cui migliaia di scuole sono prive di Dirigenti e Direttori e in cui un numero altissimo di istituzioni scolastiche non riescono ad avere neppure un facente funzione di DSGA.
Ce ne è abbastanza perché gli organi amministrativi e soprattutto quelli politici facciano la loro parte a favore delle scuole, differendo le scadenze per consentire la formazione preliminare del personale, cambiando le norme che sono lesive dell’autonomia scolastica e inaccettabilmente onerose per la dirigenza in materia di manutenzione.
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