Per il CNPI il concorso è inopportuno
Parere positivo sui documenti, ma una sonora bocciatura dell'operazione
IL CNPI ha espresso il 21 settembre il parere sulla proposta di bando di concorso prodotta dal Ministero dell'Istruzione. Il parere è positivo per le parti relative ai programmi d'esame, alle prove e alla valutazione dei titoli, nella considerazione che erano state accolte molte delle osservazioni esposte dai componenti il Consiglio.
Ma è di fondamentale importanza la premessa al parere che esprime con chiarezza gli argomenti che anche la FLC CGIL ha indicato per motivare il proprio diniego al bando del concorso.
Infatti per il CNPI è inopportuno bandire un concorso:
- in una fase di grande disagio per i precari della scuola, le cui aspettative sono state troncate dai tagli del governo Berlusconi da una parte e dall'attuazione di percorsi abilitanti dall'altra
- nel contesto di una riforma pensionistica che contribuisce a rendere irrisorio il numero dei posti messi a concorso e quindi a renderlo ancora più inopportuno
- mentre è appena iniziato il percorso abilitante attraverso i TFA, impedendo ai futuri abilitati di trovare uno sbocco in tempi rapidi
- quando ancora non sono partite le procedure per i TFA speciali che riguarderanno docenti già impegnati nel mondo della scuola, a volte con molti anni di servizio sulle spalle. Per non parlare dei TFA per le istituzioni AFAM, per gli insegnanti della scuola dell'infanzia e primaria che non hanno addirittura ancora il decreto attuativo.
Per il CNPI il concorso troverebbe la sua giusta collocazione solo con il consolidarsi di alcune azioni propedeutiche:
- l'istituzione per le scuole di un 'organico funzionale
- l'attivazione delle procedure abilitanti ordinarie e speciali
- la revisione delle classi di concorso
- un nuovo regolamento sulle modalità di reclutamento come da delega della legge 244/07.
La FLC CGIL conferma il suo fermo dissenso a un bando di concorso che non trova logica attuazione nella disagiata condizione della scuola italiana, nell'alto numero di precari abilitati e già provvisti di titolo concorsuale, nelle aspettative tradite di chi ha affidato al percorso dei TFA la speranza di concorrere a un posto di docente.
La FLC CGIL rinnova il suo appello al Parlamento perché induca il governo a bloccare una procedura lesiva degli interessi della scuola italiana che ha bisogno di ampliare i propri organici, di avere garantita la continuità didattica attraverso la stabilizzazione dei precari che a vario titolo forniscono il loro apporto professionale ai piani dell'offerta formativa, di fornire nuove possibilità occupazionali attraverso un regolare turn over.
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