Niente contratto per i Dirigenti! Si al concorso ?
Il giorno 1 ottobre 2002, su precisa richiesta dei sindacati, si è tenuto l’incontro convocato presso il Miur alla presenza del Ministro Moratti, dei Sottosegretari e dei massimi Dirigenti dell’Amministrazione.
Il giorno 1 ottobre 2002, su precisa richiesta dei sindacati, si è tenuto l’incontro convocato presso il Miur alla presenza del Ministro Moratti, dei Sottosegretari e dei massimi Dirigenti dell’Amministrazione.
Sulla questione specifica dei Dirigenti Scolastici il Segretario Generale della CGIL Scuola ha posto le due questioni oggi sul tappeto: le risorse nella Legge Finanziaria per il Contratto 2002-2005, il bando di concorso atteso e promesso fin dall’insediamento dell’attuale Governo.
Sulla prima questione, il Segretario Generale della CGIL Scuola ha ricordato che in precedenti impegni istituzionali (Atto di Indirizzo del 9 gennaio all’Aran finalizzato alla chiusura del Contratto di ingresso dell’Area V scaduto il 31 dicembre 2001) il Governo ha formalmente riconosciuto la necessità dell’armonizzazione delle retribuzioni dei Dirigenti Scolastici a quelle degli altri Dirigenti dello Stato. Coerenza vuole che nella Legge Finanziaria 2003 siano stanziate le risorse necessarie alla suddetta equiparazione retributiva volta a completare un percorso solo avviato col primo Contratto. Questa rivendicazione è contenuta nella Piattaforma Contrattuale presentata alla controparte da CGIL CISL UIL Scuola, le quali in precedenza avevano già provveduto a dare tempestiva disdetta del Contratto scaduto il 31 dicembre 2001.
Sull’argomento si è dunque in attesa di due provvedimenti governativi: da un lato l’adeguato stanziamento in finanziaria, dall’altro l’emanazione dell’Atto di Indirizzo, dal momento che l’Area V della Dirigenza Scolastica è formalmente costituita con Accordo del 9 agosto 2000.
La mancata definizione di un nuovo Accordo sulle Aree contrattuali della Dirigenza non può essere in alcun modo portato a pretesto per evitare la doverosa assunzione di responsabilità da parte governativa in merito e alle risorse in Finanziaria e all’emanazione dell’Atto di Indirizzo.
Per quanto riguarda il Concorso la CGIL Scuola ha ricordato che esso è stato più volte annunciato dal Governo ma non è stato mai bandito, per ben 4000 posti disponibili nel triennio la cui metà deve essere riservata ai Presidi Incaricati con tre anni di incarico.
Sulla questione contrattuale (poste in Finanziaria per l’equiparazione e Atto di Indirizzo) il Ministro non si è minimamente espresso.
Sul concorso ha annunciato l’imminente indizione del bando riservato ai Presidi Incaricati e il successivo espletamento del concorso ordinario.
La CGIL Scuola ritiene inaccettabile il silenzio del Ministro sulla questione contrattuale e ribadisce la necessità di un incontro specifico già richiesto con lettera del 26 settembre da CGIL CISL UIL Scuola con l’intento di una chiarificazione in merito.
Sulla questione del Concorso ribadiamo la necessità di una rapida emanazione del bando nella chiarezza: è opportuno, anche per la semplicità della procedura, partire in tempi ravvicinati e modalità diversificate per i Presidi Incaricati; ma è altrettanto necessario che il provvedimento contenga con precisione tempi e numero dei posti per l’espletamento del concorso ordinario al fine di dotare tutte le scuole italiane di una Dirigenza stabile.
Ricordiamo che per l’immediata emanazione del bando la CGIL Scuola ha per tutto l’anno scolastico trascorso intrapreso numerose iniziative specifiche: assemblee nazionali dei Presidi Incaricati, incontri al Miur, denunce alla stampa. Nel mese di luglio ha diffidato il Ministro e successivamente ha avanzato ricorso al Tar del Lazio a tutela dei Presidi Incaricati e dei Docenti aspiranti. Riteniamo le aperture attuali, che sono tutte da verificare nei fatti, anche come un risultato della nostra iniziativa.
La CGIL Scuola, nell’ambito della discussione più generale, ha fatto rilevare che è contraria alla cultura dell’autonomia la misura, contenuta nella proposta di Legge Finanziaria, che sottrae ai Dirigenti scolastici e riporta alla Direzione Regionale la facoltà di istituire nuovi posti di sostegno in base a sopraggiunte necessità. E’ un fatto, l’ennesimo, che si inscrive dentro un disegno ricentralizzatore che colpisce l’autonomia delle unità scolastiche. Dispiace che a sollevare tale questione sia stata la sola CGIL Scuola.
Roma, 2 ottobre 2002
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