La scuola al tempo del Coronavirus
Una riflessione di Dario Missaglia, Presidente Associazione Proteo Fare Sapere


Siamo in presenza di una situazione molto delicata. Sul piano sanitario certo, perché è del tutto evidente che se il virus si diffonderà ulteriormente, soprattutto nelle regioni del Sud, accentuando il bisogno di unità di terapia intensiva, il sistema sanitario entrerà in difficoltà malgrado un impegno straordinario del personale delle strutture sanitarie pubbliche. Rischia inoltre di aumentare la paura, continuamente alimentata da una informazione inevitabilmente crescente e invasiva, ma talvolta troppo ansiogena. Soprattutto siamo già dentro una crisi economica gravissima, dalle conseguenze incalcolabili, verosimilmente molto più devastante, anche dal punto di vista sociale, degli effetti ad oggi più visibili della epidemia in corso.
Abbiamo un governo, un sistema istituzionale e una classe dirigente capaci di gestire con forza ed efficacia questa crisi? Non è tempo di polemiche, ma i tifosi della autonomia differenziata, solo per fare un esempio, credo abbiano molto su cui riflettere; il coordinamento istituzionale ha mostrato tutte le sue debolezze al punto che per mettere a tacere una situazione persino imbarazzante (e drammatica per i suoi effetti verso i Paesi esteri) ha dovuto prendere la parola il Presidente Mattarella che ancora una volta si è confermato come la vera e autentica sicurezza di questo nostro Paese.
In tutto questo, la chiusura per un breve periodo della scuola di ogni ordine e grado ha costituito una misura inevitabile nel tentativo di ridurre i fenomeni di contagio. Misura delicatissima sul piano sociale non perché questo produca, almeno nelle proporzioni attuali, un danno irreparabile nella preparazione dei nostri studenti, ma perché evidenzia, molto più di qualsiasi messaggio, la gravità complessiva della situazione.
D’improvviso, in questo contesto inedito, ci è stato presentato il volto di una scuola che “a distanza” risolve ogni problema e realizza la migliore delle didattiche possibili, superando i limiti dello spazio e del tempo. Chi conosce la situazione concreta dei nostri edifici scolastici e delle loro dotazioni tecnologiche, avrà provato qualche brivido, ma non è questo il vero problema. Come non lo è la polemica contro la supposta forza della didattica a distanza, vista come una strategia (se pensata) o come una deriva (se solo acriticamente praticata) per sminuire il ruolo della scuola pubblica e la sua insostituibilità. Tecnologie e didattiche digitali possono benissimo concorrere a migliorare la capacità della scuola, dei docenti, ma non potranno mai sostituire la ricchezza della relazione educativa che si realizza nelle aule di scuola alla presenza di docenti e studenti. Una scuola chiusa non è solo un edificio chiuso.
È una comunità che viene improvvisamente a mancare in quel territorio; è quel luogo dove ogni mattina i bambini delle materne ed elementari si ritrovano per passare una giornata insieme con le loro maestre mentre i genitori si incontrano, si confidano, raccontano. È quel luogo in cui gli studenti delle medie e delle superiori si incontrano ogni mattina per commentare la giornata, confidare timori e speranze, parlare delle loro passioni e interessi. È quel luogo, unico e irripetibile, dove ogni mattino le vecchie e le nuove generazioni si incontrano.
Tutto questo mondo non si può riprodurre “a distanza” ed è la ricchezza che dobbiamo preservare.
La polemica pertanto non ci serve perché mette in ombra il fatto più importante che sta accadendo. Larga parte del personale, dirigenti, docenti, tecnici, si è mobilitata per dare un segnale ai ragazzi, agli studenti, per comunicare innanzitutto la loro vicinanza, per far sapere che non si sono messi in vacanza, ma cercano in ogni modo di dare continuità al lavoro interrotto con la speranza di riprenderlo presto.
A me, lo confesso, non interessa molto il livello delle tecnologie utilizzate e neppure i contenuti delle offerte didattiche, anche se immagino che ciascuno avrà cercato di dare il meglio. Mi interessa, e apprezzo infinitamente, il messaggio che le scuole comunicano a un Paese impaurito e smarrito: l’empatia che arriva, questa sì, anche a distanza; il senso di una responsabilità e di una solidarietà educativa che non si ferma di fronte al virus e rilancia un messaggio di fiducia senza attendere le istruzioni ministeriali.
Di fronte a questo io provo un profondo senso di gratitudine verso tutti gli attori della nostra scuola pubblica: è una straordinaria risorsa malgrado tutti i problemi, vecchi e nuovi che ben conosciamo e attendono risposta. Una ragione in più per rimotivare il nostro impegno al loro fianco.
Servizi e comunicazioni
I più letti
-
Indennità di vacanza contrattuale 2022-2024: il MEF aggiorna gli importi
-
Pensioni scuola, il MIM sta per pubblicare la nota attuativa delle disposizioni previste dalla Legge di Bilancio per il 2023: Quota 103, Opzione donna, Ape Sociale
-
Contratto “Istruzione e Ricerca”: terzo giorno di trattativa all'ARAN sulla parte comune
-
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica le tabelle relative all’emolumento accessorio 2023
-
Autonomia differenziata: tutte le ragioni per dire NO!
Ora e sempre esperienza!
Legislazione e giurisprudenza recente
- Note ministeriali Nota 4814 del 30 gennaio 2023 - Indicazioni operative pensione anticipata personale scolastico 1 settembre 2023
- Decreti ministeriali Decreto Ministeriale 11 del 25 gennaio 2023 - Individuazione discipline seconda prova scritta esame di stato secondo ciclo di istruzione as 2022-2023
- Leggi Legge 197 del 29 dicembre 2022 - Bilancio di previsione dello Stato anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale triennio 2023-2025 con note
- Note ministeriali Nota 488 del 16 gennaio 2022 - Chiarimenti possibilità permanenza in servizio fino a 70 anni docenti AFAM anno accademico 2023-2024
Approfondimenti
- Tutti gli approfondimenti
- Mobilità docenti e ATA
- Graduatorie d'istituto docenti
- Graduatorie d'istituto ATA
- Concorso 24 mesi ATA
- Formazione iniziale e reclutamento docenti
- Assunzioni e supplenze
- Quando si chiamano i supplenti?
- Posizioni economiche e passaggi di qualifica ATA
- Guida alle Istanze online
- Vademecum sanzioni disciplinari
- Assenze per malattia e certificati telematici
Ultime notizie dalle regioni
- Attualità - Autonomia differenziata: incontro con Alessio D'Amato, candidato presidente alla Regione Lazio
- Roma - Università Roma Tor Vergata: il punto sulla riunione di contrattazione del 30 gennaio
- Puglia - FLC CGIL Puglia e UDS Puglia, regionalizzazione degli stipendi e ingresso dei privati: dopo le dichiarazioni del ministro il mondo della scuola pugliese respinge compatto