La Cgil Scuola sull'Obbligo formativo
O.d.g.del Comitato Direttivo Nazionale del 21 settembre 2000
Con la definitiva approvazione dei provvedimenti attuativi dell’obbligo formativo, che, quindi va subito applicato, si rende necessario recuperare il deficit di informazione e di confronto che ha caratterizzato l’iter di emanazione della legge e del regolamento attuativo; deficit che coinvolge, in particolare, i minori e il personale che deve gestire il provvedimento.
Il ritardo dell’emanazione e la complessità dei provvedimenti rischiano inoltre, come già accaduto per altri casi, di limitare il senso e la portata di una così rilevante conquista, soprattutto per i giovani minorenni più deboli, quelli che per motivi diversi abbandonano il percorso scolastico.
Alla nuova platea di giovani, che bussa alle porte della scuola e della formazione professionale, occorre rispondere in modo adeguato, ricercando soluzioni diverse da quelle tradizionalmente adottate dal sistema formativo e per questo occorrono tempo e risorse, in questa prima fase applicativa non sufficientemente disponibili.
Sulla base di queste valutazioni, il CDN della CGIL scuola ritiene necessario:
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la definizione di un’unica regia nazionale e di analoghe sedi di governo regionale, che presiedano a tutte le fasi di attivazione del nuovo obbligo,
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l’impegno di risorse ad hoc, per garantirne l’avvio concreto, per promuoverne la diffusione, per creare le condizioni strutturali e professionali necessarie,
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una campagna di informazione, puntuale e capillare, che, attraverso la scuola dell’obbligo e le strutture provinciali dei centri per l’impiego, raggiunga tutti i giovani interessati, in particolare i giovani che compiono 15 anni nel corso di questo anno, sia sul nuovo obbligo cui sono soggetti sia sulle iniziative programmate a livello territoriale, per il suo assolvimento,
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il confronto con le organizzazioni sindacali, confederali e di categoria, a livello nazionale e regionale, sia per leggere il reale fabbisogno formativo, che per programmare le iniziative opportune,
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l’avvio di percorsi formativi veramente integrati tra la scuola e la formazione professionale, superando la separatezza e la contrapposizione degli interventi che purtroppo ancora caratterizzano le pratiche dell’integrazione,
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il riconoscimento dei crediti formativi maturati in entrambi i sistemi, per garantire una reale possibilità di passaggio da un sistema all’altro, anche attraverso una certificazione concordata e condivisa,
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l’adozione di opportune metodologie didattiche attive, che favoriscano l’apprendimento e il coinvolgimento degli studenti, e consentano ai giovani, che diversamente ne sarebbero rimasti fuori, di vivere il nuovo obbligo come una opportunità e non una costrizione da subire.
Nell’immediato, considerato che in molte realtà regionali si registrano forti ritardi nella programmazione e attuazione degli interventi specifici, il CDN della CGIL scuola
Chiede
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un confronto con il Ministero della P.I. e con gli altri Ministeri competenti per discutere i provvedimenti da adottare ed i relativi finanziamenti, per l’avvio, a partire dall’anno scolastico appena iniziato, del nuovo obbligo formativo, con un’attenzione particolare al Mezzogiorno,
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l’immediata convocazione, a livello regionale, dei tavoli di confronto specifico, se necessario con carattere vertenziale, con le organizzazioni sindacali, per verificare lo stato dell’arte su:
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l’informazione a tutte le istituzioni scolastiche del territorio del nuovo obbligo per la programmazione e progettazione degli interventi specifici, per favorire in particolare quelli integrati,
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la comunicazione, da parte delle scuole, ai Provveditorati degli elenchi degli alunni che hanno assolto l’obbligo scolastico,
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l’invio degli elenchi degli alunni, che hanno optato per la formazione professionale o per l’apprendistato, ai competenti uffici provinciali,
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la convocazione presso gli uffici provinciali dei suddetti giovani, per il colloquio di orientamento,
la nomina dei tutor, che affiancano i giovani che hanno optato per la formazione professionale o l’apprendistato,
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la programmazione, da parte di regioni e/o province, dei relativi percorsi formativi, il loro finanziamento, l’emanazione dei bandi regionali e/o provinciali per il loro affidamento alla scuola e alle agenzie formative interessate.
Approvato all’unanimità
Rooma,21 settembre 2000
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