Istituti tecnici: il parere del Consiglio di Stato
Depositato il parere del Consiglio di Stato sul regolamento di ristrutturazione degli istituti tecnici.


Le dichiarazioni dei giorni precedenti, che annunciavano il parere favorevole del Consiglio di Stato sul regolamento recante norme di riordino degli istituti tecnici, sono state seguite oggi dalla pubblicazione delle motivazioni, che del tutto positive non sono.
Dopo una prima sospensiva del parere e la richiesta al miur di alcuni chiarimenti di merito, Il Consiglio di Stato ha dato parere positivo condizionato da alcune osservazioni, in quanto non ritiene che le risposte del Ministero abbiano soddisfatto appieno le richieste.
In realtà nel parere depositato vengono ribadite le osservazioni che il mese scorso erano state motivo di sospensione del giudizio e che erano state anche alla base della nostre osservazioni.
Entrando nel merito del parere si evince che i punti critici, sollevati dal Consiglio di Stato, se recepiti in fase di stesura del testo definitivo, porteranno ad un profondo cambiamento della struttura organizzativa prevista per gli istituti tecnici.
In particolare si ribadiscono le perplessità sulla costituzione dei dipartimenti e del comitato scientifico, sia per via della riserva di legge in materia di organizzazione (estranea alla delega) sia per il rispetto dell’autonomia scolastica.
Analogamente sul comitato nazionale per l’istruzione tecnica e professionale non soddisfano i chiarimenti sia sulle esigenze di semplificazione sia sulla compatibilità con l’oggetto della delega.
Inoltre viene ribadito la necessità che tutti gli atti successivi, necessari per l’applicazione del regolamento, abbiano natura normativa e non “ natura non regolamentare” così come previsto nel testo attuale.
A questo punto cosa resta aperto il destino di questo segmento di scuola secondaria superiore: cosa ne faranno le Commissioni parlamentari e il Governo nella seconda lettura?
L’incertezza continua ed i tempi si stringono sempre più: la nostra richiesta di rinvio di almeno un anno dell’attuazione dei regolamenti è ormai nelle cose, se da qualche parte in questo Governo c’è un residuo di senso di responsabilità.
Roma, 14 gennaio 2010
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