Iscrizioni alla scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di primo grado
Scegliere la qualità della scuola per fermare i tagli e la logica contabile del Miur.
Quest'anno, almeno finora, non si sono sentite. L'anno scorso invece, di questi tempi, le dichiarazioni si sprecavano, roboanti e solenni, a promettere che le scelte delle famiglie in materia di iscrizioni sarebbero state soddisfatte. Non ci si era speso solo il Ministro Gelmini, ma, e pure ripetutamente, il Presidente del Consiglio in persona.
Poi le scelte delle famiglie sono arrivate: hanno sonoramente bocciato le 24 ore settimanali e la paccottiglia pseudopedagogica sul maestro unico, avevano massicciamente chiesto 30 e più ore settimanali, quando non le 40, per continuare o allargare il tempo pieno.
E di rispetto di quelle scelte non s'è più sentito parlare e soprattutto non s'è fatto.
Per forza: il piano "triennale" di risparmi, imposto dal Ministro Tremonti e diligentemente applicato dal Ministro Gelmini, deve andare avanti. Il piano, per il prossimo anno, nel primo ciclo, prevede un ulteriore taglio degli organici di alcune ulteriori migliaia di unità. Ma il meccanismo si riprodurrà ogni anno fino a quando le articolazioni orarie previste dal Regolamento per la primaria saranno "a regime". Ci vorranno quindi complessivamente 5 anni, cioè fino all'a.s. 2013-2014, quando per tutte e cinque le classi della primaria l'organico sarà assegnato sulla base delle 27 ore settimanali.
Nella secondaria di primo grado, l'applicazione integrale dei nuovi quadri orari, anche per le classi terze del tempo prolungato, e il previsto aumento del rapporto alunni-classi comporterà un ulteriore taglio di migliaia di posti del personale docente.
Mentre autorevoli Rapporti sullo stato della società, dell'economia, della scuola italiane, ivi compreso il Rapporto Invalsi 2008-2009, sottolineano le emergenze educative, evidenziano il bisogno di diffondere l'istruzione e di qualificare la formazione, denunciano differenze profonde tra diverse zone del Paese persino per quel che riguarda gli apprendimenti, il Governo non batte ciglio, continua a guardare la scuola pubblica come un terreno su cui risparmiare anziché investire, continua a governarla intrecciando logica contabile ed autoritarismo, continua nella sua opera di demolizione di quanto di buono la scuola pubblica ha messo in campo. Non sembra nutrire alcun interesse per il futuro delle giovani generazioni.
Ma noi sì. E siamo consapevoli che quel futuro lo si comincia a costruire oggi con una scuola di qualità capace di rispondere alle esigenze dei genitori, di accogliere i bisogni e i diritti dei bambini e delle bambine,di rispettare i diritti dei lavoratori e valorizzare la loro professionalità.
La miopia, la sordità e la pervicacia del Governo non devono fermare il dibattito, il confronto, le vertenze, le iniziative, la mobilitazione.
Il momento delle iscrizioni è cruciale
Noi ribadiamo: è importante che le scuole predispongano e offrano ai genitori modelli orari e di organizzazione didattica pedagogicamente fondati; che i genitori chiedano garanzie di tempi lunghi e distesi per la scuola dei figli e rispetto vero (non quello che si esaurisce negli annunci) per le opzioni espresse. Importante altresì che per esprimere tali opzioni si utilizzino moduli predisposti dalle scuole, e non quelli allegati alla circolare che peraltro non sono prescrittivi, perchè presentano violazioni alla normativa vigente per quel che riguarda le attività alternative all'insegnamento della religione cattolica per i non avvalentesi e perchè, per quel che riguarda le opzioni sui modelli orari, sono suscettibili di essere usati in modi assai poco rispettosi delle scelte dei genitori.
Roma, 3 febbraio 2010
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